Libro di Beatrice Ruscio. Introduzione e presentazione di Alessandro Marescotti. Recensione di Laura Tussi. Edizioni Narcissus 2015. In collaborazione con PeaceLink
Dire “Justiça nos trilhos” è chiedere giustizia per chi estrae il ferro e vive tra le sue polveri, lungo i trilhos (binari) su cui è trasportato, prima di essere scaricato nei porti europei
Dire “Justiça nos trilhos” è chiedere giustizia per chi estrae il ferro e vive tra le sue polveri, lungo i trilhos (binari) su cui è trasportato, prima di essere scaricato nei porti europei
28 aprile 2014 - Lidia Giannotti
Il fotografo Giulio Di Meo e i missionari comboniani raccontano la vita quotidiana della gente del Pará e del Maranhão
Cosa sta succedendo in Amazzonia? Le responsabilitá di una delle maggiori multinazionali che opera nella regione (Vale do rio Doce) e la Campagna Justiça nos Trilhos che si oppone a questo modello di sviluppo insostenibile.
La vita della gente e la Companhia Vale do Rio Doce. Una proposta di azione dei Missionari Comboniani per rivendicare giustizia e rispetto ambientale in Brasile, nel corridoio della ferrovia di Carajás
Negli scorsi giorni, Luigi Borrelli, rappresentante sindacale di USB presso l’aeroporto civile di Montichiari di Brescia, ha denunciato pubblicamente movimenti sospetti di materiale bellico nello scalo bresciano e ha subito una contestazione disciplinare. Cresce la solidarietà nei suoi confronti.
Il governo ha firmato contratti per 69 nuovi aerei militari, per un costo complessivo di 16 miliardi di euro ma ci sono meno di 3 miliardi per finanziarli. Le Frecce Tricolori richiedono 1,6 miliardi di euro, mentre sono disponibili solo 60 milioni. Un debito che ricadrà sulle future generazioni.
Nel 1995, durante una visita in Vietnam, Clinton si rammaricò per la sofferenza causata dalla guerra, ma non si trattò di scuse formali. Obama ha sottolineato che i leader devono prendere decisioni difficili in tempo di guerra ma ha evitato di esprimere rammarico per le azioni americane in Vietnam.
Abbattuta anche la recinzione perimetrale di una base Onu a Marwahin, nel Libano meridionale. Questo episodio è una violazione grave del diritto internazionale. In pericolo anche i caschi blu italiani.
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