Microsoft, la UE ora cerca i produttori

Le autorità antitrust dell'Unione hanno iniziato a contattare le imprese dell'hardware per conoscere quali fossero i loro rapporti con il big di Redmond
31 ottobre 2003
Punto Informatico

Bruxelles - Dopo anni di analisi del ruolo di mercato di Microsoft all'interno dell'Unione Europea e dopo la conclusione del lungo processo antitrust subìto dall'azienda negli Stati Uniti, la Commissione europea ha deciso di doversi solo ora informare di quali siano stati i rapporti tra Microsoft e i produttori di hardware.

A questo fine le autorità comunitarie hanno contattato una ventina di grossi nomi del settore "per verificare - hanno affermato - se i rapporti con Microsoft non abbiano impedito ai produttori di avvantaggiarsi di tutte le tecnologie che avrebbero potuto impiegare". Si tratta di un modo educato di raccontare un sospetto: quello secondo cui Microsoft avrebbe potuto determinare con proprie pressioni i comportamenti dei produttori rispetto al software di terze parti, un'accusa più volte emersa nel corso del procedimento americano.

Anche per questo la Commissione si è affrettata a spiegare che si tratta soltanto di una richiesta di informazioni tesa a completare il quadro delle notizie che riguardano la posizione sul mercato del big di Redmond, che da un paio d'anni è stato posto sotto i raggi X delle autorità europee. "Il fatto di chiedere informazioni - hanno quindi spiegato - non significa niente altro" e non implica alcun presupposto di colpevolezza per l'azienda di Bill Gates.

Come si ricorderà, nei giorni scorsi Microsoft ha presentato alla Commissione tutta la documentazione richiesta per giungere ad una conclusione della lunga indagine condotta sull'azienda. Nelle prossime settimane, inoltre, Microsoft sarà ascoltata un'ultima volta, dopodiché inizierà l'attesa per conoscere le decisioni dell'antitrust europeo.

Articoli correlati

  • "Se vogliamo la pace prepariamoci alla guerra"
    CyberCultura
    La dichiarazione del Presidente del Consiglio Europeo

    "Se vogliamo la pace prepariamoci alla guerra"

    Queste parole di Charles Michel sono pericolose e fuorvianti. Esempio lampante è la storia dell'antica Roma, spesso citata a sostegno del "si vis pacem, para bellum". I Romani usarono quel detto non per costruire la pace ma per imporre una storia costellata di guerre di conquista
    19 marzo 2024 - Redazione PeaceLink
  • La geopolitica dell'acciaio e la dipendenza dalla Cina
    Economia
    L'ILVA e la strategia europea di de-risking

    La geopolitica dell'acciaio e la dipendenza dalla Cina

    Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha sottolineato l'importanza della strategia di de-risking nel contesto delle relazioni UE-Cina, evidenziando la necessità di ridurre la dipendenza europea dalla Cina per l'approvvigionamento delle materie prime.
    30 gennaio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Nell'economia politica dei disastri le vite umane non contano, conta solo il profitto
    Conflitti
    Advantage Ukraine, BlackRock e gli investimenti del dopoguerra in Ucraina

    Nell'economia politica dei disastri le vite umane non contano, conta solo il profitto

    Nel suo articolo su WILPF Nela Porobić sostiene che per l'Ucraina si stia preparando lo stesso futuro della Bosnia e Erzegovina. Gli aiuti all'Ucraina sono quasi tutti a carattere militare, e FMI Unione Europea e corporations stanno consegnando agli ucraini un futuro di austerity
    4 marzo 2023 - Maria Pastore
  • Sei parole per riportare subito la pace
    Conflitti
    Perché i pacifisti non le pronunciano?

    Sei parole per riportare subito la pace

    In tutte le piazze, i pacifisti hanno gridato “Stop War”, “Stop Putin”, ma di rado le sei parole che potrebbero davvero riportare subito la pace, “Stop all’espansione NATO all’Est!”, causa del conflitto. Sono parole che la NATO non vuole sentire. Ma con questo suo rifiuto, ci sta portando in guerra.
    1 marzo 2022 - Patrick Boylan
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)