Con l’Ilva confronto serrato
Nel mirino della magistratura l’attività di «Sanac», «Min» e «Sct», aziende dell’indotto Ilva
“Con l’Ilva è in corso un confronto serrato che, ovviamente, interessa più assessorati, in primo luogo quello all’ambiente, per impedire, anche con l’aiuto delle Bat, le nuove tecnologie, l’inquinamento dovuto ai parchi minerali che vanificherebbe lo sforzo di risanamento del quartiere Tamburi”. L’assessore all’Urbanistica, Alfredo Cervellera, ha stilato un primo bilancio dell’attività a due mesi dall’insediamento. Partecipando alla conferenza stampa del sindaco Stefàno, Cervellera ha distribuito, insieme ad altri assessori, una breve relazione nella quale il risanamento del quartiere Tamburi, sulla base dell’atto d’intesa formato con l’Ilva alla Regione, ha la priorità. “E’ stato scongiurato il pericolo di perdere i finanziamenti statali (49 milioni di euro), anzi l’assessorato è riuscito a strappare l’impegno della Regione per gli altri finanziamenti previsti, circa 43 milioni di euro, destinati alla ricostruzione delle case abbattute. La gara d’appalto per il risanamento edilizio dei Tamburi è partita il 2 agosto”.
Tra gli altri impegni dell’assessorato, a parte lo studio sul condono edilizio già anticipato dalla “Gazzetta”, c’è la variante al Piano regolatore nelle aree che circondano il quartiere Salinella “L’assessore Barbanente ha promesso di portarlo subito all’esame degli organi regionali. Così si sbloccherebbe l’attività edilizia in città”. E poi il Piano di insediamento produttivo a Talsano, l’avvio ad ottobre dello Sportello unico dell’edilizia, la valorizzazione ai fini turistici delle isole amministrative, il recupero dell’ex Stazione torpediniere e delle aree demaniali militari, il Pug come nuovo strumento urbanistico che blocchi la continua espansione edilizia (qui l’assessorato punta alla progettazionecon l’aiuto del Politecnico), il Piano strategico territoriale.
ATTIVITA’ PRODUTTIVE - Una relazione sull’attività svolta l’ha prodotta anche l’assessore alle Attività produttive Rossella Fischetti. Il risultato più recente raggiunto è stato il varo, lo scorso 3 agosto, della carta dei servizi dello sportello unico Suap. Ma l’assessorato ha avviato un monitoraggio a 360 gradi sui mercati, ritenuti in una “situazione precaria”.
PUBBLICA ISTRUZIONE - L’assessore Paolo Ciocia ha fissato in sette punti le prime iniziative prese dal settore di sua competenza. Da rilevare il confronto con l’Amat sul delicato tema del trasporto alunni disabili, la ricostituzione dei fondi per l’assegnazione di borse di studio e libri di testo in favore di migliaia di utenti, l’avvio di incontri istituzionali con esponenti dell’Università di Bari e del Politecnico.
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Chiusa l’inchiesta sul presunto traffico di rifiuti speciali e pericolosi che ha riguardato tre aziende dell’indotto Ilva: la «Sanac», ubicata sulla statale Appia, di fronte allo stabilimento siderurgico, la «Min srl» e la «Sct srl», che si trovano nel territorio di Faggiano. I tre stabilimenti sono stati sottoposti a sequestro preventivo il 27 febbraio scorso su disposizione del giudice per le indagini preliminari Michele Ancona. Il pubblico ministero Luca Buccheri ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di Salvatore Iodice, di 59 anni, legale rappresentante della Min srl, Alessandro Etrusco, di 56 anni, direttore dello stabilimento tarantino della Sanac, e Domenico Donvito, di 35 anni, legale rappresentante delle imprese Sct e Cpm di Faggiano, difesi dagli avvocati Egidio Albanese e Gianluca Pierotti.
Diversi i campi di imputazione contestati ai tre imprenditori. Iodice ed Etrusco sono chiamati a rispondere di traffico illecito di rifiuti e violazione degli obblighi di comunicazione di tenuta di rifiuti. I due, con le rispettive aziende, secondo gli inquirenti dal 2004 ad oggi avrebbero organizzato e diretto una continuata e reiterata attività di trasporto, recupero e successivo illecito riutilizzo di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi (pari a quasi 600 tonnellate nel periodo compreso tra il gennaio 2004 ed il giugno 2005, giusto per fare un esempio), contenenti gli inquinanti Ipa, idrocarburi, fenoli, oli minerali, metalli pesanti, aromatici. Il tutto sarebbe stato svolto in assenza dei titoli abilitativi e dei prescritti formulari.
Iodice risponde anche di gestione dei rifiuti non autorizzata e sversamento sul suolo di Faggiano dei reflui rinvenienti dalle lavorazioni effettuate dalla Min. Alcuni mesi fa i finanzieri fermarono per un controllo un mezzo pesante della Min diretto dallo stabilimento tarantino della Sanac. Sull'autocarro furono trovati rottami di mattoni refrattari e materiale di colore nero. Le analisi di laboratorio consentirono di accertare che il materiale conteneva Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) e metalli pesanti in concentrazioni superiori alla norma e dunque ritenuti rifiuti pericolosi secondo il decreto Ronchi. I finanzieri hanno così avviato le indagini, sospettando l'esistenza di un traffico di rifiuti nascosto sotto forma di semplici trasporti di materiale. Secondo gli inquirenti, la Min riceveva in conto lavorazione mattoni refrattari per altiforni dalla Sanac e dopo aver effettuato alcune lavorazioni, li restituiva nuovamente al mittente assieme agli scarti. I materiali tornavano alla Sanac sottoforma di «materiale non conforme» e non come «rifiuto» e veniva riutilizzato nel ciclo produttivo senza controlli e precauzioni. I finanzieri sottoposero a sequestro un'area di circa 15mila metri quadri.
Dal 1° agosto, intanto, è scattata la mobilità per gli 89 lavoratori della Sanac. Ma per un anno i dipendenti dell’impresa del gruppo Riva, che produce refrattari per gli altiforni dell’Ilva, riceveranno il salario quasi per intero pur non prestando servizio, e potranno essere riassunti nell’arco del prossimo biennio.
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