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«Troppi otto anni per ridurre la diossina»

La nuova denuncia del pediatra promotore dell'associazione «Bambini contro l'inquinamento». Merico: «Enti locali e Regione si muovano, negli ultimi mesi emissioni record. Il campionamento va fatto sul ciclo delle 24 ore e senza preavviso»
29 giugno 2008
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

- TARANTO — «Sul cronoprogramma presentato dall'Ilva mi aspetto che gli enti locali dicano una parola chiara e precisa. Per ora ho sentito soltanto le osservazioni molto critiche delle associazioni degli ambientalisti, ma nulla da parte di chi ci amministra». Il dottor Giuseppe Merico, guida dell'associazione tarantina «Bambini contro l'nquinamento » prosegue la sua iniziativa per creare una coscienza ecologista collettiva e per svegliare sempre di più chi mostra un animo assopito o rassegnato di fronte ai problemi legati all'avvelenamento dell'ambiente in cui i tarantini vivono.

Dottor Merico, lei sollecita Comune, Provincia e Regione ad esprimersi dopo la presentazione del cronoprogramma. Perché?

«E' stato fatto un convegno nel quale sono stati portati dati ed elementi di conoscenza di fronte ai quali non si può tacere. L'Ilva ha poi illustrato pubblicamente il suo programma di interventi per abbattere l'inquinamento, ma al di là degli ambientalisti, non ho sentito una sola parola da parte di Arpa ed enti locali».

Cosa vuole che facciano?

«Secondo me, il professor Assennato (direttore generale dell'Arpa, ndr) dovrebbe manifestare il suo parere tecnico. Inoltre gli enti locali dovrebbero valutare le proposte dell'Ilva e far sapere alla cittadinanza cosa ne pensano. Fino a questo momento, se restiamo alle considerazioni fatte dagli ambientalisti, l'autorizzazione integrata ambientale non dovrebbe essere concessa perché il cronoprogramma presentato dall'azienda è lacunoso ».
Lei sa che gli ambientalisti tendono a vedere sempre nero e talvolta esagerano.

«E' probabile che gli ambientalisti siano abituati a vedere nero. Però a me sembra esagerato aspettare tanto tempo per l'abbattimento degli elementi inquinanti. In sostanza l'Ilva s'è presa otto anni di tempo per ridurre le emissioni di diossina. Francamente credo che sia troppo, ambientalisti o no. Il 2014 è una data assurda come traguardo».

Cos'altro chiede agli enti locali?

«A Regione, Comune e Provincia chiediamo di recepire le osservazioni fatte a Roma dalle associazioni che fissano limiti e tempi degli inquinanti. Non bisogna solo prendere atto, occorre fare un passo in avanti e le osservazioni devono essere fatte proprie. Inoltre gli enti locali devono fare un appello al ministero perché il campionamento delle emissioni venga effettuato sul ciclo delle 24 ore. Farlo saltuariamente e con preavviso serve a poco per ottenere il quadro reale della situazione. Secondo me tutti i consulenti devono esprimersi su questo punto».

Il consulente della Provincia di Taranto s'è già espresso. Che ne dice?

«Secondo Peacelink il consulente della Provincia, Vito Balice, ha definito idoneo il piano dell'Ilva per la riduzione dell'impatto ambientale. Secondo me, al contrario, va ritirato perché non dice di quanto devono diminuire le sostanze. Sono convinto che ad ogni consulente bisogna chiedere la massima trasparenza. Ma non c'è solo questo problema".

Che altro?

«Abbiamo il problema del superamento dei limiti del pm10. Nei primi sei mesi credo che abbiamo sforato più di quanto previsto dalle norme. Anche in questo caso non scatta alcun provvedimento, eppure la legge parla chiaro. In altre città lo fanno. Da noi no».

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