Florido convoca gli industriali "Una concertazione anti veleni"
TARANTO - «È il momento di battere i pugni sul tavolo per riprendere il virtuoso cammino della riduzione delle emissioni inquinanti», sbotta Florido. Diossina nei latticini e terreni contaminati da pcb, i nocivi policlorofenili, hanno fatto riesplodere l´emergenza ambientale in città. A due passi dal centro cittadino giganteggiano le ciminiere del siderurgico Ilva, la corazzata del gruppo Riva che sforna ogni anno milioni di tonnellate d´acciaio. Ma ci sono anche gli impianti della raffineria Eni e lo stabilimento Cementir. «Bisogna ragionare con la grande impresa, dalla quale abbiamo già ottenuto risposte.
Ilva, per esempio, ha eliminato tutti i trasformatori ad apirolio. Non basta, però, ed è giusto invocare altri investimenti sulla gestione degli impianti e la qualità della produzione. Obiettivi da centrare non con il conflitto fine a se stesso - spiega il presidente della Provincia - ma con il dialogo condotto con fermezza».
Per trascinare al tavolo della concertazione i capitani di industria, il presidente della Provincia punta a una sorta di accerchiamento istituzionale. Per questo coinvolgerà Regione, Comune, Arpa e Asl. «Serve una cabina di regia per coordinare il lavoro e studiare il livello di inquinamento rapportandolo ai parametri europei.
Dopo aver decifrato scientificamente la situazione si potranno approntare soluzioni ed eventuali interventi di bonifica», aggiunge Florido. Taranto, peraltro, dopo l´allarme latte alla diossina sembra invocare rimedi immediati. Domattina il pediatra Giuseppe Merico, presidente dell´associazione Bambini contro l´Inquinamento, sarà in Regione. Consegnerà al governatore Nichi Vendola duemila lettere scritte da bimbi della città.
Tra queste anche il commovente messaggio di un piccolo colpito da tumore. E sabato prossimo i bimbi dell´associazione bloccheranno la città per manifestare contro l´inquinamento. Al loro fianco ci saranno anche gli operai Ilva. «Parteciperò anch´io perché l´iniziativa mette in primo piano una rivendicazione sacrosanta e contribuisce al cambiamento culturale», assicura Florido. «L´assenza della cultura di rispetto del territorio - conclude - ha consentito quarant´anni d´inquinamento e di mancati controlli di cui ora paghiamo il conto».
Articoli correlati
- Partenza dal piazzale Bestat alle ore 17
Piattaforma rivendicativa della manifestazione del 23 aprile a Taranto
Occorre fermare le emissioni dell'ILVA che sono alla base di gravi danni alla salute e all'ambiente. E al contempo avanziamo la richiesta di un risarcimento alla comunità e di un nuovo sviluppo che parta dalla rigenerazione del territorio.19 marzo 2024 - Associazioni Riunite Taranto - Ennesimo decreto Salva IILVA
Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto
Il 13 marzo è stato convertito in legge l'ultimo decreto in materia di ILVA con un iter blindato e senza che ci fosse la possibilità di introdurre norme a difesa dell'ambiente e della salute. Nonostante ciò, la battaglia non è finita. Taranto resisti! Taranto non sei sola.21 marzo 2024 - Fulvia Gravame - Interpellanza in merito al futuro degli impianti ILVA
Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?
Se il governo non consideri prioritario destinare le risorse assegnate all'intervento «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate» di DRI d'Italia a progetti che invece potrebbero concretamente risolvere, una volta per tutte, l'emergenza ambientale e sanitaria della città di Taranto.21 marzo 2024 - Fulvia Gravame - Al Ministro dell'Ambiente
Richiesta di indagine su picco di benzene a Taranto
Le scrivo per segnalare un preoccupante picco di benzene con un valore di 61 microgrammi per metro cubo come media oraria, ben al di sopra del valore di soglia di 27 microgrammi a metro cubo adottato come riferimento dalla comunità scientifica17 marzo 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network