PreCop Milano: un piano senza fossili e senza nucleare
PreCop Milano: un piano senza fossili e senza nucleare
REALIZZIAMO UN PIANO SENZA FOSSILI E NUCLEARE
Giovedì 23 settembre 2021 ore 16.00
Dibattito su piano energia-clima e disarmo
Introduce Alfonso Navarra
conclude Keivan Motavalli
con
Vittorio Barbi
Patrizia Sterpetti
Leonardo Setti
Luigi Mosca
Daniele Barbi
Ennio Cabiddu
Mario Agostinelli e Guido Viale
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
In diretta video su:
giovedì 23 settembre 2021 dalle 16, dibattito: "realizziamo un piano senza fossili e nucleare"
diretta video alla pagina https://facebook.com/FFFMilan
L'incontro analizzerà come l'attuale Piano Nazionale Integrato Energia e Clima continua a renderci dipendenti dalle fonti fossili: diversi relatori spiegheranno quali elementi del piano governativo ne impediscono una attuazione entro i termini previsti dagli accordi e dal piano stesso, ribadiranno l'importanza di tagliare le emissioni derivanti dalle attività militari, che pesano per il 20% sulle emissioni globali di CO2, proveranno a portare esempi di riconversione di industrie attive nella produzione di armi, e lanceranno un progetto atto a scrivere, nei mesi successivi, un diverso piano energia e clima.
Tale proposta rivolgerà i nuovi investimenti unicamente sulle energie rinnovabili, dimostrando che con una adeguata pianificazione e prevedendo le giuste modalità per dare attuazione ai piani, le rinnovabili sono soluzione adeguata a rispettare i target di riduzione delle emissioni di CO2 previste dagli accordi internazionali, avendo cura di introdurre nel PNIEC soluzioni che garantiscano al contempo la stabilità della rete elettrica in questa trasformazione e la riconversione degli impianti, a tutela dell'occupazione.
Il progetto per scrivere un PNIEC alternativo a quello del governo sarà sostenuto da una raccolta fondi pubblica, con l'intenzione di sostenere le spese di chi svolgerà lavoro di ricerca ed analisi sui dati, con la partecipazione ai lavori aperta anche agli attivisti che vorranno contribuire le loro idee e proposte d'indirizzo.
Partecipano:
- Alfonso Navarra (Disarmisti Esigenti)
- Guido Viale/Mario Agostinelli (Laudato Si)
- Marco Tombola (Weapons Watch)
- Ennio Cabiddu (Sardegna Pulita - Riconversione RWM)
- Leonardo Setti (Centro per le comunità solari)
- Vittorio Bardi (Sì rinnovabili no nucleare)
- Luigi Mosca (Armes nucleaires stop)
- Daniele Barbi (Comitato antinucleare di Treviri)
- Patrizia Sterpetti (Wilpf Italia)
- Fabrizio Cracolici e Laura Tussi (Memoria e futuro)
- Keivan Motavalli (lancio del progetto per la scrittura di un pniec alternativo)
dalla Germania, dalla catena umana che ha circondato la base aerea di Buchel il 5 settembre contro le atomiche B-61-12, dalla sua riuscita con 1.000 partecipanti, dai discorsi tenuti sul palco che la ha conclusa (proprio noi “italiani” abbiamo avuto l’onore dell’ultimo intervento, ed il rispetto per i referendum vinti nel 1987 e nel 2011), abbiamo conferma che:
tutto il movimento alternativo e per la giustizia climatica, inclusi i Fridays For Future, lì, tra gli "alemanni", è antinucleare, contro l’atomo militare, ma anche contro l’atomo “civile”, in modo convinto e determinato, “identitario”, come è proprio fin dalla nascita dell’ecologismo “storico”; ed intende fare pesare, mobilitando l’opinione pubblica, il “problema” nella campagna per le elezioni al Bundestag, fissate per il 26 settembre pv.
E’ probabile che queste elezioni determineranno un cambiamento politico che peserà in tutta Europa. Già la cancelliera Merkel della CDU aveva deciso dopo Fukushima di chiudere le centrali nucleari entro il2022. Oggi sia la SPD che i Gruenen, oltre la scontata Linke, si pronunciano nei programmi elettorali per l’adesione al trattato di proibizione delle armi nucleari. Uno dei due partiti forse esprimerà il nuovo cancelliere (Scholze è in testa nei sondaggi) e la transizione ecologica, pur con le sue ambiguità, riceverà un forte impulso, rintuzzando i tentativi della Francia di rilanciare il nucleare come parte della soluzione al problema climatico.
In Italia questi tentativi francesi trovano una sponda al MITE, con il ministro Cingolani, cantore del nuovo micro nucleare modulare “pulito”: sarebbe il caso ci muovessimo, gli ambientalisti che non vogliono limitarsi a recitare una parte in commedia, affinché sia sollevato dal suo incarico per manifesto conflitto di interessi!
Gli ecopacifisti tedeschi e francesi del Nord hanno deciso in una riunione il 4 settembre a Metz che il 4 novembre, manifestando a Shengen, raccoglieranno l’appello degli ecopacifisti scozzesi per una mobilitazione internazionale, con epicentro la COP26 di Glasgow, su pace e clima. In sostanza ci si batte perché sia inserito negli accordi di Parigi sul clima l’impatto delle attività militari e belliche (circa il 20%delle emissioni di CO2) e di conseguenza sia perseguito anche il disarmo anche come logica soluzione alla crisi ecologico-climatica.
In varie città tedesche, ad esempio Magonza, a metà settembre si faranno azioni contro le banche “fossili, armate e nucleari” con modalità di espressione e di intervento innovativi.
Per disarmisti esigenti e partners (WILPF Italia, Sardegna pulita, etc.), ispirati da questi esempi, impegnati nel costruire un coordinamento antinucleare europeo, è importante essere presenti alla precop diMilano per promuovere due iniziative, che andremo con la presente discussione a dettagliare
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