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Oggi lo ricorda il mondo della scuola

Tommaso Anzoino

E' morto, all'età di 81 anni. Lo ebbi come vicepreside dello storico Liceo Scientifico Battaglini, volto mite e tollerante in una scuola severa e autoritaria. Appassionato di Pasolini fu un punto di riferimento a Taranto per la cultura e per gli insegnanti che volevano rinnovare la scuola.

Tommaso Anzoino La Comunità del Liceo “Archita” si unisce oggi per ricordare Tommaso Anzoino. In sua memoria osserva la sua scuola un minuto di raccoglimento durante le lezioni. Mi unisco al ricordo di Tommaso Anzoino, mio vicepreside quando ero studente al Battaglini. Era un volto mite e un uomo democratico in una scuola allora molto severa e purtroppo autoritaria.

Me lo ricordo quella sera del 1976, ero studente del Battaglini nella lista del Comitato Unitario, che mi accompagnò a casa sulla sua Fiat 124, dopo un infuocato consiglio di Istituto in cui eravamo assieme seduti dalla parte del cambiamento, lui comunista moderato, io molto più impaziente.

Cosa disse Tommaso Anzoino della prima marcia di Altamarea

"E allora ho pensato che la «politica» era quella, quella che sfilava per via Di Palma e via D'Aquino. Quella dei consigli comunali, dei consigli provinciali, dei consigli regionali, era un'altra cosa, anche se si chiama pure lei «politica», la politica dei «sì, ma», dei «no, ma», la politica dei «distinguo », insomma roba da intelletti raffinati, e lì, nel grande corteo, non c'era tempo e modo di fare i raffinati. Ma poi mi è venuto il sospetto che qualcuno, domani, incomincerà con i «sì, ma», incomincerà a parlare di «strumentalizzazione», che sta diventando la parola più diffusa del linguaggio «politico». A me, invece, sembrava che i cittadini si stessero strumentalizzando da soli. I cittadini, non so chi l'ha detto, sono lo strumento non «con cui» altri fanno la politica, ma è uno strumento «che fa» la politica: andatevi a studiare l'ètimo di questa parola".

30/11/2008

Corriere del Mezzogiorno


Studioso di Pasolini, Tommaso Anzoino ha animato momenti di confronto per il rinnovamento della scuola. Me lo vedo ancora alla Chiesa Valdese di Taranto in una affollata assemblea degli insegnanti democratici a cui partecipavo come studente universitario di Filosofia. Quando mi incrociava diceva scherzando: "Ecco un altro disoccupato".

Una sera, in una iniziativa pubblica dell'Arci, gli presentai un database ipertestuale su Pasolini fatto con il Commodore 64 nel lontato 1983. Non sembrò molto incuriosito dallo strumento, allora mi sembrava una grossa novità, ma si mise a controllare se avevo inserito tutte le fonti in quello che allora era - per me - il primo esperimento di ipertesto su un floppy disk. Erano i tempi della Lega Informatica dell'Arci di Taranto e Tommaso Anzoino era assessore alla Cultura.

In lui c'era sempre una vena di disincanto che mi faceva pensare, come nelle canzoni di Francesco Guccini. Io immaginavo che il cambiamento sarebbe arrivato da lì a poco e che lo avrei colto nel pieno della mia giovinezza. Lui aveva uno sguardo sornione che sembrava dire, senza dirmelo, che mi stavo sbagliando e che tuttavia era importante tentare il possibile. Sotto i baffi aveva sempre un sorriso, che tutti ricordano e che tutti hanno apprezzato, al di là di ogni differente veduta sulla vita e sul mondo.

Negli ultimi quindici anni Tommaso Anzoino aveva maturato la convizione che la sua Taranto non avesse più un futuro nella grande industria e aveva scritto sul "Corriere del Mezzogiorno" alcune riflessioni importanti. Insieme a Ernesto Grassi, altro esponente del mondo della scuola e della cultura, fu fra i primi a cogliere che la grande marcia per l'ambiente e la salute di Altamarea del 2008 avesse cambiato la storia dei cittadini di Taranto e che una nuova consapevolezza dovesse prendere il posto di vecchie convinzioni e di sorpassate certezze.

La sua intelligenza, espressa con la leggerezza dell'ironia e del buon senso, sentiva che i tempi erano cambiati e che non si poteva più infierire sulla città, sulla sua città. 

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