Assessore Losappio, quali sono tempi della Politica?
Spett.le Assessore Losappio,
Le scrivo da Taranto, la città che più di altre attende di veder applicati, da parte Sua, interventi seri e mirati alla salvaguardia della sicurezza e della salute. Oggi più che in passato. Come be sa, infatti,solo pochi giorni fa, è stata resa pubblica la relazione di Arpa Puglia a seguito della campagna di monitoraggio all'interno dell'impianto di agglomerazione dell'impianto Ilva di Taranto. Avrà letto i dati emersi dai campionamenti che hanno fatto registrare circa 119 grammi di diossina prodotta all'anno.
Cifre da capogiro.
Provi a moltiplicare questo dato per gli anni della produzione dell'agglomerato e scoprirà che a Taranto siamo vittime di una Seveso cronica con oltre 10 chilogrammi di diossine prodotti. Attendevamo impazienti che il suo Assessorato esprimesse parole di solidarietà alla popolazione tese a tranquillizzare un'opinione pubblica smarrita e sgomenta. Invece è seguito un silenzio preoccupante.
Anzi un commento credo di ricordarlo:"Per noi l'Ilva è a norma", sono stare le sue parole. Ma le pare che una legge iniqua come quella sulla diossina possa essere liquidata in questo modo?
La politica DEVE dare esecuzione alle raccomandazioni contenute nel documento di Arpa Puglia. La politica DEVE privilegiare una logica capace di tutelare l'interesse pubblico, la dignità e la salute dei cittadini.
Il Presidente, Nichi Vendola, ha lanciato un primo segnale inviado una lettera al ministro Pecoraro Scanio per chiedere ufficialmente l'adeguamento della legge italiana alla normativa europea che, mi preme ricordarlo, è ben più restrittiva di quanto riportato nulla stessa.(il limite più severo è pari a o.1 e non 0.4 nanogrammi a m3 ).
La cittadinanza si aspetta che sia Lei a fare il prossimo passo senza indugiare oltre.
La ringrazio per l'attenzione e per la risposta che vorrà fornirmi.
Melissa Fiume
Taranto
---------------------------------------------------------------------
Qui di seguito riportiamo un'altra lettera pubblicata da Tarantosera:
Egregio direttore,
è davvero sconcertante il silenzio delle Istituzioni che regna intorno al continuo inquinamento dell’aria da parte delle grandi industrie che insistono sul territorio della nostra città. Alcuni giorni o sono, una nube tossica ha mandato in ospedale per un principio di intossicazione molti cittadini attraversando il cielo su alcuni quartieri di Taranto.
Ad intervenire per accertare le responsabilità ed eventualmente, procedere ala relativa denuncia penale ancora una volta è stato il benemerito magistrato Francesco Sebastio. E nessun altro. Sono note le tante battaglie condotte dal dottor Sebastio contro chi inquina l’aria che respiriamo, manifestatasi a causa di gravi malattie all’apparato respiratorio e di tumori ai polmoni.
Noi stessi abbiamo potuto apprezzare quando avevamo la responsabilità nell’ambito della circoscrizione Tamburi-Croce-Lido Azzurro l’efficace opera di condanna del magistrato tarantino nei confronti di coloro che sono “padroni” delle fabbriche inquinanti.
Gli rendiamo merito e gratitudine e lo rifacciamo pubblicamente anche oggi. Nella speranza che egli venga finalmente affiancato nelle sue battaglie giudiziarie da chi ha per legge il dovere di intervenire a salvaguardia della salute dei cittadini.
Antonio Citrea
Taranto
Articoli correlati
- Incidente del 7 maggio all'ILVA
PeaceLink: "Sostegno a magistratura Taranto, ha agito con tempestività e trasparenza"
"La chiarezza e la fermezza con cui la Procura ha risposto alle accuse dell'azienda e del ministro Adolfo Urso dimostrano ancora una volta la professionalità e il senso di responsabilità che animano l'operato dei magistrati"Adnkronos - Coincidenze singolari
Taranto condannata alle malattie dall’AIA del governo. Oggi un altro incidente
Il ministro dell'ambiente Pichetto Fratin è stato in città proprio mentre si verificava l'incidente all'AFO 1 inaugurato il 15 ottobre 2024 dal ministro Urso.7 maggio 2025 - L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS
E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network