L'Ilva contesta la legge antidiossina
La legge approvata dal Consiglio regionale della Puglia (si veda Il sole 24 Ore di ieri) che ha stabilito limiti più bassi alle emissioni di diossina (2,5 nanogrammi di diossine entro aprile 2009 e 0,4 entro dicembre 2010) è inapplicabile. Secondo l'Ilva (gruppo Riva) che a Taranto ha un impianto siderurgico da anni sotto accusa per l'emissione di fumi ritenuti dannosi «quei limiti sono tecnicamente irraggiungibili nei tempi stabiliti». In altre parole, quella legge non può essere rispettata, almeno per il colosso siderurgico tarantino, il più importante dei «numerosi impianti industriali esistenti in Puglia e alla cui attività è connessa l'emissione, in atmosfera, di importanti quantitativi di sostanze nocive», come si legge nella relazione di accompagnamento al Ddl regionale anti-diossina, il cui iter è durato solo 35 giorni tra presentazione ed approvazione.
Il gruppo Riva fonda la sua replica su valutazioni tecniche: «Le attuali tecniche consentono di abbassare il valore limite degli attuali 7 nanogrammi emessi dal camino E312 fino al 50%, e non fino a 2,5 nanogrammi per metro cubo entro il 31 marzo». Ed è «impraticabile l'ulteriore riduzione a 0,4 nanogrammi per metro cubo entro il 31 dicembre 2010». L'Ilva dunque non minaccia chiusure ma oppone ragioni tecniche. Insomma si «auspica che la legge non rappresenti un ostacolo per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia) una volta raggiunti gli obiettivi, già programmati, di adeguamento dello stabilimento alle B.A.T.», ovvero alle migliori tecniche disponibili.
Questa impossibilità tecnica ha segnato tutte le 10 ore del dibattito che ha preceduto martedì il voto al Consiglio regionale della Puglia. Il centrodestra infatti ha chiesto più prudenza e presentato emendamenti per dare più tempo all'Ilva per adeguare i suoi impianti, giacchè se non si raggiungono i livelli fissati dalla legge scatta la diffida e se il gestore non provvede alla loro riduzione l'impianto viene immediatamente bloccato. Il voto ha fatto però emergere anche una spaccatura nel centrodestra. Il Ddl è infatti passato con il sì del centrosinistra e di 3 consiglieri di opposizione (Udc e Fi) tutti tarantini.
La reazione del Governo non si è fatta attendere. Anche per il ministro dei Rapporti con le Regioni, il pugliese Raffaele Fitto, quella legge è «inefficace». «È stata varata una legge che non sarà efficace – ha detto –; l'Ilva andrà avanti, si dirà a chi manifesta per l'ambiente che si vogliono difendere i loro interessi e non si farà nulla fino alla campagna elettorale ». Su questa legge – su cui Fitto non vede «grandi problemi di incostituzionalità» e non pensa di «dover procedere alla impugnativa, per quanto possibile, dinanzi alla Corte Costituzionale» – esulta il centrosinistra e, soprattutto, Niki Vendola. Il governatore della Puglia ha parlato di «data storica ». «È la giornata più bella della mia vita – ha detto – nella difesa dell'ambiente che non va messo da parte per dare da mangiare alle persone. Ma come facciamo se i cibi sono contaminati?
Articoli correlati
- Il 22 maggio manifestazione in piazza contro il dissequestro degli impianti siderurgici
ILVA: la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dà nuovamente ragione ai cittadini
Le quattro condanne di oggi verso l'Italia sono la plastica evidenziazione di tutte le inadempienze dei governi che si sono succeduti. Le quattro condanne di oggi della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) confermano Taranto come "zona di sacrificio" dei diritti umani.5 maggio 2022 - Associazione PeaceLink - Dichiarazioni forti in materia di diritti
Ex Ilva: Tar Lecce, superato diritto compressione salute
Il Presidente del Tar di Lecce, Antonia Pasca, ha parlato dell'Ilva all'inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2021 il Tar confermò invece l’ordinanza di chiusura dell'area a caldo del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. - Raffronto fra la mortalità dei quartieri più inquinanti di Taranto e la mortalità regionale
Eccessi di mortalità nei tre quartieri di Taranto più vicini all'area industriale
Dal 2011 al 2019 in totale vi sono 1075 morti in eccesso di cui 803 statisticamente significativi.
L'eccesso di mortalità medio annuo è di 119 morti di cui 89 statisticamente significativi.
L'intervallo di confidenza considerato è del 90%.13 maggio 2021 - Redazione PeaceLink - Rapporto “The right to a clean, healthy and sustainable environment: non-toxic environment”
ONU: "Taranto zona di sacrificio, una macchia sulla coscienza collettiva dell'umanità"
L'ONU scrive: "Le zone di sacrificio spesso sono create dalla collusione di Governi e imprese. L'acciaieria Ilva di Taranto, in Italia, da decenni compromette la salute delle persone e viola i diritti umani".18 febbraio 2022 - Comitato Cittadino per la Salute e l'Ambiente a Taranto
Sociale.network