Questa è una proposta interpretativa, da verificare in rete con gli esperti. Infatti per ora il direttore dell'Arpa Puglia non li vuole commentare e questo ha generato non pochi problemi sia fra i cittadini sia fra i giornalisti
Nonostante nei giorni del monitoraggio i fumi dell'Ilva siano stati ridotti al minimo, i dati delle diossina sono di una certa entità. Alleghiamo i files dell'Arpa Puglia e il Decreto del Friuli Venezia Giulia che fissa limiti più severi per la diossina rispetto alla legge italiana che si applica all'Ilva di Taranto.
PeaceLink ha lanciato un dossier diossina che ha costretto l'avvio di una campagna di rilevazione di questo potentissimo cancerogeno. Basta un miliardesimo di grammo (un nanogrammo) di diossina per mettere a rischio il feto di una donna incinta
3 giugno 2007 - Alessandro Marescotti
Lettera aperta al primario di neonatologia dell'Ospedale di Taranto
“Troppa tolleranza per la diossina”: il senatore Fernando Rossi presenta una interpellanza urgente. L’Ilva blocca l’impianto di agglomerazione sospettato di produrre il 90% della diossina stimata in Italia per le grandi industrie. Rischiano di saltare i controlli dell’Arpa
23 maggio 2007 - Daniele Marescotti
Sulla campagna di monitoraggio incombe la possibilità che l’Ilva nei prossimi giorni fermi l’Agglomerato.
Una condizione che non consentirebbe di effettuare controlli reali delle emissioni in atmosfera
L’INDAGINE: I dati dell’analisi dell’associazione sui livelli di inquinamento del capoluogo jonico e dell’intera regione. Sotto accusa sempre lo stabilimento Ilva. Tra gli effetti negativi un vertiginoso e costante aumento dei casi di tumore
Il dato è stimato rispetto alle emissioni complessive stimate per la grande industria. All'Ilva il primato nazionale per PCDD (policlorodibenzo-p-diossine) e PCDF (policlorodibenzo-pfurani). Recentemente l'Espresso ha fatto scoppiare il “caso Taranto” a livello nazionale segnalando che a Taranto si concentrerebbe il 30% della diossina italiana. Tale notizia si basava sui dati europei del 2002 del Registro Eper (European Pollutant Emission Register). Si allega il Dossier integrale in formato PDF con la storia di una mamma il cui bambino è nato con una malformazione. La diossina, anche in dosi infinitesimali, provoca malformazioni.
3 maggio 2007 - Alessandro Marescotti
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n.4 del 23 giugno 2006
Dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio del comune di Acerra, in provincia di Napoli, per fronteggiare l'inquinamento ambientale da diossina. (GU n. 147 del 27-6-2006)
L'apirolio, non è altro che PCB (policlorobifenile) ed è massicciamente utilizzato nei trasformatori elettrici per il raffreddamento e la lubrificazione, non essendo infiammabile a differenza del suo sostituto olio minerale. Tuttavia, in presenza di forte calore (800°) sprigiona diossina nebulizzandosi nell’aria. L’effetto è altamente cancerogeno.
Inquinamento industriale a Taranto: raddoppiati i tumori negli ultimi trent'anni (circa 1.200 decessi l'anno). Sotto accusa da parte degli ambientalisti il patto d'intesa di Provincia e Comune con l'Ilva.
Secondo l'UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) dal 18 marzo quasi 600 bambini sono stati uccisi e oltre 1.600 feriti nei nuovi attacchi israeliani su Gaza. Intanto in Israele cresce il rifiuto del servizio militare.
Ricordiamo Papa Francesco, insieme a padre Alex Zanotelli, entrambi nell'Arena di Verona, che sorridono mentre reggono la bandiera della pace. Non è solo una foto. È un'eredità. A noi pacifisti il compito di raccoglierla, custodirla e farla vivere ancora.
«Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo». Questo è stato il messaggio di Pasqua di Papa Francesco. Promuovere il disarmo è il primo passo per riconciliarci con il futuro. In Italia cresce il movimento contro il riarmo. Mentre in Israele la disobbedienza alla guerra sta scuotendo la società.
Alcuni link proposti dall'ANPI. Che per gli 80 anni dalla Liberazione ha accentuato la propria visibilità online, con numerosi post sui vari Social, oltre che offrendo molte risorse nel web.
La portata è inedita: oltre 10mila adesioni in pochi giorni, tra cui ex membri delle forze speciali, paracadutisti, piloti della marina, agenti dell’intelligence, medici militari, ex capi del Mossad e dello Shin Bet. Una parte di questi ha combattuto dopo il 7 ottobre 2023.
Sociale.network