"La peggiore riforma della giustizia che abbia mai visto"
Pasquale Bronzo, docente di Procedura penale alla Sapienza, teme che della norma dell'improcedibilità dell'azione penale penale si possano avvalere anche gli imputati per processi precedenti all'intrata in vigore della legge e dice: "Qualsiasi avvocato solleverà la questione". E poi: "Dal punto di vista costituzionale, quella norma è piuttosto pericolante".
La regola fondamentale da cui parte il ragionamento è quella dell’articolo 2, quarto comma del codice penale, il principio di retroattività della legge penale più favorevole: “Se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile”.
Ed è stata la Corte Costituzionale a sancire: “La regola dell’applicazione retroattiva della lex mitior (la legge meno severa, ndr) in materia penale”, si legge, “non è sprovvista di fondamento costituzionale: fondamento che la costante giurisprudenza di questa Corte ravvisa anzitutto nel principio di eguaglianza di cui all’art. 3 Cost., che impone, in linea di massima, di equiparare il trattamento sanzionatorio dei medesimi fatti, a prescindere dalla circostanza che essi siano stati commessi prima o dopo l’entrata in vigore della norma".
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