Taranto Sociale

Analisi effettuate dall’Università del Salento commissionate dal Fondo Antidiossina Taranto

A Taranto lumache alla diossina

Le indagini sono ancora in corso, ma emerge subito, già dai i primi risultati, che questi organismi risultano fortemente contaminati da diossine, pcb e metalli pesanti
24 giugno 2010
Fondo Antidiossina Taranto Onlus

Lumache

Il Fondo Antidiossina Taranto Onlus ha ritenuto importante monitorare i terreni vicini l’area industriale Ilva di Taranto, commissionando all’Università del Salento le analisi per i pcb, diossine e metalli pesanti sulle lumache (specie Helix aperta, Helix aspersa ed Helix lucorum), raccolte a più riprese e nei mesi scorsi in un terreno agricolo situato tra Statte ed il quartiere Tamburi. Questi organismi, molto diffusi nelle nostre zone, sono caratterizzati da un elevato apporto nutrizionale e, come è noto, sono considerati una prelibatezza culinaria. Le indagini sono ancora in corso, ma emerge subito, già dai i primi risultati, che questi organismi risultano fortemente contaminati da diossine, pcb e metalli pesanti, sicuramente derivanti dall’ambiente circostante, a tal punto che si debba ritenere che ci siano tutti i presupposti perché le autorità locali approfondiscano immediatamente questa grave situazione e considerino anche la possibilità di emettere un’ordinanza che vieti la raccolta e la vendita di questi organismi, così come è già avvenuto per gli ovini e caprini ai quali è stato vietato il pascolo nei terreni distanti meno di 20 km dall’area industriale.

L’iniziativa di analizzare le lumache per verificare lo stato di contaminazione delle aree in questione è stata decisa dal Presidente del Fondo Antidiossina Taranto Onlus, Prof. Fabio Matacchiera, (sembra, infatti, che sia la prima volta, così come riportato nella letteratura scientifica, che vengano utilizzati questi organismi, ai fini di valutazione circa la dispersione di microinquinanti nell’ambiente ed, in particolare, nel terreno e sulla vegetazione). La stessa Università del Salento ha accolto molto favorevolmente l’idea del presidente del Fondo, tanto che l’obiettivo del lavoro è diventato anche quello di verificare l’utilizzo di queste specie di organismi come approccio e strumento per il bio-monitoraggio ambientale.

Da questa prima indagine è risultato che le specie più contaminate da diossine, pcb e metalli pesanti sono quelle più ricercate per il loro valore nutrizionale e cioè la Helix aperta (comunemente note come lumache). Le stesse sono in grado di ingerire quantità elevate di terra, e, per le loro caratteristiche naturali, hanno sviluppato una marcata attitudine alla sopravvivenza, anche in scenari ambientali compromessi. Per tale specie sono stati evidenziati valori di metalli pesanti quali Pb, Ni, Cr.tot nell’ordine di 1 mg/Kg (su peso umido), mentre il valore del Ferro raggiunge picchi di addirittura di 500 mg/Kg (su peso umido). Le indagini su questi organismi continueranno successivamente, al fine di studiare l’andamento delle concentrazioni di questi inquinanti nei diversi periodi dell’anno ed i campionamenti saranno estesi a distanze maggiori dalla zona industriale.

Leggermente meno critica è la contaminazione della specie Helix lucorum, meno ricercate dai consumatori, con valori di metalli pesanti che sono circa un terzo di quelli riscontrati nella varietà “aperta”. Va precisato, inoltre, che a differenza delle lumache (Helix aperta), queste specie vivono anche nei periodi estivi in superficie, e non hanno la tendenza ad ingerire la terra in cui si rifugiano solo per poco tempo.

Per questo tipo di indagine sui contenuti di metalli pesanti, pcb e diossine, si è ritenuto che questi piccoli organismi “pascolanti” che si cibano di vegetali, brucando il fogliame delle coltivazioni, siano comparati ed assimilati alla categoria degli erbivori, proprio per il tipo di alimentazione e di contatto che hanno con l’ambiente circostante.

