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“Diossine Uomo Taranto” è stata la segnalazione di un'emergenza reale

«FIOM ha compreso il senso della nostra indagine»

A seguito del comunicato stampa emanato dal Comitato Direttivo della FIOM di Taranto, l'Associazione TarantoViva desidera esprimere pieno sostegno alle richieste formulate nel documento del sindacato. TarantoViva chiede, rinnovando l'invito espresso in sede di Conferenza il 9 febbraio e ribadito da FIOM, che in tempi rapidi si ampli l'indagine sugli inquinanti presenti nel territorio tarantino, con particolare riferimento a diossine e PCB.
15 febbraio 2008
Associazione TarantoViva

- FIOM ha compreso appieno il messaggio che con l'indagine “Diossine Uomo Taranto” la nostra Associazione ha voluto trasmettere agli Organi Istituzionali e alla cittadinanza. Che non è un messaggio di allarmismo, né tantomeno un atto d'accusa nei confronti del mondo politico e scientifico che invece costituisce, ai nostri occhi, l'interlocutore principale e serio nella annosa e drammatica questione ambientale e sanitaria della città di Taranto.

L'indagine “Diossine Uomo Taranto” vuole essere soltanto – e non è poco, a nostro avviso – questo: un case report da accogliere, da parte di Istituzioni, Organi di controllo e rappresentanti del mondo della ricerca, come segnalazione. Ma segnalazione di un'emergenza che è reale, e che come tale va affrontata. La nostra iniziativa, fin dal momento in cui è stata ideata, ha avuto come principale obiettivo quella di fungere da stimolo nei confronti dei soggetti istituzionali, affinché tutti insieme si lavori in direzione di una presa di coscienza vera e profonda, ancorché drammatica, dei problemi che la città di Taranto e i suoi abitanti affrontano e subiscono da decenni.

“Diossine Uomo Taranto” è stato e resta questo. Un atto d'amore nei confronti di una terra oltraggiata e letteralmente mortificata dall'assenza decennale di volontà reali di cambiamento e tutela per i suoi abitanti. Ora noi crediamo che esistano le condizioni affinché possano crearsi quelle sinergie forti tra Istituzioni e Organismi scientifici, tali da consentire la definizione di un quadro il più dettagliato possibile di cosa, a Taranto e ai tarantini, succede.

Vogliamo sapere cosa succede nel sangue. Cosa succede nel suolo. Cosa succede nell'acqua. Cosa succede nell'aria. Quali strumenti adoperare per tracciare lo stato dell'arte di salute e ambiente.

Quali provvedimenti adottare, nel verosimile caso in cui la situazione potrà rivelarsi non fisiologica per una città che ancora si dice parte, nell'anno di grazia 2008, dell'emisfero occidentale e progredito.

Quali risposte dare, a chi ha avuto la ventura di nascere a Taranto e a chi, vivendo a distanze siderali in rapporto all'amore che si porta dentro, ancora sente propria questa terra ferita, stuprata, malata, e che ancora tuttavia manifesta i segni di un destino di bellezza e vita che sentiamo – con cognizione di causa - essere la sua più vera e naturale vocazione.

Allora chiediamo, rinnovando l'invito espresso in sede di Conferenza il 9 febbraio scorso e ribadito da FIOM, che in tempi rapidi si ampli l'indagine sugli inquinanti presenti nel territorio tarantino, con particolare riferimento a diossine e PCB. L'indagine dovrà comprendere un monitoraggio dello stato di salute di un campione rilevante di tarantini, e inoltre un'analisi delle acque e del suolo. Chiediamo inoltre, nello specifico, che venga effettuato un monitoraggio costante degli inquinanti diffusi nell'aria, e che i dati delle rilevazioni vengano resi pubblici sui siti istituzionali.

Alle Istituzioni, all'ASL, all'ARPA e agli esponenti del settore della ricerca, l'Associazione TarantoViva mette a disposizione il patrimonio di conoscenze acquisito, la propria collaborazione fattiva e tutto l'apporto necessario in direzione di un cambiamento che riteniamo ormai non più procrastinabile.

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