Sindacalista della CGIL, è stato un importante riferimento per i lavoratori della Fiat di Bari. Era conosciuto non solo in fabbrica ma anche fuori grazie al suo attivismo e al linguaggio chiaro, efficace e diretto. Ha rappresentato un esempio per tanti che oggi lo ricordano con affetto
Parlava di telematica e microelettronica in un partito ancorato alla cultura classica. A Taranto volle creare nel PCI una commissione che si occupasse di scienza e tecnologia all'inizio degli anni Ottanta perché comprendeva che il mondo stava cambiando velocemente.
24 dicembre 2022 - Alessandro Marescotti
Un video emozionale girato nel quartiere Tamburi di Taranto
Questa è la foto che suggella un lavoro fatto con passione, per documentare, con il video "La polvere negli occhi", la storia della lotta contro il disastro ambientale di Taranto e per tentare di salvare una comunità da una tragedia che ha segnato la storia di tante persone, di tante famiglie.
23 novembre 2022 - Alessandro Marescotti
Alla mia mamma, testimone della seconda guerra mondiale
Le ho letto una favola di Gianni Rodari: "Il paese con l’esse davanti". Provate a leggerla ai vostri bambini, ai vostri nipotini. E, perché no, alle vostre mamme, o alle vostre nonne. Fate questo regalo a chi avete intorno. E' una favola per la pace.
Il bisogno di ringraziare, di ritrovare il sottile filo della gioia e della speranza. In una telefonata riscopri il senso della vita e di questi giorni così belli, difficili e confusi.
Il Male che si è impadronito del mondo genera un dolore insopportabile e sembra realmente invincibile. Socialismo, comunismo, cristianesimo, attivismo, associazionismo, sindacalismo, per molti/e sono stati una maschera dietro la quale hanno nascosto le loro ansie di protagonismo e di potere.
Fuori c’è il nemico invisibile. Uccide. Sappiamo dove colpisce, ma non come disarmarlo. Non ancora. Ci stiamo odiando e ci stiamo amando. Come formiche, attendiamo il calcio al sasso che ha coperto l’ingresso della galleria.
19 marzo 2020 - Gabriella Bolognini
Frammenti dell'Archivio diaristico Pieve S. Stefano
Marco Pasquini, documentarista romano, conosce bene la gente del Libano. Da diverso tempo lavora a un progetto difficile: la memoria del Gaza Hospital a Beirut.
È vecchia e stanca Khadigeh, ma non rassegnata, almeno non di quella
rassegnazione sottomessa che spinge al silenzio. Ha la voce roca, il tono
basso e un volto ossuto scavato dagli anni; il corpo è minuto, le mani
ruvide e i lineamenti induriti ma negli occhi ha ancora una scintilla
quando parla della sua Terra lontana.
E' in atto una corsa tecnologica, presentata come un investimento per la “difesa del futuro”, che rischia di impegnare risorse economiche enormi per i prossimi decenni, sottraendole allo stato sociale e alle urgenze ambientali. Vediamo cosa avranno di fronte i parlamentari italiani.
La sentenza parla di "cornice piduista" in una "prospettiva politica atlantista". Oltre al ruolo di Licio Gelli nella strage emerge infatti quello di Federico Umberto D’Amato, amico di Cossiga e affiliato alla P2, e già rappresentante del Ministro dell’Interno nel Comitato di Sicurezza della Nato.
Il rapporto è stato pubblicato nel 2010 ma è rimasto ampiamente ignorato perché scomodo. Redatto dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, il rapporto descrive violenze estreme documentate con testimonianze e indagini indipendenti. Ma il governo del Ruanda lo ha contestato.
Sulla base di ricerche estremamente dettagliate il libro conclude che ci furono gruppi armati di manifestanti del Maidan che occuparono postazioni da cui partirono i proiettili che colpirono sia i manifestanti sia i poliziotti.
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