Il posto di un prete - afferma don Gallo, in questa sua autobiografia - e' fra la gente: in chiesa, per strada, in fabbrica, a scuola e in ogni dove vi sia qualcuno che soffra e che abbia bisogno di aiuto; per questo lui ha deciso di camminare insieme ai tossici, alle prostitute, ai deviati, ai balordi, ai border line, ai migranti e a tutti coloro che, come diceva De Andre' (anch'egli genovese): "viaggiano in direzione ostinata e contraria"...
15 aprile 2005 - Elisabetta Caravati
Il processo costituente europeo dopo la ratifica italiana.
L’Italia è il primo dei sei paesi fondatori dell’UE a ratificare il trattato. La vera divisione non è tra i SI e NO ma tra coloro che sostengono il progetto di un’Europa federale in alternativa a un’Europa confederale degli Stati.
Le intimidazioni dopo il rinvio a giudizio di funzionari e agenti del G8
Minacciati di morte i due pm della Diaz
La Procura apre un fascicolo
Nei giorni scorsi era stata revocata a sorpresa la scorta al gip Daniela Faraggi
I legali dei no global producono le trascrizioni radio della polizia a Genova. «Fare una cosa veloce e massacrare». I poliziotti testimoni ammettono le violenze di polizia.
In questi giorni a Genova viene ricordato Carlo Giuliani. Due anni fa cominciava infatti una nuova fase storica per l'Italia dei movimenti. Veniva ucciso un ragazzo e si apriva una pagina oscura per la democrazia italiana con violenze di inaudita gravità su cui non si è fatto ancora piena luce.
16 luglio 2003 - Alessandro Marescotti
Parla la mamma di Sara, una dei 93 arrestati nella scuola Diaz/Pertini
Il 10 aprile 2003, a Ginevra, i fatti di Genova sono stati evocati in un dibattito promosso insieme ai lavori della Commissione dal Centro Europa- Terzo Mondo sul tema della repressione delle manifestazioni. Presente Enrica Bartesaghi, del Comitato Verità e Giustizia per Genova, che ha raccontato la storia della figlia, Sara, di 21 anni.
Una archiviazione dell'inchiesta sull'omicidio di Piazza Alimonda non farebbe onore alla nostra giustizia, perche' ha tolto ad una famiglia gia' gravemente colpita dalla perdita di un figlio il diritto di cercare la verita' assieme allo Stato italiano, in un dibattimento dove tutte le foto, i filmati, le testimonianze e le perizie avrebbero potuto essere sottoposti ad un esame piu' accurato e al confronto dialettico delle idee.
La parola scritta dovrebbe essere il regno della razionalita', dei pensieri meditati, masticati, criticati e verificati prima ancora di farli arrivare sul foglio, delle analisi fatte a mente fredda, dell'onesta', della lucidita', della calma. Raccontando Genova il condizionale e' d'obbligo, perche' l'esperienza diretta vissuta per le strade e' stata talmente intensa da rendere praticamente impossibile una riflessione serena e distaccata per chi ha ancora negli occhi e nella mente l'impotenza, la rabbia, la violenza e la paura che hanno segnato per sempre chi si e' avventurato per le strade durante gli scontri.
"USA, maltratta il gatto: tre mesi di carcere", si legge sul Corriere online di oggi. Invece sulla versione cartacea viene pubblicata un'agghiacciante sequenza di foto che mostra Alessandro Perugini, vicecapo della Digos di Genova che "gioca a football" con il viso di un manifestante.
Formare e addestrare le forze dell'ordine alla nonviolenza: una ragionevole proposta per migliorare la sicurezza pubblica e per meglio difendere la vita e l'incolumita' di tutti
31 luglio 2001 - a cura del Centro di ricerca per la pace di Viterbo
A Genova PeaceLink gestirà un esperimento telematico "senza fili" raccogliendo su un palmare i messaggi SMS dei cellulari provenienti dal movimento. Questa "agenzia di informazione volante" si chiamerà "Altrinformazione" e sarà realizzata in collaborazione con la rivista Altreconomia.
Questa puntata del diario di bordo è dedicata a conoscere un po’ i capitani della flottiglia che vengono da molto lontano. Karina viene dal Brasile (San Paolo), ha una figlia di 17 anni, fa l’insegnante ed è venuta qui perché sentiva che doveva fare qualcosa di diretto, di significativo.
“E’ vergognosa l’assenza di iniziative da parte dei governi per fermare il genocidio in Palestina. Non dovrebbe essere la Flotilla a rompere l’illegale assedio israeliano di Gaza, bensì la Marina militare italiana.”
È arrivata, tramite la portavoce italiana Maria Elena Delia, la risposta alle minacce del governo israeliano, che ha definito terroristi i partecipanti alla Global Sumud Flotilla e promesso arresti e carcere duro per gli attivisti e la confisca delle navi umanitarie.
Care compagne e cari compagni della Global Sumud Flotilla, dalla Colombia, terra segnata dalla resistenza e dalla speranza, invio un abbraccio solidale a voi che, da diversi angoli del mondo, vi preparate a salpare verso Gaza nei prossimi giorni.
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