Omofobia: "una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo"
Tutti in transizione: cambiamenti in corso, famiglie che mutano e una Chiesa che stenta a leggere i segni dei tempi. Davvero colpa della secolarizzazione?
Un uomo che narra la propria storia, sofferta e inquieta, di omosessualità.
Un racconto come tanti possibili che aprono il sipario su un’umanità intera.
Andrea Bigalli
I rapporti di genere omosessuali, transessuali e eterosessuali
Alla Casa della Cultura di Milano Simonetta Piccone e Stella Ruspini curatrici di un numero monografico sul tema della rivista “Inchiesta” relativo ai rapporti di genere omosessuali, transessuali e eterosessuali. Intervengono: Laura Balbo, Emilio Reyneri, Franco Rositi.
Anche in Italia si torna a parlare di possibile riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso. Ma l'attuale legislazione italiana cosa afferma in materia?
Ogni centro ha portato le proprie esperienze di cittadinanza attiva, nell’ambito dei diversi ambiti di esercizio della cultura della legalità, con particolare riferimento all’antimafia sociale
Ciò che i media non trasmettono è l'impatto di questa guerra sui lavoratori e sulla povera gente in Russia. E la vita comincia a diventare molto più difficile per i comuni lavoratori.
Ho iniziato a occuparmi della CIA nel 1995. La Guerra Fredda era terminata, la CIA si stava ridimensionando e l’ufficiale della CIA Aldrich Ames era appena stato smascherato come spia russa. Un’intera generazione di alti funzionari CIA stava lasciando Langley. Molti volevano parlare.
Io la malattia la vivo nel mio corpo, in lotta da un anno contro la leucemia. Noi abbiamo un potere, abbiamo la possibilità di sovvertire quest’ordine di ingiustizie. Non aspettiamo che siano gli altri a trovare la soluzione per noi, la soluzione siamo noi
Commettendo ciò che molti giornali chiamano “il lapsus freudiano del secolo”, l’ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha inavvertitamente definito la propria invasione dell’Iraq nel 2003 come “ingiustificata e brutale.” Proprio ciò che Julian Assange aveva rivelato 12 anni fa.
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