adottata il 12 gennaio 2009 dal Consiglio Diritti Umani
Le gravi violazioni dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dovuti in particolare ai recenti attacchi militari israeliani contro la Striscia di Gaza occupata
13 gennaio 2009 - ONU - Consiglio per i Diritti Umani
Comunicato stampa del Movimento Federalista Europeo
LA CAMPAGNA PER UNA ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELLE NAZIONI UNITE PRESENTATA A ROMA GIOVEDI' 3 MAGGIO ALLE ORE 11 ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
IL LANCIO DELLA CAMPAGNA AVVIENE IN CONTEMPORANEA MONDIALE CON LONDRA, BRUXELLES, BERLINO, BERNA, BUENOS AIRES, DAR ES SALAAM, DHAKA, MADRID, OTTAWA E VANCOUVER.
"I CITTADINI DEVONO FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE NELLE QUESTIONI INTERNAZIONALI" E I LEADER POLITICI DI SETTANTA PAESI CHIEDONO UN'ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELLE NAZIONI UNITE
E' in atto una corsa tecnologica, presentata come un investimento per la “difesa del futuro”, che rischia di impegnare risorse economiche enormi per i prossimi decenni, sottraendole allo stato sociale e alle urgenze ambientali. Vediamo cosa avranno di fronte i parlamentari italiani.
La sentenza parla di "cornice piduista" in una "prospettiva politica atlantista". Oltre al ruolo di Licio Gelli nella strage emerge infatti quello di Federico Umberto D’Amato, amico di Cossiga e affiliato alla P2, e già rappresentante del Ministro dell’Interno nel Comitato di Sicurezza della Nato.
Il rapporto è stato pubblicato nel 2010 ma è rimasto ampiamente ignorato perché scomodo. Redatto dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, il rapporto descrive violenze estreme documentate con testimonianze e indagini indipendenti. Ma il governo del Ruanda lo ha contestato.
Sulla base di ricerche estremamente dettagliate il libro conclude che ci furono gruppi armati di manifestanti del Maidan che occuparono postazioni da cui partirono i proiettili che colpirono sia i manifestanti sia i poliziotti.
La Commissione Europea, di fronte alle difficoltà di finanziare la ricostruzione e la difesa ucraina, vorrebbe usare i beni russi attualmente congelati in Belgio. Ma il premier belga Bart De Wever frena, e così anche la Banca Centrale Europea. Vediamo perché.
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