Sindacalista della CGIL, è stato un importante riferimento per i lavoratori della Fiat di Bari. Era conosciuto non solo in fabbrica ma anche fuori grazie al suo attivismo e al linguaggio chiaro, efficace e diretto. Ha rappresentato un esempio per tanti che oggi lo ricordano con affetto
Il bisogno di ringraziare, di ritrovare il sottile filo della gioia e della speranza. In una telefonata riscopri il senso della vita e di questi giorni così belli, difficili e confusi.
Questo è il nuovo racconto di Rosaria Longoni tratto dal suo ultimo romanzo Il cortile degli oleandri, che narra la storia di una famiglia, immigrata in Brianza durante la seconda guerra mondiale, solidale con Resistenti, Renitenti e Partigiani nel periodo nefasto dell'incubo nazifascista
Fuori il buio pian piano inghiottiva le case e sembrava che il mondo terminasse dietro al vetro della finestra. E io stringevo stretto il mio fratellino e lo tenevo al caldo e al riparo dal buio.
Vengo chiamato con discrezione. Alzo lo sguardo. Mi sta salutando una donna in camice bianco. E' esile, dai toni gentili. Non la conosco. Lei sì, e mi chiede: "Come va la lotta con l'ILVA?"
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?
Nel primo turno del 17 agosto scorso, i due candidati di sinistra raccolgono briciole a causa di un vero e proprio suicidio politico del Mas, frammentato a causa di una sempre più inspiegabile guerra senza quartiere tra evismo e arcismo
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
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