La «disinformazione» di guerra: i «10000 morti» e le «fosse comuni»; la «caduta» nelle mani degli insorti della tranquillissima Sirte, la città simbolo (e natale) di Gheddafi.
Dopo mesi dallo scoppio della cruenta rivolta libica e dopo l'inzio della «guerra umanitaria», è di sollievo sapere che ormai è passata, anche da noi, la consapevolezza del «cortocircuito» sofferto (o cercato?) dalla informazione sulla guerra libica.
Da Jean-Paul Pougala un'analisi del perché la Libia fa così paura al "democratico" Occidente e un appello a tutto il popolo africano a riappropriarsi della propria dignità e rispettabilità.
Una comunità di volontari per la pace, i diritti e l’ambiente ha messo in campo una vasta serie di iniziative per promuovere il cambiamento e la giustizia sociale tramite la comunicazione, la controinformazione e la cittadinanza attiva.
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