Il Comitato "Sì a la Vida - No a la destrucción del Medio Ambiente" della comunità indigena di Sutiaba - León sta promuovendo una lotta che non si limita alle denunce contro gli abusi dell'Ingenio San Antonio (produttore di zucchero e rhum e proprietà della Famiglia Pellas, tra le più ricche e potenti del Nicaragua) e alle azioni per impedire che continui ad inquinare e distruggere l'ambiente, ma contempla anche la necessità di trovare una soluzione alla scarsità di acqua che esiste nelle comunità della zona.
Mentre a Miami, nei locali del Miccosukee Resort, tre candidati alle prossime elezioni presidenziali in Nicaragua (vedi foto) incontravano parte della comunità nicaraguense residente in questa città, in quella che è stata chiamata la “Gran Convención de Nicaragüenses en el Exterior", il Dipartimento di Stato nordamericano continuava la sua azione interventista in Nicaragua, con il mal celato tentativo d'influire sui risultati delle prossime elezioni di novembre.
A Managua, le zone intorno alle principali università sono state dichiarate a "rischio", per i continui scontri che da quasi un mese si ripetono tra gli studenti universitari ed i corpi speciali della polizia.
l' 80% della popolazione nicaraguense vive co nmeno di 2 dollari al giorno: pesa su questo indice di povertà la richiesta del FMI di ridurre al massimo la spesa pubblica:le conseguenze sono drammatiche
9 maggio 2006
Intervista con Denis Meléndez e Victorino Espinales
Il 2 maggio 2006 potrebbe essere una data molto importante per i bananeros nicaraguensi ammalati a causa del ripetuto contatto con il pesticida Nemagón, prodotto, distribuito e applicato nelle piantagioni di banane del Nicaragua e di molti altri paesi dell'America latina e del mondo.
Continua senza sosta la politica di intromissione ed ingerenza dell'Amministrazione Bush in Nicaragua ed era dai tempi della guerra degli anni 80 che non si vedeva un coinvolgimento così diretto ed assiduo del Governo nordamericano in questo paese.
Sosteniamo ogni iniziativa che contrasti il riarmo dell'Europa, in questa ora buia per tutti. La deriva militarista sta travolgendo le istituzioni europee. L'Europa, da culla del progetto di pace nato dopo le tragedie del Novecento, rischia oggi di trasformarsi nel suo opposto.
In Marocco, la protesta anti-genocidio si è trasformata in un gesto di coraggiosa disobbedienza: i lavoratori dei porti, sostenuti da migliaia di manifestanti, hanno rifiutato di caricare componenti militari destinati all'aviazione israeliana.
Obiettivo: impedire il ritorno delle bombe nucleari statunitensi B61-12 sul suolo britannico. Dal 14 al 26 aprile workshop, azioni dirette nonviolente, eventi musicali. Partecipa Extinction Rebellion. Un appello è stato lanciato da varie fedi religiose per l'abolizione delle armi nucleari.
Una bella, robusta, coraggiosa, trasversale e quanto mai sentìta anticipazione di come potrà essere il Peace Summit di Gerusalemme si è tenuta il 24 aprile a Tel Aviv. Dove in migliaia hanno riempito piazza Habima per la più grande manifestazione contro la guerra da quando la guerra è cominciata.
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