Taranto Sociale

Fondo Antidiossina Taranto e PeaceLink presentano i dati

I fondali del Mar Piccolo di Taranto inquinati da diossine e PCB

Analizzati frutti di mare - raccolti dal fondale - che hanno evidenziato un superamento dei valori di legge per le diossine e i policlorobifenili (PCB).
13 gennaio 2011

Frutti di mare contaminati da diossine e PCB nel Mar Piccolo di Taranto

 

Il 13 gennaio 2010 a Taranto si è svolta alle ore 12 presso l'Istituto Cabrini la conferenza stampa per la presentazione delle analisi commissionate dal Fondo Antidiossina Taranto ONLUS.

 

FONDO ANTIDIOSSINA E PEACELINK ASSIEME. La conferenza stampa è stata organizzata dal Fondo Antidiossina Taranto con la collaborazione di PeaceLink. Per le due associazioni hanno partecipato i rispettivi presidenti: Fabio Matacchiera e Alessandro Marescotti. Il Fondo Antidiossina Taranto è una onlus che in questi mesi ha raccolto donazioni per monitorare l'inquinamento da diossina. Dopo aver fatto analizzare il latte materno e le lumache il Fondo Antidiossina si è rivolta al mare.

Mitili

 

LE ANALISI. Il Fondo Antidiossina Taranto ha fatto analizzare alcuni molluschi del Mar Piccolo presso il laboratorio INCA (Consorzio Interuniversitario Nazionale di Chimica per l'Ambiente) di Venezia, un centro altamente specializzato, con una lunga tradizione nel campo delle diossine. Le analisi hanno riguardato i frutti di mare e hanno evidenziato un superamento dei valori di legge per le diossine e i policlorobifenili (PCB).

 

L'AMBITO DI INDAGINE. E' bene precisare che si tratta di prelievi di frutti di mare da fondali inquinati. Le analisi non riguardano quindi i mitili di allevamento che godono di una situazione presumibilmente migliore per i mitili in quanto non poggiano sul fondale. La diossina non è idrosolubile. Può essere assorbita dai molluschi se i fondali inquinati vengono smossi, essendo organismi filtratori di acque torbide capaci di trattenere il particolato in sospensione nell'acqua.

 

I MOLLUSCHI. I frutti di mare analizzati sono:

- ostriche

- cozze San Giacomo

- cozze di fondale e “cozze pelose”

 

I RISULTATI. I valori emersi superano i limiti di legge. Infatti diossine e PCB raggiungono i 13,5 picogrammi per grammo quando la legge fissa un limite di 8. C'è uno sforamento quindi del +69%.

 

FRUTTI DI MARE BATTONO PECORINO. Nella conferenza stampa è stato compiuto un raffronto fra i “frutti di mare alla diossina” (del Fondo) e il “pecorino alla diossina” (di PeaceLink). Nel marzo del 2008 PeaceLink scoprì in un pecorino locale valori di diossine e PCB superiori ai limiti di legge (19,5 picogrammi per grammo di materia grassa, quando il limite è 6). Il raffronto fra pecorino e frutti di mare di fondale ha evidenziato una maggiore contaminazione dei frutti di mare presi dal fondale del Mar Piccolo, in quel sito.

Mare e inquinamento a Taranto

 

PECORINO. Pecorino di PeaceLink: quantitativo di diossine e PCB pari a 975 picogrammi per 100 grammi di formaggio. Si superava la dose tollerabile giornaliera di quasi 7 volte per un uomo di 70 chili e di quasi 10 volte per una donna di 50 chili.

 

FRUTTI DI MARE. Nel campione di frutti di mare si va ben oltre raggiungendo addirittura 1314 picogrammi di diossine e PCB per 100 grammi. Mangiando 100 grammi di questi molluschi si supera di 9 volte la dose tollerabile giornaliera di diossine e PCB se consideriamo una persona del peso di 70 chili. Una donna di 50 chili invece supera di 13 volte la dose tollerabile giornaliera”.

 

I PERICOLI. Queste sostanze si bioaccumulano nell'organismo, costituendo un rischio non solo cancerogeno ma anche genotossico. Hanno cioè il potere di modificare il Dna che viene trasferito ai figli. Diossine e PCB dei mitili possono passare alle orate e ai saraghi si nutrono delle cozze del fondale. Il passaggio da un organismo all'altro è il fenomeno della “biomagnificazione”. Si affianca a quello di bioaccumulazione nell'uomo, per ciò che ci riguarda.

