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Di seguito riportiamo la lettera dell'Arcivescovo di Taranto Monsignor Benigno Papa

Messaggio ai partecipanti alla Manifestazione per l'ambiente del 28 Novembre

La presa di coscienza da parte dei cittadini verso l’ambiente è il fatto culturale nuovo che ha caratterizzato in questi ultimi anni la nostra Città e la nostra Provincia
27 novembre 2009

Mons. Benigno Papa, Arcivescovo di Taranto
Carissimi,

l’attenzione da me sempre riservata alla promozione umana, sociale e culturale del territorio mi induce, anche quest’anno, a rendermi presente alla Manifestazione con un messaggio, dal momento che riconosco la decisività della questione ambientale per il presente ed il futuro della nostra comunità jonica.

1.Vorrei anzitutto rinnovare la mia soddisfazione per la accresciuta sensibilità nei confronti dell’ambiente. Potremmo in verità affermare che proprio questa presa di coscienza da parte dei cittadini verso l’ambiente è il fatto culturale nuovo che ha caratterizzato in questi ultimi anni la nostra Città e la nostra Provincia.
Se sin dal mio arrivo a Taranto ho posto a tema per la comunità cristiana il problema ambientale, l’ho fatto perché la Chiesa ha una sua propria e originale comprensione della questione ambientale, la quale, tuttavia, non le deriva da proprie visioni filosofiche o da ideologie, bensì dalla rivelazione di Dio Creatore dell’uomo e di tutto l’universo. Recentemente il Santo Padre Benedetto XVI ha richiamato in sintesi tale visione nei numeri 48-51 dell’Enciclica Caritas in veritate. Amerei tanto che i singoli cattolici e le organizzazioni cattoliche, che partecipano al coordinamento di Altamarea, si facessero promotori di una seria riflessione su questi numeri dell’Enciclica, che sono estremamente illuminanti sul problema che oggi ci viene posto.

2.Per quanto concerne l’odierna Manifestazione per l’ambiente, mi preme sottolineare alcuni nodi fondamentali che dovrebbero servire a tutti per una riflessione serena ed equilibrata, finalizzata alla condivisa costruzione di un nuovo volto della nostra Città e della nostra Provincia.
Come ho avuto modo di esprimere in diverse occasioni – non da ultimo nella lettera che ho indirizzato nel novembre 2008 all’Associazione Altamarea per la analoga manifestazione –, occorre trovare i modi adeguati, sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista tecnico, per conciliare il diritto ad un ambiente sano ed il diritto ad accedere e mantenere il posto di lavoro, che particolarmente in questo momento di crisi resta una priorità (cfr Benedetto XVI, Caritas in veritate, n. 32). Salvaguardia del creato e giustizia sociale – lo ribadisco – non si oppongono, ma sono due realtà ugualmente importanti, che possono e devono coesistere. Abbiamo gli strumenti tecnici per farlo; dobbiamo unire le volontà per attuare quanto la ricerca scientifica ci permette di realizzare.
A tal proposito, vorrei indicare un metodo nuovo – al quale nessuno può rinunciare – che è quello della collaborazione di tutti. Dinanzi al problema dell’ambiente e del lavoro non possiamo rischiare uno scontro frontale tra società civile, mondo imprenditoriale e realtà istituzionali. Solo la convinta, corretta e condivisa collaborazione di tutti può consentire una giusta soluzione dei problemi. Rinnovo il mio auspicio che tutti siano aperti al dialogo e alla collaborazione, abbattendo steccati, chiusure e contrapposizioni ideologiche che non servono ad alcuno. Così già il Papa Paolo VI, nel gennaio 1969, esortava la Città che lo ringraziava a Roma per la Sua Visita alla Città nella Notte del Natale del 1968.

3.Per affrontare efficacemente la questione che oggi ci poniamo, occorre ricordare che l’uomo è un essere relazionale: egli si relaziona a Dio, a se stesso, agli altri e all’ambiente. Il Papa afferma che «l’alleanza dell’uomo con l’ambiente deve essere lo specchio dell’amore creatore di Dio» (Benedetto XVI, Caritas in veritate, n. 50). Cosa vogliono dire queste parole? L’uomo deve rapportarsi all’ambiente secondo il progetto di Dio Creatore e non secondo la propria e personale convinzione. Il libro della Genesi attesta che Dio ha affidato il creato all’uomo perché simultaneamente lo custodisse e lo coltivasse. La valorizzazione dell’ambiente non si esaurisce soltanto con la lotta contro l’inquinamento (che sarebbe solo un primo passo); resterebbe infatti aperta l’ulteriore e urgente questione dello sviluppo delle positive potenzialità dell’ambiente, per una diversificazione delle fonti occupazionali, come venti anni fa Giovanni Paolo II aveva auspicato a più riprese nei discorsi tenuti durante la Sua Visita alla Città nell’ottobre 1989. Una diversificazione delle fonti occupazionali favorirebbe molteplici possibilità lavorative e genererebbe un più articolato sviluppo del territorio che sia corrispondente alla sua vocazione naturale. Tale diversificazione delle fonti occupazionali, tuttavia, non coincide con una irresponsabile distruzione dell’esistente, senza saper offrire ulteriori risposte per il futuro dei cittadini.

4.Infine vorrei tornare su una questione, già richiamata altre volte, che resta di capitale importanza dal momento che ci aiuta a maturare lo spirito giusto con cui affrontare tutte le questioni della nostra vita sociale. Non esiste unicamente l’inquinamento ambientale, ma c’è anche un inquinamento umano che alberga dentro l’uomo ed è causato dal suo egoismo. Per risolvere la questione ambientale ed occupazionale, dobbiamo farci carico della prioritaria questione dell’ecologia dell’uomo: «per salvaguardare la natura non è sufficiente – scrive il Papa – intervenire con incentivi e disincentivi economici, e nemmeno basta un’istruzione adeguata. Sono, questi, strumenti importanti, ma il problema decisivo è la complessiva tenuta morale della società. Se non si rispetta il diritto alla vita e alla morte naturale, se si rende artificiale il concepimento, la gestazione e la nascita dell’uomo, se si sacrificano embrioni umani alla ricerca, la coscienza comune finisce per perdere il concetto di ecologia umana e, con esso, quello di ecologia ambientale. […] Il libro della natura è uno e indivisibile, sul versante dell’ambiente come sul versante della vita, della sessualità, del matrimonio, della famiglia, delle relazioni sociali, in una parola dello sviluppo umano integrale. […] Non si possono esigere alcuni doveri e avvilire altri» (Benedetto XVI, Caritas in veritate, n. 51).

5.Il mio augurio è che questa manifestazione possa segnare un ulteriore passo verso la volontà di tutti a collaborare, per discutere insieme dei problemi e così condividerne le possibili soluzioni.

Il vostro Arcivescovo
Benigno Luigi Papa

Note: Il sito del coordinamento Altamarea
www.google.it/group/altamareanews

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