L’esercizio di queste capacità avanzate deve servire a dimostrare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della NATO e il suo contributo alla deterrenza integrata europea
Un libro a cura di Vicenza libera dalle servitù militari, che spiega in maniera dettagliata secondo quali dinamiche stiano cambiando gli equilibri geopolitici e narra le storie di chi quelle dinamiche le subisce e cerca di resistere.
Un digiuno come resistenza nel segno dell’amore.
Uno strumento per opporsi alla base USA Dal Molin.
Un’esperienza forte e nonviolenta, vissuta a Vicenza.
Il Pentagono potenzia il dispositivo militare USA in Italia. Attivato a Vicenza un nuovo reparto per le operazioni nel continente africano. E presto una task force speciale dei marines potrebbe essere installata a Napoli o Sigonella
Spuntano come i funghi nella provincia di Vicenza le infrastrutture dell'US Army. Inaugurati un nuovo ospedale e un centro per i bambini dei militari mentre procedono rapidamente i lavori al Dal Molin. Ampliato l'ex sito nucleare di Longare
In un libro di Lanaro, le proteste contro la base militare dal Molin, il popolo multicolore della resistenza locale, i volti, le donne e le pignatte che hanno caratterizzato una lotta.
A Vicenza, contro la nuova Base Dal Molin, nasce un movimento interno alla Chiesa diocesana che esprime il proprio no alla guerra e alla militarizzazione.
Le basi militari statunitensi che occupano il territorio nonostante molte proteste degli abitanti locali: uno dei grandi temi che i cittadini italiani e giapponesi hanno in comune.
Si svolta in tutta tranquillità una azione diretta nonviolenta che ha RALLENTATO LA GUERRA. In bicicletta a gruppetti di tre lungo il percorso dei camion che trasportano il materiale delle demolizioni abbiamo pedalato e la guerra per qualche minuto è proceduta con la velocità di una bicicletta. La guerra oggi è più indietro di 33km. Nessuno scontro, nessuna violenza, e un pò di sano ciclismo.
Clamoroso: comunisti camuffati da muratori da tempo si erano infiltrati nella base in costruzione. Sbalorditi i noglobal che avevano fatto irruzione nella base per protestare
Voto nei gazebo dopo lo stop del Consiglio di Stato. Il sindaco: prova di democrazia anche se non è un plebiscito. Referendum autogestito, aderisce il 28 per cento. I favorevoli: cittadini schedati. Il voto, bocciato a livello giudiziario, non ha fermato i promotori: così si sono potuti esprimere i cittadini contrari
6 ottobre 2008 - Marisa Fumagalli
Dodicimila in Piazza. La risposta al Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato blocca il referendum a Vicenza: «È irrealizzabile». Ma il sindaco si ribella: «Voteremo lo stesso». Piazza dei Signori con pochi vessilli ma tante famiglie: una manifestazione senza precedenti con dodicimila persone che, poche ore dopo la sentenza del Consiglio di Stato, riempono il centro cittadino con migliaia di fiaccole. Vicenza il 5 ottobre decide: il referendum si farà comunque.
Finisce con 5 fermi e una trentina di feriti la manifestazione pacifica organizzata. Evidentemente in Italia non è possibile manifestare pacificamente.
Il «fortino» democratico a Nord Est. Il candidato di centro-sinistra ha recuperato venti punti su quello di centro-destra Al ballottaggio vincente la scelta di non allearsi.
Svelato uno dei trucchi che usa Israele per soffocare il grido disperato dei palestinesi e i nostri commenti al riguardo -- ovvero, la manipolazione dell'Intelligenza Artificiale. Di riflesso, l'articolo ci mette in guardia contro un nostro uso acritico di IA nella vita quotidiana.
Il vento di Peacelink è nato nel 1991 da un gruppo di visionari con l’idea che la conoscenza dovesse essere libera e che l’informazione potesse diventare arma di riscatto. Erano anni difficili: pochi mezzi, qualche computer, e tanta ostinazione.
Il ministro Urso, dopo aver parlato del "forno a freddo" per l'ILVA, ha poi annunciato erroneamente la "piena decarbonizzazione": gas al posto del carbone. Però per la scienza la "decarbonizzazione" non è l'eliminazione del "carbone" ma del "carbonio", elemento presente anche nel metano.
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?
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