Dopo le pecore ora anche le uova alla diossina. A Taranto una situazione senza precedenti
la notizia del ritrovamento di diossina nelle uova ad oltre 14 km da Taranto è la conferma, semmai ce ne fosse ancora bisogno, della drammaticità della situazione ambientale non solo del capoluogo ma di buona parte della provincia jonica. Siamo dinanzi ad una vera emergenza sanitaria senza precedenti e la portata di tutto ciò verrà percepita appieno solo (chissà quando) procederemo con le analisi sugli esseri umani.
E' arrivato il momento di chiedere conto alla dirigenza ilva dei danni abnormi provocati alla nostra salute e all'intero territorio. Occorre prendere immediati provvedimenti nel breve e nel lungo periodo.
In qualità di assessore alla sanità ha il dovere di procedere con urgenza e determinazione rafforzando gli organi di controllo locali come Arpa e Asl in un'ottica di consolidamento e di efficienza che pretendiamo siano di primissimo livello.
Queste strutture vanno messe nelle condizioni di far fronte alle micidiali conseguenze provocate dalla presenza del complesso siderurgico Ilva attraverso una strategia di studio, prevenzione e controllo.
Lei ha escluso danni alla salute perché di diossina, riprendo una sua espressione, "se ne dovrebbero ingerire enormi quantità". La prego di non dimenticare l'incidenza della bio-accumulazione. Noi tarantini,infatti, mangiamo e respiriamo diossina da decenni, accumulando nel nostro organismo, la dose di diossina quotidiana.
Comprenderà facilmente quali conseguenze questo determina sulla nostra salute e su quella dei nostri.
Ci aspettiamo che non si perda altro tempo e che si intervenga immediatamente per contrastare una situazione scandalosa fatta di inefficienze, connivenze e colpevoli ritardi a danno della salute pubblica.
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