Un appello per i diritti delle popolazioni rom

La decisione assunta dal Comune di Pisa di smantellare il campo nomadi e di inserire le famiglie che vi abitavano in alloggi veri e propri, ha suscitato numerose proteste.
12 maggio 2004
Sergio Bontempelli

Alcuni residenti nei quartieri interessati si sono opposti al trasferimento dei rom. A Porta a Mare, un appello di circa 600 firmatari è stato presentato alla circoscrizione. Queste iniziative hanno spinto il Comune a tornare sui propri passi, rinegoziando la collocazione delle famiglie rom sul territorio.

Le conseguenze di questi fatti recenti sono secondo noi molto gravi.

In primo luogo, si è sancito il principio per cui la tutela dei diritti fondamentali degli stranieri è soggetta alla negoziazione e all approvazione dei cittadini residenti: noi pensiamo invece che i diritti della persona umana siano indisponibili.

In secondo luogo, i rom sono stati presentati, nei comunicati stampa, come se si trattasse di rifiuti: frasi come qui a Putignano ce ne sono già tanti, non ne possiamo più, la dicono lunga in proposito. Bisogna ricordare invece che si tratta di persone in carne ed ossa, tra le quali vi sono numerosi bambini costretti a vivere nel fango e in baracche fatiscenti e sovraffollate.

In terzo luogo, sta passando l immagine di una città ostile alla presenza dei migranti, se non addirittura razzista e xenofoba. E se non dobbiamo sottovalutare i segnali che provengono dai quartieri, dobbiamo anche affermare che quegli appelli e quelle mobilitazioni non sono rappresentative di tutta la gente: dobbiamo dire che c'e' un altra Pisa, da sempre favorevole all accoglienza, alla convivenza civile e, soprattutto, alla tutela dei diritti umani.

Per questo vorremmo diffondere quanto prima alla stampa un appello di gente comune , che finalmente rivendichi alla nostra città il suo ruolo di comunità accogliente e civile. Perché l'appello sia efficace, bisogna far presto: crediamo che debba uscire a breve distanza dalle polemiche recenti, e dunque servirebbero adesioni entro domani o dopodomani.

Vi chiediamo di diffondere queste brevi note in tutte le mailing list possibili. All appello si aderisce inviando una mail a dirittipisa@email.it , specificando nome, cognome, professione, quartiere di residenza e quartiere di lavoro.

Grazie a tutti

A P P E L L O

L Amministrazione Comunale ha recentemente sospeso il trasferimento di quattro nuclei familiari rom nel quartiere di Porta a Mare, in seguito alla protesta di alcuni residenti nella zona.

Vorremmo ricordare che i rom insediati a Pisa molti dei quali sono bambini in età prescolare e scolare vivono da anni in precarie condizioni igienico-sanitarie, in quella vera e propria baraccopoli indegna di un paese civile che è il campo nomadi di Coltano: questa segregazione, ancora molto diffusa in Italia e contraria a tutte le norme internazionali sui diritti umani, è stata più volte denunciata nei rapporti delle Nazioni Unite e del Consiglio d Europa.

E giunto il momento di superarla, a Pisa come in tutta Italia, in direzione di una reale accoglienza.

Siamo convinti che la tutela dei diritti umani e civili non possa essere negoziata - né tantomeno impedita dalla mobilitazione di gruppi di cittadini residenti.

Firmando il presente appello, testimoniamo inoltre che molti cittadini pisani sostengono l accoglienza e la promozione dei diritti di tutti.

Per questi motivi, chiediamo al Sindaco di Pisa di non tornare sulle proprie decisioni, e di promuovere programmi di accoglienza e di inserimento per tutti coloro siano essi italiani o stranieri che ancora vivono in campi nomadi, accampamenti e baraccopoli.

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