Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Taranto: inquinamento e responsabilità

Per voltare pagina, definitivamente, bisognerebbe recidere i legami, le protezioni, i silenzi, le connivenze. Provincia di Taranto e Regione Puglia. Le autorizzazioni che hanno consentito di inquinare.
Luisa Campatelli
Fonte: Corriere del Giorno 31/03/06

ILVA di Taranto A Taranto la questione ambientale è un'emergenza sempre aperta, una ferita che continua a sanguinare, una piaga che non si rimarginerà mai. Tra le vicende più delicate su cui in queste ore si sta cercando di fare chiarezza al terzo piano di Palazzo di Giustizia c'è quella che riguarda la Hidrochemical i cui scarichi, come si legge nel provvedimento di sequestro firmato dalla magistratura tarantina, hanno determinato "una situazione di gravissimo inquinamento con il superamento di tutti i parametri di legge".

Quello che sconcerta, in una storia che è simile a tante altre storie scritte nei fascicoli custoditi negli scaffali della Procura, è che tutto ciò avveniva perchè c'era un'autorizzazione, prima provvisoria e poi definitiva, rilasciata dalla Provincia attraverso determine del dirigente del settore Ambiente: quella provvisoria datata 12 novembre 2003, quella definitiva firmata il 24 maggio dell'anno successivo.

Di fronte al terremoto provocato dal blitz della Procura di Lanciano e dai successivi provvedimenti emessi dalla magistratura ionica, la Provincia è corsa ai ripari sostituendo il dirigente in questione.

Il particolare dell'autorizzazione riporta a un altro caso giudiziario. Quello della sentenza con cui la Cassazione ha annullato il verdetto della Corte d'Appello di Taranto che confermava la confisca dei parchi minerali dell'Ilva. Bene, anche a legittimare la presenza dell'area in cui confluiscono le polveri c'è un'autorizzazione, in questo caso regionale.

I giudici della Suprema Corte, infatti, spiegano che, mentre era in corso il processo di secondo grado, il dirigente del Settore Ecologia della Regione Puglia ha emesso un provvedimento provvisorio (non sappiamo se nel frattempo diventato definitivo) di autorizzazione alle emissioni convogliate in atmosfera. Un'autorizzazione piovuta dal cielo che ha salvato l'Ilva dalla confisca.

Tutto ciò inevitabilmente getta un'ombra sinistra sulla gestione di una vicenda che, complice l'atto d'intesa e il conseguente ritiro della costituzione di parte civile da parte di Comune e Provincia di Taranto, ha messo la città in una condizione di impotenza. Il risultato è che i parchi restano dove sono, le polveri continuano a inquinare e la comunità ionica, attraverso gli Enti che la rappresentano, non ha potuto ottenere neanche un risarcimento dell'incommensurabile danno subìto.

Sono storie che potrebbero ripetersi. Sono storie che probabilmente si stanno ripetendo. Per voltare pagina, definitivamente, bisognerebbe recidere i legami, le protezioni, i silenzi, le connivenze. Bisognerebbe spezzare la rete invisibile di rapporti che passano sulla testa delle persone.

luisa.campatelli@corgiorno.it

Articoli correlati

  • Si fa presto a dire
    Laboratorio di scrittura
    Cronaca della presentazione di un esposto sulle emissioni dell'ILVA

    Si fa presto a dire

    Il maresciallo comincia a scrivere. Sembriamo a buon punto. La felicità dura poco. Blackout elettrico. Il computer dei Carabinieri perde tutti i dati. Si ricomincia da capo. Così per tre volte mentre fuori si superano i quaranta gradi. L'esposto è proprio sulle vittime delle future ondate di calore.
    18 luglio 2024 - Alessandro Marescotti
  • La valutazione di impatto sanitario sulle emissioni di CO2 dell'Ilva
    Ecologia
    Comunicato stampa con allegati

    La valutazione di impatto sanitario sulle emissioni di CO2 dell'Ilva

    Sono di particolare importanza i dati dello studio “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”. Al centro c'è la questione dell'impatto transfrontaliero e transgenerazionale.
    18 luglio 2024 - Redazione PeaceLink
  • Ex Ilva: diffida a ministro dopo sentenza Corte Ue, stop Taranto
    Ecologia
    Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea su Acciaierie d’Italia

    Ex Ilva: diffida a ministro dopo sentenza Corte Ue, stop Taranto

    Le associazioni ambientaliste Genitori Tarantini e Peacelink hanno inviato una diffida al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e alla direzione Valutazioni ambientali del ministero, chiedendo di “volere immediatamente sospendere l’attività produttiva” della fabbrica di Taranto.
    11 luglio 2024 - AGI
  • Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA
    Ecologia
    Piccolo Bignami per chi si fosse perso

    Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA

    La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
    25 giugno 2024 - Redazione di PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)