Noi e le crociate
Le crociate nel Medioevo furono presentate come guerre che servivano a liberare Gerusalemme e il Santo Sepolcro dai musulmani invasori. In realtà erano guerre di conquista, che utilizzavano questa scusa per saccheggiare le altre città, prendendone possesso.
La conquista di Gerusalemme da parte dei crociati ci viene descritta da un cronista cristiano e da uno musulmano. Il cronista cristiano, di cui non sappiamo il nome, scrive che i loro pellegrini «inseguirono e massacrarono i saraceni fino al tempio di Salomone» e, dopo aver ucciso i pagani, «fecero prigionieri nel tempio bambini e donne in gran numero, e uccisero o lasciarono in vita quelli che vollero».
Uno degli scopi di quella guerra venne raggiunto in seguito, con le razzie di oro, argento, cavalli, muli e case. Il fatto più grave è che, dopo aver commesso tutto questo e credendo che fosse giusto, andarono «ad adorare il sepolcro di Gesù nostro Salvatore e assolsero il loro debito verso di lui».
Questo ci fa capire che per i crociati non c’erano problemi ad uccidere, e che per loro bastava andare a confessarsi per assolvere i propri peccati. In realtà quelli che commettevano non li giudicavano neanche peccati veri e propri, perché avevano la giustificazione di essere lì nel nome di Dio per liberare Gerusalemme dai popoli invasori.
Il cronista musulmano, Ibnal-Athir, scrive che i Franchi assediarono Gerusalemme per quaranta giorni e costruirono due torri. Una di queste, dalla parte di Sion, fu bruciata e morirono tutti quelli che vi erano dentro. Ma la città fu presa ugualmente dalla parte settentrionale, con i Franchi che ammazzarono tutti i musulmani. Scrive anche che nel Masgid di Asqa i Franchi ammazzarono più di settantamila persone, tra cui molti Imam, dottori e devoti musulmani.
Come abbiamo visto, le crociate avevano come scopo principale la conquista di nuove terre e di nuovi capitali. Tale scopo veniva spacciato come desiderio di liberazione degli altri popoli dall’oppressione.
Questo ci fa pensare un po’ al presente, con gli USA che hanno attaccato l’Iraq con lo scopo di prendere possesso dei pozzi petroliferi; ma quello che ci vorrebbero far credere è che intendono portare la democrazia in quel Paese. Sono del parere che se si vuole veramente liberare un Paese non bisogna fare la guerra e, nel caso degli USA, se si vuole liberare il popolo iracheno non si dovrebbero ammazzare gli iracheni stessi. In conclusione, molte volte si cerca una scusa per ottenere quello che si vuole, dicendo una bugia e nascondendo la verità agli altri.
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