Sarebbe pericolosamente illusorio pensare che il Pentagono intenda diminuire la presenza di forze militari Usa in Italia e nel Mediterraneo. Basti ricordare che la marina Usa ha il suo centro principale a Napoli, dove è stato trasferito il quartier generale delle Forze navali Usa in Europa che prima era a Londra, e che, oltre a La Maddalena, dispone della base aeronavale di Sigonella e si sta preparando a utilizzare più efficamente il porto di Taranto.
MANLIO DINUCCI
Sottomarini nucleari e pericolo radioattivo, si sta costituendo un coordinamento di parlamentari
Ora occorre sviluppare un'analoga iniziativa in tutti i porti a rischio nucleare perché i sottomarini a propulsione nucleare, che comportano un pericolo radioattivo incombente, vengano mantenuti lontani dalla costa e comunque fuori dalle acque territoriali. I porti ufficialmente a rischio nucleare sono Augusta, Brindisi, Cagliari, Castellammare di Stabia, Gaeta, La Maddalena, La Spezia, Livorno, Napoli, Taranto, Trieste. Per essi si applica il decreto lagislativo 230/95 che prevede un obbligo di informazione delle popolazioni interessate al rischio nucleare.
In occasione dell'incontro "Base militare e rischio nucleare" (Taranto, 2 giugno 2005, info su http://www.tarantosociale.org) il prof. Massimo Zucchetti ha fatto pervenire a PeaceLink lo studio che si allega.
2 giugno 2005 - Alessandro Marescotti
Vi sono ricerche di interesse pubblico che sono volutamente tenute ai margini
In allegato alla presente pagina web vi sono le considerazioni del "Comitato Scienziate e Scienziati Contro La Guerra" sulla presenza della base militare per sottomarini nucleari dell'isola della Maddalena e sulle ricerche ambientali in Sardegna.
31 maggio 2005 - Mauro Cristaldi
Sottomarini da La Maddalena a Taranto, le ipotesi e i retroscena
Al “Dettori” gli studenti protestano cambiando gli argomenti delle lezioni.
Si discute di Iraq, base Usa e riforma Moratti con esperti e consiglieri regionali
19 dicembre 2004 - Giuseppe Scano
Una nuova indagine e una nuova interrogazione parlamentare
Legambiente e l'Università della Tuscia lanciano l'allarme sulla presenza di radionuclidi trans-uranici nelle acque di balneazione. La prima scoperta riguarda la presenza di plutonio. Tracce di radioattività sono state rilevate nell’arcipelago della Maddalena, intorno alla base navale americana dell’isola di Santo Stefano che ospita i sommergibili atomici. Realacci chiede nuove indagini.
20 settembre 2004 - Redazione
La nuova mappa delle basi e dei comandi militari dietro i colloqui di Roma
La storia è nei dettagli. Quando Bush è andato dal Papa ha lasciato fuori dalla sala la valigetta nera con i codici di lancio dei missili nucleari. Ma vi sono anche altri dettagli che Bush a Roma non ha rivelato ai giornalisti. Le forze Usa stanno traslocando dal Nord Europa e il baricentro del potere navale della Us Navy sarà spostato in Italia. Il Quartier generale di Londra - che comanda tutte le forze navali Usa in Europa - migrerà a Napoli. Il Comando della Sesta Flotta sorgerà a Taranto. La nuova "autostrada" militare Usa che passa per Milano-Solbiate Olona, Livorno-Camp Darby, Catania-Sigonella. E prevede l'ampliamento della micidiale base nucleare della Maddalena. Dietro i fumogeni della cronaca e la spettacolarità ecco i "dettagli" della visita di Bush.
Si è ammalato di tumore nei pressi della base atomica Usa. Si chiama Giulio Giudice. A gennaio aveva chiesto le dimissioni del sindaco della Maddalena Rosanna Giudice, di AN e sua nipote. Ora ha scritto a Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, perché intervenga. "La base Usa è un sopruso, non fa parte degli accordi Nato", ha affermato.
Con la radioattività non si scherza: alla Maddalena sono necessari monitoraggi continui e studi seri che facciano chiarezza sulla situazione reale e sui rischi per la salute della gente. E, in ogni caso, la base dei sommergibili Usa di Santo Stefano non solo non va raddoppiata ma ne va avviato il progressivo smantellamento. Scende in campo anche la Cgil della Gallura contro l’incubo nucleare.
Il 22 settembre 1972 entra alla Maddalena, per esservi riparato, il sottomarino Ray, danneggiato da un urto contro il fondale; il 19 giugno 1982, la nave appoggio Orion lascia l'ormeggio di S.Stefano per riparare, poco lontano, un altro sottomarino danneggiato; il 13 novembre 2002, il sottomarino Oklahoma City resta danneggiato in una collisione nel Mediterraneo e viene quindi portato alla Maddalena; il 25 ottobre 2003 si incaglia nelle acque dell'arcipelago maddalenino il sottomarino Hartford.
Antonello Repetto, pacifista sardo, ci aggiorna in continuazione sulla Maddalena. "Le bugie nucleari", le difinisce. La Asl dà all'incidente di Chernobyl tutta la colpa della radioattività presente nell'acqua. Ma il consiglio comunale chiede un monitoraggio dei tumori (vedere note in fondo).
Richiesta informazioni a carattere ambientale, sugli opportuni provvedimenti per lo svolgimento della V.I.A. valutazione d’impatto ambientale riguardo al progetto USA n. 080-02 Migliorie infrastrutturali dell’area di supporto logistico della base U.S.Navy di S.Stefano.
Centoventi cartelle dattiloscritte più un'appendice (con tanto di tabelle per misurare il grado di peste nucleare) firmato in tandem dagli organismi dei ministeri Interno e Difesa che si occupano di morte invisibile. Fin dalla prima frase, da quella che sembra una verità rivelata («Il presente Piano è adottato in sostituzione di precedente Piano classificato»), si capisce che tratta materia delicata e imbarazzante: come si fa a dire alla gente che abita a un passo dall’apocalisse, all’angolo tra vita e inferno? Eccolo, comunque, il piano che solo pochissimi dovevano conoscere.
Il sindaco della Maddalena: "Per me la notizia non esiste". Poi: "Solo graffi". In realtà il sottomarino non può rientrare in Usa per i danni riportati.
Quando il segreto diventa una condizione di normalità, è inevitabile che il sospetto si trasformi in una regola. E - almeno questo non è un segreto - alla Maddalena niente è più normale del segreto. Basti pensare che, dopo ben 31 anni, è ancora impossibile conoscere il contenuto dell’accordo che consentì la nascita della base navale americana a Santo Stefano.
L’Archivio ha il fine di condividere la memoria di quanti hanno operato per rendere concrete le finalità ideali, sociali e civili da cui è nata la nostra Costituzione e che mettono al centro il valore universale della dignità umana.
Oggi, a ottant’anni dal 25 aprile 1945, la Resistenza assume un valore ancora più profondo. Qui trovate i frammenti di una storia locale, quella della lotta popolare a Voltana, ma anche tasselli di un mosaico più grande: la lotta collettiva per la libertà, per la dignità umana, contro l’oppressione.
Si ripropone qui un testo che fu scritto dal compianto maestro Francesco Silvagni per ricordare a Voltana, una frazione di Lugo di Romagna, il cinquantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Alcuni link proposti dall'ANPI. Che per gli 80 anni dalla Liberazione ha accentuato la propria visibilità online, con numerosi post sui vari Social, oltre che offrendo molte risorse nel web.
Sociale.network