PERCORSI IN DIGNITA'
La mostra “Percorsi in dignità” nasce all'interno di 100 popoli un mondo (senza confini), festa delle Associazioni per la Solidarietà Internazionalista, e presenta uno spaccato variegato ed eterogeneo di artisti, migranti e non, dalle cui opere traspare un lavoro di ricerca e di espressione sulla dignità umana.
La mostra aprirà i battenti mercoledì 7 giugno, dalle 19.30 alle 22.00, con un piccolo “vernissage”, e sarà visitabile tutte le sere fino a domenica 11, ultimo giorno della festa 100 popoli un mondo, quando sarà completato l'allestimento con i lavori prodotti dal laboratorio Kuna, in programma nel pomeriggio per i più piccoli. Solo allora ci sarà la vera inaugurazione, con la presenza di tutti gli artisti, adulti e bambini. Caratterizzata dalla diversità, non solo di genere espressivo e di stile, ma anche di cultura e di appartenenza, la mostra vuole offrire degli spunti di riflessione che attraverso le opere esposte interroghino il visitatore sul valore e il significato della dignità umana. L’idea di ricercare e concentrare l’attenzione sul tema della dignità è frutto dei fatti di cronaca che caratterizzarono lo sgombero delle case occupate dagli esuli e rifugiati di via Lecco, lo scorso inverno; dalle loro proteste e dalla determinazione con cui chiedevano di ricevere un trattamento dignitoso, preferendo piuttosto di dormire all’addiaccio che di essere collocati come pacchi in transito da un dormitorio all’altro. Si mostrarono capaci di resistere e di non cedere, mantenendo un’integrità e una coerenza considerata insolita, da molti etichettata come arrogante, abituati come siamo a un sistema che penalizza chi non piega la testa e si sottomette, chi non accetta di non essere trattato con pari dignità, appunto, dal suo interlocutore.
Storia comune a molti popoli e a molti esseri umani. Storie collettive, come quella del popolo Kuna che, grazie alle loro capacità diplomatiche sono riusciti a sfuggire sia all’asservimento imposto dai conquistatori spagnoli, sia al rischio di omologazione da parte delle culture dominanti.
Storie individuali, di artisti e non impegnati a tesimoniare il presente. Percorsi in dignità verso un ideale di vita, singolare e collettivo insieme, per molti, e per molti aspetti, ancora in costruzione.
HOSSEIN HOSSEINZADEK
Nasce nel Nord dell'Iran nel 1957. Sfuggito alle repressioni khomeiniste, vive, esule politico, da molti anni a Milano. Dipinge e ha partecipato a molte mostre collettive. Il suo percorso espressivo ed artistico lo porta ad esplorare la scrittura, dapprima in forma narrativa, poi sempre più in forma poetica. Nei suoi lunghi anni di permanenza in Italia ha vissuto la trasformazione dei Centri di Accoglienza (dipinti in alcuni suoi quadri) in Centri di permanenza temporanea. E' tra i fondatori della prima rivista on line di letteratura migrante El-ghibli (www.el-ghibli.provincia.bologna.it).
GIORGIO DEL BASSO
Nasce a Milano nel 1961. Frequenta la Scuola Civica Paolo Borsa di Monza.
Inizialmente la sua ricerca lo porta all'intervento su oggetti recuperati e in seguito la sua ricerca si allarga al mondo dell'immagine e dell'installazione.
Dal 1995 offre lo spazio in cui vive e lavora all'espressione d’altri artisti e così nasce “Casa di Tolleranza”.
www.delbasso.com www.casaditolleranza.com
SULEMAN ABDELA
Nasce nel 1960 ad Asmara (Eritrea) e arriva in Italia nel 1980. Con plastica sospensione e staticità riesce a superare il puro realismo per mettere in risalto lo stretto rapporto fra vita e ritualità simbolica. Egli trasferisce, con coerente fedeltà della memoria, esperienze ed emozioni personali che ripropongono la fisicità incalzante e il vitalismo ritmico creato dal mordente cromatismo delle sue terre. Suleman lavora come educatore in un centro di assistenza ai ragazzi spastici, a cui trasmette la capacità di esprimersi attraverso la pittura. La galleria completa delle sue opere è visibile al sito: http://snipurl.com/e3pr
MARIA MECH
Artista eclettica, impegnata in attività concrete di socializzazione sul territorio attraverso l'arte e la creazione, in tutte le sue forme. Creatrice e animatrice di Durchblick (“sguardo attraverso”, capire il nesso, azzeccare), associazione culturale e luogo unico quanto insolito per Milano, dove trovano rifugio e ospitalità bici a pedale e motorini elettrici. Dove si scambiano libri, si leggono riviste sorseggiando del tè e si ammirano i quadri e le opere di Maria e di altri artisti, ospitati in questo angolo di incontri e accoglienze. www.mariamesch.com
PAOLO POCE
Giovane fotografo milanese che usa l'immagine per documentare la quotidianità e la cronaca, ma non riesce ad evitare che il suo sguardo "artista" colga moti, espressioni e attimi che leggono al di là dell’immagine apparente, regalandoci l'emozione del soggetto fotografato. Impegnato sul reportage sociale come mezzo di indagine e comprensione di una realtà sempre più mutevole e complessa. Ha esposto in diverse mostre, l’ultima, con un lavoro quasi decennale sul popolo Rom, ad Umanitaria 2006 tenutasi a Roma, sui diritti umani negati. Dal settembre 2005 collabora con l’agenzia fotogiornalistica Emblema. www.paolopoce.com
PEDRO URIEL SÁNCHEZ ZÁRATE
Colombiano di origine, è designer, ricercatore della cultura materiale e simbolica dei popoli extraeuropei. Lavora come esperto di laboratori creativi sui temi dell’intercultura, prendendo spunto dai tessuti dei Kuna, “le molas”, e dalle maschere del carnevale di Barranquilla per trasmettere i valori della diversità attraverso l’arte di altri popoli. L’obiettivo di queste attività è di far conoscere e salvaguardare il ricco patrimonio iconografico e artistico di una popolazione che sta faticosamente lottando contro i molteplici tentativi di omologazione e colonizzazione culturale. www.interkultura.it
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