Il preoccupante messaggio dell’ammiraglio Cavo Dragone: "Non potremo avere una mentalità di pace"
Un invito all'aumento della spesa militare
L'ammiraglio Cavo Dragone (lo vedete qui mentre stringe la mano e abbraccia il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi il 4 settembre 2024, la fonte della foto e del video è IDF, Israel Defense Forces) insiste sulla necessità di aumentare la spesa per la difesa, rispolverando i toni della Guerra fredda. Afferma: “Se dai primi anni Novanta avessimo continuato a destinare alla difesa il 3 per cento dei Pil avremmo speso 8.600 miliardi di euro in più”.
Richiamare nostalgicamente i tempi della Guerra fredda per giustificare una nuova corsa agli armamenti è una visione a cui ci opponiamo. La logica secondo cui spendere di più per la difesa significa garantire maggiore sicurezza non tiene conto delle lezioni della storia: un mondo iper-militarizzato è un mondo più instabile, in cui il rischio di conflitti armati diventa una costante.
La "mentalità di guerra" come nuovo paradigma
Le dichiarazioni finali dell’ammiraglio sono particolarmente inquietanti: “Potrà farci paura, ma sicuramente non potremo avere una mentalità di pace. Non so come possiamo chiamarla per essere politicamente corretti, però non più una mentalità di pace”. Queste parole non sono soltanto un’ammissione di resa alla logica del conflitto militare, ma un capovolgimento del valore e dell’idea stessa di pace come valore fondante delle relazioni internazionali.
Passare da una "mentalità di pace" a una "mentalità di guerra" rischia di consolidare un circolo vizioso in cui ogni nazione si arma contro le altre, aumentando le tensioni e minando la sicurezza condivisa.
Un modello alternativo: la sicurezza condivisa
La pace non è un intralcio ma una necessità urgente in un mondo sempre più segnato da aspre competizioni economiche e geopolitiche. L’Unione Europea e la NATO dovrebbero affrontare le cause profonde delle tensioni più difficili da risolvere: povertà, disuguaglianze, cambiamento climatico. Sono tensioni che non si allentano ma si aggravano con la spirale di aumento delle spese militari che l'ammiraglio Cavo Dragone caldeggia e che non serviranno a far diminuire disuguaglianze, fame e povertà, in preoccupante aumento, assieme a gigantesche migrazioni.
Un appello alla società civile
Le parole di Cavo Dragone hanno bisogno di una risposta.
La retorica bellicista va contrastata.
Le organizzazioni impegnate per la pace sono lo strumento per mobilitarsi contro questa visione.
Il futuro non si costruisce con una "mentalità di guerra".
Papa Francesco (lo dice nel video al minuto 18) è stato chiaro nel definire la guerra come "una sconfitta".
Facciamo sentire la nostra voce.
Allegati
L'ammiraglio Cavo Dragone in visita in Israele
Fotografo IDF
Fonte: Wikimedia ha ricevuto la foto da Israel Defense Forces472 Kb - Formato pngQuesto file contiene i dettagli della foto
Articoli correlati
- “Noi non ci fermiamo”
La risposta della portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, alle minacce israeliane
È arrivata, tramite la portavoce italiana Maria Elena Delia, la risposta alle minacce del governo israeliano, che ha definito terroristi i partecipanti alla Global Sumud Flotilla e promesso arresti e carcere duro per gli attivisti e la confisca delle navi umanitarie.2 settembre 2025 - Patrick Boylan I catalani salutano con entusiasmo la Global Sumud Flotilla alla sua partenza da Barcellona
Durante il fine settimana dal 29 al 31 agosto, il porto di Barcellona è stato teatro di intense giornate di sostegno alla Palestina, organizzate per salutare la Global Sumud Flotilla.1 settembre 2025 - Pilar Paricio- “Quando il mondo tace, noi salpiamo”.
La Global Sumud Flotilla parte da Barcellona verso Gaza
Per tre giorni il Moll de la Fusta di Barcellona è diventato l’epicentro della solidarietà internazionale, con eventi, conferenze, workshop e concerti a sostegno della Global Sumud Flotilla, la missione civile più ambiziosa mai intrapresa fino ad oggi in direzione di Gaza.1 settembre 2025 - Raquel Paricio - Giornata entusiasmante a Genova l'altro ieri
Genova, 50.000 persone salutano le barche della Global Sumud Flotilla in partenza per Gaza
La grande festa è cominciata nel pomeriggio alla sede di Music for peace, uno dei punti di raccolta delle 300 tonnellate di aiuti portate dai genovesi e arrivate da altre città italiane e perfino dall’estero, in un continuo via vai di gente.1 settembre 2025 - Maria Tomasi
Sociale.network