Diossina, via ai controlli a tappeto
Scattano oggi le analisi a tappeto per scovare gli eccessi di diossine e pcb (policlorobifenile) nelle masserie del Tarantino. Dopo il caso di latte alla diossina, denunciato da Peacelink e certificato dalla Asl di Taranto, in un allevamento vicino alla zona industriale di Taranto che praticava il pascolo libero e che non era autorizzato alla vendita di latte e formaggi, l´Arpa (l´Agenzia regionale per l´ambiente) ha deciso di attivaree il suo spettrometro di massa ad alta risoluzione appena acquistato e che serve per avere informazioni sul peso molecolare e sulla struttura chimica di una sostanza.
E anche se non ha il personale per farlo funzionare, ci penseranno gli esperti dell´Inca, l´istituto nazionale di chimica ambientale, a effettuare le analisi sui campioni di prelevamento operati dal dipartimento di prevenzione dell´azienda sanitaria locale.
Da Taranto, intanto, le associazioni ambientaliste chiedono la massima trasparenza nella comunicazione dei risultati delle analisi. La sezione brindisina di Medicina democratica, il comitato per Taranto e Peacelink non si sentono «rassicurati dalle dichiarazioni rassicuranti» del governatore Nichi Vendola («Abbiamo chiesto un aiuto all´Istituto superiore di sanità»), ma anche da Arpa e Asl («Il monitoraggio sarà ora esteso a 360 gradi»). Per gli ambientalisti queste sono dichiarazioni contraddittorie: «Non si comprende se i controlli sulla diossina negli alimenti venivano cioè eseguiti prima che Peacelink li facesse fare per suo conto e prima che la procura della Repubblica di Taranto li disponesse.
E inoltre visto che solo adesso verranno estesi a 360 gradi, ci chiediamo a quanti gradi era estesa l´attività ispettiva effettuata finora». Per rassicurare davvero i pugliesi, per Medicina democratica, Comitato per Taranto e Peacelink, la Regione Puglia deve pubblicare «al più presto e continuamente su Internet tutti i dati».
Il direttore generale dell´Arpa Puglia, Giorgio Assennato, non si tira indietro: «Sul nostro sito c´è tutto e ci sarà tutto. Ovviamente non troverete esiti di analisi che non abbiamo fatto noi o che non sono da noi state commissionate».
E il caso dello spettrometro di massa ad alta risoluzione? Per Assennato è una ferita aperta: «L´abbiamo appena acquistato e lo mettiamo in operatività per i campionamenti su Taranto, ma grazie alla collaborazione dell´Inca. Però vogliamo che lo spettrometro sia operativo con i nostri tecnici. Anche per questo motivo ho chiesto un piano straordinario di assunzioni: a Taranto bisogna raddoppiare il personale. Ci vuole - aggiunge - un monitoraggio sistematico ma è necessario anche che arrivi in tempi rapidi l´accreditamento di qualità per il nostro laboratorio di Taranto perché fare le analisi fuori è costosissimo».
Assennato, però, non si fa molte illusioni sulle cause che hanno portato alla scoperta «anche per merito di Peacelink» del latte contaminato. «Non è facile scoprire le sorgenti, anche perché potrebbero non essere più attive. Comunque, premesso che non c´è nessun problema sanitario, bisogna dire che le diossine non sono come le polveri sottili e quindi non si possono monitorare nonstop né sui terreni né sui camini», avverte Assennato.
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