Conflitti

La controffensiva ucraina nella regione meridionale di Kherson è stata una missione suicida

"I miei compagni morivano davanti ai miei occhi"

Soldati e marines ucraini che hanno partecipato agli attraversamenti del fiume Dnipro hanno descritto l'offensiva come brutale e inutile, poiché ondate di truppe sono state abbattute dai russi sulle sponde del fiume o nell'acqua, ancora prima di raggiungere l'altro lato.
Carlotta Gall, Oleksandr Chubko, Olha Konovalova (New York Times)
Tradotto da per PeaceLink

Ecco come il Messaggero raccontava la controffensiva sul fiume Dnipro

Marines ucraini in una 'Missione suicida' attraverso il fiume Dnipro

Soldati frustrati dai resoconti positivi degli ufficiali ucraini rompono il silenzio, descrivendo lo sforzo come brutale e, alla fine, inutile. Per due mesi, il Corpo dei Marines dell'Ucraina ha guidato un'offensiva attraverso il fiume Dnipro nella regione meridionale di Kherson per riconquistare territori occupati dalle truppe russe.

C'era un debole tremore nella voce del marine mentre raccontava dei combattimenti mortali sulla sponda est del fiume Dnipro, dove è stato ferito di recente.

"Eravamo seduti in acqua di notte e ci bombardavano con tutto", ha detto il marine Maksym. "I miei compagni morivano davanti ai miei occhi".

Per due mesi, il Corpo dei Marines dell'Ucraina ha guidato un'offensiva attraverso il fiume Dnipro nella regione meridionale di Kherson per riconquistare territori occupati dalle truppe russe. L'operazione è l'ultimo tentativo dell'Ucraina nella sua indebolita controffensiva per sfondare le difese russe a sud e cambiare le sorti della guerra.

Soldati e marines che hanno partecipato agli attraversamenti del fiume hanno descritto l'offensiva come brutale e inutile, poiché ondate di truppe ucraine sono state abbattute sulle sponde del fiume o nell'acqua, ancora prima di raggiungere l'altro lato.

Continua qui

Filippo Jacopo Carpani scrive sul Giornale, riferendo il racconto del New York Times: "Coloro che riescono a sbarcare si ritrovano in mezzo a isole paludose, torrenti e prati ridotti ad un pantano fangoso e punteggiati da crateri di bombe pieni d’acqua. Un quadro che ricorda molto i campi di battaglia della Prima guerra mondiale".

Le persone che finiscono lì non sono preparate psicologicamente. Non capiscono nemmeno dove stanno andando, perché non gli viene detto dal comando”, ha commentato un altro soldato, Oleksiy. “Non ho visto nulla di simile a Bakhmut o Soledar. È un vero spreco”. Il militare ha raccontato anche che i rinforzi arrivati sulla riva orientale si sono trovati a camminare in mezzo ai cadaveri dei loro commilitoni, il cui recupero è reso impossibile dall’intenso fuoco di artiglieria russo. “La riva sinistra è veramente difficile. Coloro che vanno lì sono dei veri eroi, uomini con una grande forza d’animo”, ha aggiunto Volodymyr, un altro degli intervistati.

I racconti di questi uomini cozzano con la narrativa ufficiale del governo ucraino, secondo cui le forze armate sono riuscite a creare diverse teste di ponte e avamposti lungo la sponda. Un tentativo, questo, di mantenere alto il morale delle truppe e mostrare agli alleati occidentali che Kiev può ancora ottenere successi importanti contro l'invasore. “Non esistono punti di osservazione o posizioni. È impossibile ottenere un punto d’appoggio lì e spostarvi materiale. Non è nemmeno una battaglia per la sopravvivenza, è una missione suicida”, ha dichiarato Oleksiy, che ha addossato la colpa della decimazione del suo battaglio alla poca preparazione dei comandanti e alla loro pessima gestione della logistica.

Continua qui

Articoli correlati

  • Chi erano i filoputiniani?
    Editoriale
    I piani di guerra e le sanzioni non hanno funzionato e noi lo avevamo detto da tempo

    Chi erano i filoputiniani?

    I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
    8 gennaio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Cosa sarebbe accaduto se l'Ucraina fosse entrata nella Nato e Putin non l'avesse invasa?
    Conflitti
    In problema dell'articolo 5 dello Statuto Nato

    Cosa sarebbe accaduto se l'Ucraina fosse entrata nella Nato e Putin non l'avesse invasa?

    Facciamo l'ipotesi che navi ucraine fossero entrate nelle acque territoriali della Crimea e che la Russia avesse reagito affondandole. Le acque territoriali della Crimea per la Russia sono russe e per l'Ucraina sono ucraine.
    21 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità
    Editoriale
    E' stato violato il diritto internazionale e occorre una condanna unanime

    Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità

    Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
    19 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Ucraina, quello che la RAI non ci racconta
    MediaWatch
    Il servizio pubblico tende a schivare la delicata questione dei disertori

    Ucraina, quello che la RAI non ci racconta

    Vi è una sorta di reticenza nel raccontare il fenomeno diffuso della renitenza alla leva dei giovani ucraini. E delle donne ucraine che chiedono in piazza il ritorno a casa dei soldati. Si preferisce parlare dei soldati feriti che vogliono ritornare al fronte a combattere per difendere la patria.
    17 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)