Foto dal titolo "Il cancro della mia città"

TUTELARE I MITILICOLTORI. I relatori hanno evidenziato che lo scopo delle indagini svolte è quello di puntare alla tutela del mare e non di penalizzare i mitilicoltori, che invece vanno supportati adeguatamente perché possano svolgere le loro attività in un ecosistema non inquinato e non contaminato.

 

MAPPARE PER TUTELARE. Strategica è pertanto l'informazione in modo che possa essere mappato il fondale, individuando aree di sofferenza e fonti di inquinameno.

 

INDENNIZZARE. I mitilicoltori vanno inoltre indennizzati economicamente per i danni subiti, portando a Taranto gli interventi di sostegno economico del governo previsti per la mozzarella di bufala. La diossina è “calamità” che deve trovare alleati gli allevatori di pecore e capre e gli allevatori di frutti di mare. La politica deve fare la sua parte come pure lo Stato.

Una mappa degli inquinanti a Taranto

POSITIVITA' DELL'INIZIATIVA. I dati sono stati presentati non con lo scopo di creare allarme ma di fornire alle autorità competenti, in primo luogo Arpa e Asl, uno stimolo perché svolgano indagini ancora più approfondite.

La Procura della Repubblica di Taranto ha incaricato la Capitaneria di Porto di raccogliere informazioni. Non è esclusa l'apertura di un nuovo fascicolo per inquinamento ambientale.

 

NUOVO APPUNTAMENTO. Il Fondo Antidiossina Taranto ha annunciato che mercoledì prossimo convocherà una conferenza in cui interverrà il dottor Stefano Raccanelli, esperto di diossina e direttore del laboratorio INCA di Venezia. La conferenza potrà essere seguita da tutti in streaming tv e potrà essere seguita ovunque tramite Internet.

 

Fabio Matacchiera

Presidente Fondo Antidiossina Taranto

 

Alessandro Marescotti

Presidente di PeaceLink

Articoli correlati

  • Sulla decarbonizzazione del ciclo siderurgico
    Ecologia
    Il caso dell'acciaieria della città inglese di Scunthorpe

    Sulla decarbonizzazione del ciclo siderurgico

    A Taranto sembra prevalere la tattica di rinviare il passaggio all’acciaio “verde” ad un lontano futuro, magari responsabilità di altri affidando alla vigente autorizzazione integrata ambientale dello stabilimento ILVA il proseguimento di un’attività siderurgica svantaggiosa, inquinante e funesta.
    12 settembre 2025 - Roberto Giua
  • Richiesta di riattivazione ed estensione dell’Osservatorio Ambientale del Comune di Taranto
    Taranto Sociale
    Al Sindaco di Taranto Piero Bitetti

    Richiesta di riattivazione ed estensione dell’Osservatorio Ambientale del Comune di Taranto

    L’Osservatorio era nato con l’obiettivo di rendere pubblici e facilmente accessibili tutti i dati, le relazioni, i documenti e i provvedimenti inerenti le questioni ambientali e sanitarie di competenza o nella disponibilità del Comune di Taranto.
    Alessandro Marescotti
  • Lottiamo assieme contro il Carbon Mortality Cost
    Ecologia
    Assemblea dei movimenti per la giustizia ambientale e sociale verso la Cop30 di Belém

    Lottiamo assieme contro il Carbon Mortality Cost

    Questa è la relazione letta a nome di PeaceLink all'incontro "Le armi o la vita" che si svolto a Roma. Al centro della relazione c'è il Carbon Mortality Cost della produzione siderurgica.
    8 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
  • Guida all'AIA 2025 per lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto
    Ecologia
    Glossario dell'Autorizzazione Integrata Ambientale

    Guida all'AIA 2025 per lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto

    Si riporta il Parere Istruttorio Conclusivo con le 472 prescrizioni, il Piano di Monitoraggio e Controllo, il Decreto Ministeriale AIA e la proposta di Valutazione di Impatto Sanitario presentata da Acciaierie d'Italia. L’Autorizzazione Integrata Ambientale vale 12 anni a partire dal 12 luglio 2025.
    7 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.19 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)