La diossina potrebbe arrivare sulle nostre tavole
TARANTO - La diossina della zona industriale potrebbe arrivare sulle nostre tavole. A lanciare l’allarme è Vincenzo Conte, consigliere del Comune di Statte, del gruppo dei Verdi. Arriva infatti da lui la segnalazione di un grosso gregge, di circa trecento animali tra pecore e capre, che viene fatto pascolare nei campi a ridosso del siderurgico Ilva.
«Se a Napoli le cronache degli ultimi giorni hanno documentato la presenza di diossina nel latte materno, mi chiedo in quale percentuale tale sostanza nociva potrebbe essere rinvenuta nel latte prodotto dagli animali di questo gregge, latte che finisce inevitabilmente nella nostra catena alimentare».
Conte ha segnalato l’accaduto al presidente della Provincia, così come ai sindaci dei comuni interessati, Taranto e Statte, invitandoli a prendere i dovuti provvedimenti.
Chiede in particolare che venga emanata un’ordinanza urgente che vieti qualsiasi tipo di pascolo, o prelievo di erbe destinate ad uso foraggio, nei terreni che sorgono in aree troppo vicine ad agglomerati che producono inquinamento. E’ facile immaginare che su quell’erba, che nasce e cresce all’ombra delle ciminiere dell’Ilva, si posino costantemente minerale di ferro e diossine.
Sostanze nocive che finiscono inevitabilmente negli animali che si cibano di quel foraggio. Il problema è che tanto il latte (sotto forma di formaggio), quanto la carne di quegli animali, potrebbero finire sulle nostre tavole, sicché, già costretti a respirare diossina, finiremmo anche con l’ingerirla.
Sulla vicenda la Questura di Taranto ha aperto un’indagine, per individuare i pastori che si servono dei terreni che sorgono lungo la strada Taranto - Statte, per pascolare i propri animali. L’operazione è al momento ancora in corso.
Intanto sono stati allertati i medici del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria tarantina, perché, una volta individuato il gregge, dovranno effettuare esami specifici sugli animali che si sono cibati sinora dell’erba “avvelenata”, per capire se dal mangiare la loro carne e i derivati del latte possa scaturire un danno per la salute dei consumatori.
Articoli correlati
Grazie al sostegno dei cittadiniSette associazioni hanno impugnato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dell'ex ILVA
L'AIA è stata impugnata davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce. Nel dettaglio, l’AIA è stata impugnata con riferimento a sei profili di illegittimità. Per la prima volta è stata eccepita anche la questione di legittimità costituzionale dei “decreti salva Ilva”.23 ottobre 2025 - Redazione
Resoconto della Tavola Rotonda promossa dalla Società Italiana di Sociologia Economica (SISEC)“Territori e transizioni: riflessioni a partire dall’esperienza di Taranto”
All'Università degli Studi di Bari Aldo Moro si è discusso sulla complessità del processo di transizione tarantino che ha al centro la questione della "decarbonizzazione" dello stabilimento ILVA. Diverse le visioni che si sono confrontate.16 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
Fondatrice della compagnia teatrale Instabili VagantiPremiata la regista tarantina Anna Dora Dorno
L'artista è stata premiata insieme a figure di spicco del panorama artistico e culturale mondiale, tra cui la ricercatrice e attivista libanese Hanan Al-Hajj Ali e l’attrice egiziana Farida Fahmy.29 settembre 2025 - Redazione PeaceLink
Gli impegni ambientali del sindaco di Taranto"Tavolo Permanente di Vigilanza Ambientale"
Il Tavolo dovrebbe essere aperto - si legge nel programma relativo ai primi 100 giorni di governo - a "comitati cittadini e realtà associative del territorio con funzione di monitoraggio costante sulle criticità ambientali e particolare attenzione alla qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo".16 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network