Taranto Sociale

Nei giorni scorsi gli assessori all’ambiente e all’urbanistica, Pastore e Cervellera, carichi delle speranze di cambiamento dell’intera città hanno incontrato i vertici dell’Ilva. Risultato dell'incontro?

Un muro di 20 m. bloccherà le ciminiere alte 100 metri?

Tutti i nostri problemi saranno risolti da un muro di 20 metri
15 settembre 2007
Giovanni Settanni
Fonte: Corriere del Giorno

Egregio Direttore,
09092007 - Il Cielo di Taranto A Taranto, a giusta ragione, l’ambiente occupa sempre più i pensieri dei cittadini, come sempre più allarmanti sono i numeri dell’emergenza sanitaria che in grossa parte da ciò deriva. Siamo la città più inquinata d’Italia e d’Europa ed il tasso delle malattie tumorali è oltre ogni media nazionale e per di più in costante aumento. Primati senza possibilità di essere insediati, come spesso avviene dalle nostre parti per cose negative. Ci si aspetterebbe dai nostri amministratori una reazione d’orgoglio, una ferma ricerca della vivibilità ed una voce che si faccia interprete del diritto alla salute di una comunità sempre più provata da un’aria, una terra ed un mare sempre più compromessi. Per riuscire in tutto ciò non fa nulla che il Comune non abbia soldi, parliamo di dignita, di diritto alla salute ed alla vita. Nei giorni scorsi gli assessori all’ambiente e all’urbanistica, Pastore e Cervellera, carichi delle speranze di cambiamento dell’intera città hanno incontrato i vertici dell’Ilva, il siderurgico più grande del continente e maggiore fonte in assoluto di inquinamento nazionale, specie dopo che i genovesi hanno preteso il trasferimento altrove degli impianti più dannosi (e quell’altrove, come al solito, è sempre quella Taranto che per una manciata di posti di lavoro accetta di morire).

Risultato dell’incontro?

Tutti i nostri problemi saranno risolti da un muro di 20 metri! Che stupidi a non pensarci prima, con un po’ di cemento, a Taranto e provincia non si morirà più di tumore. Quindi anche gli assurdi limiti alla diossina della legge italiana potranno essere facilmente sopportati dalla popolazione, grazie a questa barriera invincibile. Anzi, giacchè la diossina viene emessa da camini alti più di cento metri, si potrà pensare di costruire un altro muro di centocinquanta e la città sarà salva.

Peccato che a Taranto non siamo fessi e che, purtroppo per molti, i giornali li leggiamo e qualcuno va pure ai convegni. Non che servisse l’intervento di grandi esperti per capire l’idiozia di una soluzione del genere per l’inquinamento della nostra città, ma settimane fa apprendemmo che il progetto di un muro del genere era già stato studiato dall’Ilva stessa. I risultati appurarono che questo muro serviva solo a far cadere qualche centinaio di metri più in là le polveri dei parchi. Quindi dai tamburi, passeranno magari al borgo, un po’ per uno non fa male a nessuno. Anzi, fa male a tutti, ma, come si dice, mal comune mezzo gaudio.

Altra beffa?

In tempi di approvazione della ormai famosa Autorizzazione Integrata Ambientale, con un Comune completamente assente dalla fase istruttoria, per non parlare di Provincia e Regione, guarda caso si torna a parlare di Atto d’Intesa. Dov’è la beffa, si dirà? L’Aia ha forza di legge ed è un atto nazionale ministeriale in cui si sanciscono tutti i diritti e i doveri degli impianti industriali più grossi, l’Atto d’intesa non è né più, né meno che un patto tra gentiluomini: se vuoi lo rispetti, sennò, se mi ricordo, ti rimprovero. Non per niente a Taranto siamo pieni di protocolli e atti d’intesa, rigorosamente chiusi alla cittadinanza e per i cui risultati concreti dobbiamo guardare ogni settimana “Chi l’ha visto?”. Volete risolvere i nostri problemi con un muretto ed un contrattino? Fatelo, ma non chiedeteci di credere veramente che abbiate risolto i nostri enormi problemi. Ah, se solo qualcuno volesse davvero percorrere altre strade per produrre economia e occupazaione a Taranto…per i tanti, non per i pochi, intendo.

Giovanni Settanni
Taranto

Articoli correlati

  • Sulla decarbonizzazione del ciclo siderurgico
    Ecologia
    Il caso dell'acciaieria della città inglese di Scunthorpe

    Sulla decarbonizzazione del ciclo siderurgico

    A Taranto sembra prevalere la tattica di rinviare il passaggio all’acciaio “verde” ad un lontano futuro, magari responsabilità di altri affidando alla vigente autorizzazione integrata ambientale dello stabilimento ILVA il proseguimento di un’attività siderurgica svantaggiosa, inquinante e funesta.
    12 settembre 2025 - Roberto Giua
  • Richiesta di riattivazione ed estensione dell’Osservatorio Ambientale del Comune di Taranto
    Taranto Sociale
    Al Sindaco di Taranto Piero Bitetti

    Richiesta di riattivazione ed estensione dell’Osservatorio Ambientale del Comune di Taranto

    L’Osservatorio era nato con l’obiettivo di rendere pubblici e facilmente accessibili tutti i dati, le relazioni, i documenti e i provvedimenti inerenti le questioni ambientali e sanitarie di competenza o nella disponibilità del Comune di Taranto.
    Alessandro Marescotti
  • Lottiamo assieme contro il Carbon Mortality Cost
    Ecologia
    Assemblea dei movimenti per la giustizia ambientale e sociale verso la Cop30 di Belém

    Lottiamo assieme contro il Carbon Mortality Cost

    Questa è la relazione letta a nome di PeaceLink all'incontro "Le armi o la vita" che si svolto a Roma. Al centro della relazione c'è il Carbon Mortality Cost della produzione siderurgica.
    8 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
  • Guida all'AIA 2025 per lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto
    Ecologia
    Glossario dell'Autorizzazione Integrata Ambientale

    Guida all'AIA 2025 per lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto

    Si riporta il Parere Istruttorio Conclusivo con le 472 prescrizioni, il Piano di Monitoraggio e Controllo, il Decreto Ministeriale AIA e la proposta di Valutazione di Impatto Sanitario presentata da Acciaierie d'Italia. L’Autorizzazione Integrata Ambientale vale 12 anni a partire dal 12 luglio 2025.
    7 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.19 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)