Crociate ieri e oggi
Analogamente, l'invasione russa dell'Ucraina nel 2022 è stata letta da molti come un'aggressione imperialista a cui si è risposto con una mobilitazione internazionale, non solo militare, ma anche morale e propagandistica.
Come nelle crociate, il conflitto in Ucraina è stato caricato di una dimensione simbolica che lo trasforma in uno scontro tra due visioni del mondo. L'Occidente ha adottato una retorica quasi escatologica: la Russia di Putin è dipinta come un'entità malvagia da abbattere, una minaccia per la democrazia globale, un po' come i musulmani erano visti nel Medioevo come nemici della cristianità. La guerra non viene presentata solo come un conflitto territoriale, ma come una battaglia morale.
D'altra parte, anche la Russia utilizza una retorica simile, descrivendo l'invasione come una lotta contro il "fascismo ucraino" e l'egemonia occidentale, richiamando la difesa della Santa Russia contro le minacce straniere.
Le crociate non erano solo guerre, ma campagne di mobilitazione spirituale: i soldati ricevevano indulgenze, le autorità religiose predicavano la necessità della lotta e il nemico veniva demonizzato. Oggi vediamo una militarizzazione della propaganda, con il patriarca Kirill che benedice i soldati russi e il clero ucraino che invoca la protezione divina sul proprio esercito. La religione non è più il fulcro della guerra come nelle crociate, ma viene comunque usata per giustificare e rafforzare lo spirito combattivo.
Così come le crociate furono sostenute da una vasta coalizione di stati europei con interessi diversi ma uniti da un'ideologia comune, l'Ucraina ha ricevuto aiuti e armi da gran parte dell'Occidente, che vede nel conflitto un'opportunità per contenere la Russia e riaffermare il proprio dominio geopolitico. La NATO ha assunto il ruolo di una sorta di "papato laico", coordinando gli aiuti e legittimando la guerra come necessaria per la difesa di valori superiori.
Dall’altra parte, Putin cerca alleati tra paesi che condividono l’ostilità verso l’Occidente, come Cina, Iran e Corea del Nord, creando una sorta di "blocco anti-crociata" che richiama le alleanze musulmane contro gli eserciti cristiani del passato.
Il conflitto in Ucraina ha assunto molti tratti simili alle crociate: una guerra iniziata per un'aggressione territoriale che si trasforma in uno scontro ideologico tra due blocchi contrapposti, con una forte retorica morale, la demonizzazione dell’avversario e una mobilitazione internazionale che va oltre la mera logica militare.
Tuttavia, a differenza delle crociate, questa guerra non si combatte per il controllo di luoghi sacri, ma per il predominio geopolitico. Se nelle crociate la giustificazione religiosa copriva spesso interessi materiali, oggi la retorica della democrazia e della libertà copre interessi di influenza militare. Cambiano le bandiere e le parole d’ordine, ma la logica dello scontro tra civiltà rimane la stessa.
Articoli correlati
- Il vertice NATO dell’Aja punta al raddoppio delle spese militari
La NATO vuole il 5%
Già oggi la NATO nel suo insieme spende dieci volte più della Russia in ambito militare. E se si guarda alla sola Europa — somma dei bilanci militari dei Paesi dell’Unione Europea e del Regno Unito — la spesa militare europea è tre volte superiore a quella russa. Con il 5% supererebbe le sei volte.25 giugno 2025 - Alessandro Marescotti - Albert, bollettino pacifista settimanale dal 16 al 22 giugno 2025
Uniti contro il genocidio, la guerra e il riarmo: il 21 giugno a Roma
Mobilitazione in vista del vertice Nato dell'Aja del 24 e 25 giugno che vuole raddoppiare le spese militari. Le informazioni utili per raggiungere Roma. Un elenco dei temi che contestiamo alla Nato, dallo schieramento dei nuovi euromissili all'intesa militare con i criminali di guerra israeliani.18 giugno 2025 - Redazione PeaceLink - Albert, bollettino pacifista settimanale dal 19 al 25 maggio 2025
Cresce la mobilitazione contro il rinnovo del Memorandum militare Italia-Israele
C'è anche la diffida di dieci giuristi. Sabato 24 maggio sono stati esposti i lenzuoli bianchi per ricordare le vittime palestinesi. Intanto le bombe israeliane uccidevano 9 dei 10 figli di una pediatra palestinese. E gli Usa annunciavano la macabra nascita della loro nuova bomba atomica: la B61-13.25 maggio 2025 - Redazione PeaceLink - Invitiamo tutti e tutte a partecipare e a organizzare la partecipazione alla manifestazione
No riarmo: manifestazione a Roma il 21 giugno
Si svolgerà in occasione della settimana di mobilitazione europea Stop Rearm Europe dal 21 al 29 giugno. In quei giorni a L’Aja il vertice della Nato deciderà i dettagli del gigantesco piano di ulteriore riarmo deciso dall’Unione Europea.16 maggio 2025 - Stop Rearm Europe
Sociale.network