Taranto: inquinamento e responsabilità
A Taranto la questione ambientale è un'emergenza sempre aperta, una ferita che continua a sanguinare, una piaga che non si rimarginerà mai. Tra le vicende più delicate su cui in queste ore si sta cercando di fare chiarezza al terzo piano di Palazzo di Giustizia c'è quella che riguarda la Hidrochemical i cui scarichi, come si legge nel provvedimento di sequestro firmato dalla magistratura tarantina, hanno determinato "una situazione di gravissimo inquinamento con il superamento di tutti i parametri di legge".
Quello che sconcerta, in una storia che è simile a tante altre storie scritte nei fascicoli custoditi negli scaffali della Procura, è che tutto ciò avveniva perchè c'era un'autorizzazione, prima provvisoria e poi definitiva, rilasciata dalla Provincia attraverso determine del dirigente del settore Ambiente: quella provvisoria datata 12 novembre 2003, quella definitiva firmata il 24 maggio dell'anno successivo.
Di fronte al terremoto provocato dal blitz della Procura di Lanciano e dai successivi provvedimenti emessi dalla magistratura ionica, la Provincia è corsa ai ripari sostituendo il dirigente in questione.
Il particolare dell'autorizzazione riporta a un altro caso giudiziario. Quello della sentenza con cui la Cassazione ha annullato il verdetto della Corte d'Appello di Taranto che confermava la confisca dei parchi minerali dell'Ilva. Bene, anche a legittimare la presenza dell'area in cui confluiscono le polveri c'è un'autorizzazione, in questo caso regionale.
I giudici della Suprema Corte, infatti, spiegano che, mentre era in corso il processo di secondo grado, il dirigente del Settore Ecologia della Regione Puglia ha emesso un provvedimento provvisorio (non sappiamo se nel frattempo diventato definitivo) di autorizzazione alle emissioni convogliate in atmosfera. Un'autorizzazione piovuta dal cielo che ha salvato l'Ilva dalla confisca.
Tutto ciò inevitabilmente getta un'ombra sinistra sulla gestione di una vicenda che, complice l'atto d'intesa e il conseguente ritiro della costituzione di parte civile da parte di Comune e Provincia di Taranto, ha messo la città in una condizione di impotenza. Il risultato è che i parchi restano dove sono, le polveri continuano a inquinare e la comunità ionica, attraverso gli Enti che la rappresentano, non ha potuto ottenere neanche un risarcimento dell'incommensurabile danno subìto.
Sono storie che potrebbero ripetersi. Sono storie che probabilmente si stanno ripetendo. Per voltare pagina, definitivamente, bisognerebbe recidere i legami, le protezioni, i silenzi, le connivenze. Bisognerebbe spezzare la rete invisibile di rapporti che passano sulla testa delle persone.
Articoli correlati
- Esperimento con ChatGPT
Vendola, Riva e Dio
E' stato chiesto a un modello linguistico di Intelligenza Artificiale generativa di sviluppare un articolo in chiave ecologista partendo una dichiarazione di Nichi Vendola del 2011, in cui esprimeva stima verso Emilio Riva. Ecco cosa è venuto fuori.17 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Ilva di Taranto:
Memoria, lotta e resistenza sociale nella narrazione di Piero Mottolese
La tesi di Monia Torre, basata su un’approfondita ricerca antropologica, analizza la percezione del rischio legate all’Ilva di Taranto. Attraverso le testimonianze di operai come Piero Mottolese, attivista di PeaceLink, emergono le dinamiche tra fabbrica, ambiente e comunità.14 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - A Bari le associazioni ambientaliste hanno preso la parola
L'ILVA inquina ancora: audizioni nella commissione ambiente del Consiglio regionale pugliese
Le emissioni in aria di ossido di azoto prodotte dall’altoforno AFO4 e le concentrazioni di fenoli e cianuri nei reflui dello stabilimento superano i limiti di legge. Tutto questo nonostante le promesse di "ambientalizzazione".14 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - L'inquinamento ILVA va in scena
Teatro e cittadinanza: sul palcoscenico la resistenza al disastro ambientale
Un teatro che educa e mobilita sotto la regia di Maria Elena Leone. Strumento riflessione collettiva e mobilitazione delle coscienze. Vengono portate in scena emozioni e storie che parlano di dolore, lotta e speranza. Presente il regista teatrale tedesco Joscha Zmarzlik, studioso di Luigi Nono.10 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network