Le analisi di laboratorio sulle lumache, effettuate presso l’Università del Salento, hanno evidenziato, oltre ad alte quantità di metalli pesanti, un’alta contaminazione da diossine e pcb, sostanze tristemente note, in grado di apportare gravissimi danni irreversibili all’organismo umano.

In particolare per le lumache stattesi/tamburine è spiccato il seguente dato allarmante:

PCDD/F(policlorodibenzodiossine/furani)+PCB(policlorobifenile)= 27,65 pg WHO-TE/g grasso
Pg = picogrammi
WHO = (World Health Organization)
TE = TEQ (Toxic equivalent)

Per capire quanto possano essere elevate queste concentrazioni, basta fare riferimento alla normativa europea vigente, sancita dal REGOLAMENTO (CE) N. 1881/2006 (della Commissione 19 dicembre 2006) e N. 199/2006 (della Commissione 3 febbraio 2006) che specificatamente definiscono i limiti per le diossine, pcb e metalli pesanti negli alimenti:

DIOSSINE+PCB(policlorodibenzodiossine/furani+ policlorobifenile)

— bovini e ovini 4,5 pg/ WHO-TE/g grasso
— pollame 4,0 pg/ WHO-TE/g grasso
— suini 1,5 pg/ WHO-TE/g grasso

(non essendoci dei limiti specifici per l’alimento “lumache”, sono stati considerati i valori sui tessuti degli erbivori).

Sempre secondo questo regolamento, e considerando sempre i limiti vigenti sui tessuti degli erbivori, si riscontrano superamenti anche per il Piombo (limite 0,1 mg/Kg) e Cadmio (limite 0,050 mg/Kg).

Articoli correlati

  • "Il verbale d'intesa sull'ILVA? Sono 876 parole che non cambiano nulla"
    Taranto Sociale
    Le dichiarazioni di Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink

    "Il verbale d'intesa sull'ILVA? Sono 876 parole che non cambiano nulla"

    “Quella firmata ieri è stata una sapiente operazione pubblicitaria confezionata da esperti di comunicazione, ma che non avvita neanche un bullone del nuovo stabilimento decarbonizzato. È una bolla di convinzioni, una sorta di atto di fede in attesa di un Salvatore che forse non arriverà mai”.
    13 agosto 2025 - Giovanni Pugliese
  • ILVA, conferenza stampa delle associazioni sul ricorso al TAR per impugnare l'AIA
    Ecologia
    E' stata consegnata una lettera al Prefetto di Taranto

    ILVA, conferenza stampa delle associazioni sul ricorso al TAR per impugnare l'AIA

    Oggi Giustizia per Taranto e PeaceLink hanno annunciato ufficialmente il proprio ricorso contro la nuova Autorizzazione Integrata ambientale che autorizza l'uso del carbone per altri 12 anni a Taranto. Raccolti in 48 ore oltre cinquemila euro per pagare le spese del ricorso.
    12 agosto 2025 - Redazione PeaceLink
  • Non possiamo più tollerare che Taranto venga trattata come una zona sacrificabile
    Taranto Sociale
    Lettera a PeaceLink dal quartiere Tamburi

    Non possiamo più tollerare che Taranto venga trattata come una zona sacrificabile

    Vi chiedo, come associazione storicamente impegnata nella difesa dell’ambiente e della salute, di:Intensificare la pressione pubblica e legale sulle autorità italiane affinché siano sospese tutte le attività industriali incompatibili con la tutela ambientale e sanitaria.
    28 luglio 2025 - Giovanni Russo
  • Più inquinamento da qui al 2031 con l’Accordo di Programma per l’ILVA
    Ecologia
    Impietosi i dati che emergono dall’analisi delle emissioni inquinanti convogliate dai camini ILVA

    Più inquinamento da qui al 2031 con l’Accordo di Programma per l’ILVA

    Gli stessi dati ufficiali dell’Accordo di Programma smentiscono la narrazione secondo cui saremmo a non passo dalla svolta green dell’ILVA. Per sei anni avremmo un aumento dell’inquinamento, con rischi sanitari non calcolati per bambini e soggetti fragili.
    28 luglio 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)