Lettera al Ministero dell'Ambiente

Diritti ambientali. Chi boicotta la Convenzione di Aarhus?

E' rimasta lettera morta in Italia nonostante sia stata definita "il più importante esempio di democrazia ambientale" dall'ex Segretario dell'Onu Kofi Annan. Entro oggi andavano inviate le "osservazioni" sull'attuazione della Convenzione. Ecco cosa abbiamo scritto noi di PeaceLink.
18 dicembre 2007

Alla dottoressa Loredana Dall'Ora
Ministero dell'Ambiente


Oggetto: Osservazioni sulla bozza del "Primo aggiornamento del Rapporto Nazionale sull'attuazione della Convenzione di Aarhus"


Si inviano le seguenti osservazioni al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio relativamente al "Primo Aggiornamento del Rapporto Nazionale sull'attuazione della Convenzione di Aarhus".

Poiché il "pubblico" è stato sollecitato ad inviare commenti, integrazioni e segnalazioni entro il 18 dicembre 2007, in qualità di presidente dell'Associazione PeaceLink segnalo quanto segue.

In più occasioni è stata richiesta alla Pubblica Amministrazione e agli organi politici di governo l'osservanza e l'applicazione della Convenzione di Aarhus ma spesso la risposta è stata che tale Convenzione non sarebbe al momento operativa per difetto di "strumenti applicativi".
Manifestazione contro il rigassificatore di Brindisi

Il Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha dichiarato a Report (29/10/2006) che la consultazione del pubblico prevista dalla Convenzione di Aarhus non è stata realizzata per i rigassificatori in quanto, "non sono state fatte norme applicative".

Si chiede pertanto che, in occasione dell'aggiornamento sull'attuazione della Convenzione di Aarhus, venga definitivamente chiarito questo equivoco di fondo. E' infatti assolutamente evidente che l'attuazione della Convenzione di Aarhus, ratificata con legge 108/2001, può essere verificata solo è riconosciuta come insieme di norme che hanno valore attuativo. Altrimenti perché stiamo discutendo sulla attuazione della Convenzione di Aarhus se non è attuativa?

Va sottolineato che la Convenzione di Aarhus non è stata assolutamente applicata per quanto riguarda i rigassificatori, per i quali la popolazione non è stata nè informata né consultata, nonostante la Convenzione preveda che il "pubblico" debba poter partecipare fin dalla fase progettuale.

Infatti l'articolo 6 comma 2 specifica che "il pubblico interessato è informato nella fase iniziale del processo decisionale in materia ambientale in modo adeguato, tempestivo ed efficace, mediante pubblici avvisi o individualmente".

Ciò che è avvenuto per la vicenda rigassificatori - ma la cosa si è ripetuta progetto per progetto con simulitudine impressionante - è che l'informazione è arrivata nella fase ultimativa o addirittura "a cose fatte" e a questo proposito è opportuno che il Rapporto Nazionale citi e approfondisca questo increscioso fenomeno che rivela, oltre a scarsa sensibilità democratica di chi governa, anche la non osservanza della Convenzione di Aarhus. Sono state attuate anzi procedure in spregio della Convenzione. E' appena il caso citare alcune finalità disattese.

La Convenzione specifica che intende "promuovere l'educazione ambientale, al fine di accrescere la comprensione dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, e incoraggiare una diffusa consapevolezza e partecipazione del pubblico alle decisioni riguardanti l'ambiente e lo sviluppo sostenibile".

Ciò che è avvenuto in tutt'Italia per i rigassificatori è l'esatto opposto.

La Convenzione riconosce "l'importanza di utilizzare i mezzi di comunicazione, nonché i mezzi elettronici o le altre forme di comunicazione che si renderanno disponibili in futuro".

E anche qui tutto è stato fatto tranne che mettere in campo una campagna di comunicazione. L'uso di Internet è stato il grande assente nella Valutazione di Impatto Ambientale e, solo per citarne uno, lo Studio di Impatto Ambientale del rigassificatore di Taranto è stato posto in pubblica visione sul web da PeaceLink tramite il sito www.tarantosociale.org mentre ci si attendeva che lo facesse la Regione Puglia che aveva ricevuto apposito CD-ROM dalla Gas Natural. La non osservanza della Convenzione di Aarhus è stata, per quella procedura, ampiamente e dettagliatamente documentata su PeaceLink (si veda http://lists.peacelink.it/taranto/2006/08/msg00005.html).

Non è cosa da poco dover, a colpi di intimazioni formali, cercare le informazioni negli archivi della pubblica amministrazione quando invece la Convenzione riconosce "l'opportunità di promuovere la trasparenza in tutti i settori della pubblica amministrazione" e invita "gli organi legislativi ad applicare i principi della presente convenzione alle proprie procedure".

La Convenzione riconosce "la necessità che il pubblico sia a conoscenza delle procedure di partecipazione ai processi decisionali in materia ambientale, possa accedervi liberamente e sappia come usufruirne".

