Si scrive non solo per essere ricordati, ma anche per ricordarsi del proprio io, della propria personalità ed esistenza, per fissare i ricordi affinchè non vengano eliminati dall’inesorabile trascorrere del tempo
"D'ora in avanti in ogni sguardo sperduto e impaurito di immigrati o profughi che incontrero' so che vedrò Dino, il mio sorriso a loro sarà anche per lui."(Luisa Morgantini)
"Ha percorso strade difficili, molto spesso lasciato solo, forse perché chiedeva troppo a sé e agli altri. Forse perché il suo amore per la giustizia era assoluto, impaziente dei tempi, impaziente e indignato."(i suoi amici)
Il 6 febbraio del 1992 moriva padre David Maria Turoldo.
Sono passati vent’anni e la profezia sembra aver abbandonato la storia. Oggi più che mai il canto di David è attuale. Lo vogliamo ricordare con il monito che lasciò ai giovani all’arena di Verona: “O l’uomo è uomo di pace o non è uomo”.
Il grido forte, esausto e disperato, del Cristo in croce richiama le nostre umane paure di fronte alla morte. Ma la com-passione, la voglia di risorgere e di ritrovarsi saranno vincenti.
Storia di Pedro Meca e della comunità di accoglienza che ha fondato: La Moquette, volto e immagine di una Chiesa che accoglie, non discrimina, non giudica, non separa.
Per avere un quadro complessivo delle emissioni di diossina si dovrebbero fare i controlli su quasi tutti gli impianti: cokeria, acciaierie, altiforni e per finire sulle discariche.
Halloween, in questi giorni quasi non si parla d'altro. Non tornerò sui soliti cliché sulla "pagliacciata americana" e sulla stupidità della festa. I nostri padri si divertivano a chiedere "dolcetto o scherzetto?" accompagnati dalla "testa di morto" già qualche decennio fa. E tutte le leggende sulla "notte dei morti" portano ai Celti, antica civiltà europea.
Associazioni e singoli stanno chiedendo alle procure di Brescia e di Pordenone trasparenza sulla presenza di ordigni nucleari presso le basi di Ghedi e Aviano. L'8 dicembre a Pordenone un convegno con tecnici, scienziati, giuristi e attivisti aperto a tutta la cittadinanza
Un dialogo destinato ad interrompersi tra una giovane palestinese e una regista iraniana, semplice e toccante come la passione di Fatma Hassona per la fotografia (nelle sale dal 27 novembre)
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