«L’acqua è un bene di tutti, no alla privatizzazione»
appropriarsene a titolo di proprietà privata».
Si basa su questo concetto, chiaro e condivisibile, la battaglia contro la privatizzazione portata avanti dal Forum Pugliese dei Movimenti dell’Acqua, che ieri si è presentato ufficialmente alla città con un incontro organizzato presso la sala degli stemmi della Provincia.
Proprio al fine di ottenere la ripubblicizzazione del servizio idrico, il Forum nazionale ha raccolto 406.626 firme a sostegno di una legge d’iniziativa popolare. In Puglia hanno firmato circa 30.000 persone. La proposta è supportata anche da 120 Comuni italiani (tra i 25 pugliesi figura anche Statte).
All’appello manca il Comune di Taranto, ma forse è solo questione di tempo. Il vice sindaco Alfredo Cervellera ha garantito il proprio impegno per portare l’iniziativa all’attenzione della Giunta.
Dei rischi della privatizzazione hanno parlato Ubaldo Molinari, Margherita Ciervo e Gianni Carella. A preoccupare è soprattutto l’aumento delle tariffe. «A Firenze, ad esempio, il servizio idrico è gestito da una Spa a capitale misto pubblico-privato - ha spiegato Margherità Ciervo - i cittadini, grazie ad una campagna di sensibilizzazione, hanno fortemente ridotto gli sprechi. Un risultato che non ha soddisfatto i privati che pur di ottenere maggiori introiti hanno deciso di aumentare le tariffe».
Morale della favola: la strada della privatizzazione non premia i cittadini e finisce per avvantaggiare soltanto i privati. Un’altra importante battaglia, sostenuta anche da altre associazioni, è quella che mira proprio a ridurre gli sprechi di acqua. Il Comitato per Taranto, che ieri ha preso parte all’incontro, ha ricordato che lo scorso 30 marzo è stata nuovamente riscontrata una gravissima perdita in una condotta situata in località “Masseria Tedesco”, presso Lama Todisco, tra Statte e Talsano.
La situazione, denunciata oltre due mesi fa, è documentata anche da due video presenti nel blog del Comitato Le immagini attestano la presenza di un vero e proprio lago. Secondo gli ambientalisti “ciò dimostra come il piano straordinario per la ricerca delle perdite non sia stato ancora messo a punto e che le segnalazioni che giungono all’Aqp dai cittadini attivi vengono chiuse dalla stessa Aqp in un cassetto”.
Leo Corvace, che ha partecipato come coordinatore provinciale di Legambiente, ha invece posto l’attenzione sull’emergenza idrica che si profila all’orizzonte per il nostro territorio: «Gli invasi del Pertusillo e del Sinni sono pieni a metà rispetto all’anno scorso. Lo stesso dicasi per i loro affluenti. Per la prossima estate è quindi previsto un aggravamento della situazione».
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