Come è possibile che poi per scelte così importanti come quelle relative ai rigassificatori i cittadini rimangano all'oscuro di informazioni vitali per la partecipazione democratica?

Report, il programma di Raitre, a questo proposito ha svolto una interessante inchiesta ("A TUTTO GAS" di Michele Buono e Piero Riccardi, andato in onda domenica 29 ottobre 2006 alle 21.30). Ne riportiamo uno stralcio relativo con interviste realizzate a Livorno.

--- INIZIO STRALCIO ---

MICHELE BUONO
Questo tipo di impianti prevede una consultazione della popolazione, siete stati consultati?

UOMO 1
Non siamo stati consultati e c'è un'opposizione da parte del Comune su questo metodo.

MICHELE BUONO
Perché?

UOMO 1
Pensano che non sia opportuno consultare la popolazione, io credo invece che sia opportuno sentire l'opinione pubblica.

MICHELE BUONO
Siete stati consultati?

DONNA 1
No, assolutamente no!

UOMO 2
No, non siamo stati consultati.

MICHELE BUONO
Siete stati consultati?

UOMO 3
No, assolutamente!

UOMO 4
Al comune di Livorno è stato chiesto varie volte di fare un referendum in modo che i cittadini possano esprimersi e questo, attraverso il regolamento che hanno istituito, non è stato più possibile.

MICHELE BUONO
Eppure la consultazione del pubblico è prevista da una convenzione internazionale, quella di Aahrus, tra l'altro ratificata dallo Stato italiano, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale in materia ambientale, che nell'allegato 1 prevede proprio il caso di impianti di gassificazione e liquefazione.

ALFONSO PECORARO SCANIO - Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
Perché non è stata fatta e non sono state fatte norme applicative, noi abbiamo convenzioni internazionali sottoscritte e anche direttive europee, penso alla valutazione ambientale strategica, è una direttiva europea che ho chiesto che debba essere attuata dal governo, la convenzione sulla partecipazione democratica deve trovare strumenti applicativi.

--- FINE STRALCIO ---

Per concludere queste osservazioni si richiede:

1) di chiarire se quanto dichiarato dal Ministro corrisponda a verità, ossia che la Convenzione di Aarhus sia di fatto allo stato dei fatti non applicabile in quanto mancante degli strumenti attuativi;

2) di chiarire, nel caso ciò sia vero, se l'Italia incorra in un'infrazione;

3) di effettuare, nel caso in cui invece la legge 108/2001 dia esecutività alla Convenzione, un'inchiesta specifica sulle responsabilità della mancata applicazione della Convenzione di Aarhus nella vicenda rigassificatori in cui la popolazione non è stata informata preventivamente delle procedure e non è stata consultata;

4) di individuare, alla luce del Codice dell'Amministrazione Digitale e delle consolidate attuali acquisizioni nel campo della cittadinanza digitale, procedure di pubblicizzazione preventiva di ogni progetto ambientale mediante Internet e mailing list del pubblico interessato, a completamento della procedura di pubblicizzazione mediante pubblicazione su quotidiani la cui efficacia si è rivelate spesso una pura formalità che non corrisponde allo spirito e alla lettera della Convenzione di Aarhus;

5) di annotare nel Rapporto Nazionale che non pochi amministratori non sanno neppure che esista la Convenzione di Aarhus (nonostante sia stata definita "il più importante esempio di democrazia ambientale" dall'ex Segretario dell'Onu Kofi Annan) e che pertanto occorre una vasta opera di pubblicizzazione della Convenzione stessa;

6) di annotare importanza dell'applicazione del Codice dell'Amministrazione Digitale che, combinato con la Convenzione di Aarhus, riconosce al pubblico il diritto di effettuare richieste per e-mail alla Pubblica Amministrazione implementando in forma digitale i diritti partecipativi della Convenzione di Aarhus (ad esempio è possibile richiedere per e-mail gli Studi di Impatto Ambientale);

7) di verificare eventuali resistenze della Pubblica Amministrazione ad applicare il Codice dell'Amministrazione Digitale nei processi partecipativi in campo ambientale (ad esempio la Regione Puglia ha più volte recalcitrato di fronte alla "ufficialità" delle email, per poi dover riconoscere che erano comunicazione ufficiale ai sensi della legislazione vigente);

8) di constatare nel Rapporto Nazionale i ripetuti atti, specie per la vicenda rigassificatori, compiuti in violazione e in spregio della Convenzione di Aarhus, come l'inchiesta di Report sopra citata conferma in modo eloquente.

Ai sensi del Codice dell'Amministrazione digitale si consideri questa email quale comunicazione ufficiale, e pertanto venga stampata e protocollata. Il numero di protocollo venga inviato allo scrivente per conferma, sempre ai sensi del Codice dell'Amministrazione Digitale.

Distinti saluti

Prof. Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
casella postale 2009
74100 Taranto

http://www.peacelink.it

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