Verso pena di morte e limitazioni della libertà di stampa

Da Israele notizie di torture a prigionieri palestinesi e leggi liberticide

Video e referti confermano le torture su un prigioniero a Sde Teiman. Ma si ripete l'inaccettabile copione che incita a colpire chi denuncia gravi reati, invece dei responsabili, e chi smaschera comportamenti di connivenza o favoreggiamento
10 novembre 2025

Yifat Tomer-Yerushalmi, a Capo dell’Avvocatura militare israeliana

Nell’agosto 2024, Yifat Tomer-Yerushalmi, a Capo dell’Avvocatura militare israeliana, consegna un video ad un giornalista di Channel 12. Si vede un gruppo di riservisti dell’IDF (esercito israeliano) accanirsi su un giovane prigioniero palestinese, che subirà gravi lesioni interne confermate dai referti medici e dal pesante intervento chirurgico a cui verrà poi sottoposto. L'aggressione, ripresa da una telecamera di sorveglianza, avviene nella base Sde Teiman, nel deserto del Negev, dove dopo il 7 ottobre 2023 è stato apprestato un carcere destinato agli arrestati provenienti dalla vicina Gaza. Ma non mancano denunce e testimonianze riguardanti altri centri di detenzione, tutti impenetrabili ai giornalisti (più di quanto accada all'interno della famigerata base di Guantanamo, insediata a Cuba dagli USA).

Alcuni soldati risultano formalmente indagati ed in detenzione. Ma prima della diffusione del video, oltre a meritarsi la vivace difesa del Ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, gli aggressori venivano acclamati da frange di manifestanti, che in un'occasione assaltarono Sde Teiman per liberarli, sotto la guida di parlamentari di Otzma Yehudit (il partito di Ben-Gvir).

Nonostante l’evidenza di torture e responsabilità, anche il Primo Ministro Netanyahu dimostra ancora il suo sostegno agli indagati, mentre gli attacchi personali più feroci (dopo le accuse di abuso d’ufficio, frode, ostruzione alla giustizia e diffusione di materiale riservato) sono stati diretti sempre contro l’Avvocata dell’esercito, dimessasi dopo il recente arresto e ora in ospedale, in seguito ad un probabile tentativo di suicidio.

Intanto il Ministro Ben-Gvir promette di far avanzare “rapidamente” il disegno di legge che prevede la pena di morte per i terroristi che uccidono un israeliano, approvato dal Comitato per la Sicurezza Nazionale di Israele (con l'appoggio di Netanyahu e di Gal Hirschel, coordinatore degli ostaggi). In particolare, Ben-Gvir aggiunge che sarà impedita ogni discrezionalità ad eventuali giudici compassionevoli. In proposito, va ricordato che, nonostante il codice penale israeliano preveda la pena di morte per alcuni crimini, questa non è stata più applicata dopo il 1962, quando fu giustiziato l’ufficiale nazista delle SS tedesche Adolf Eichmann.

A breve inoltre, se la Knesset dovesse esprimere altre due volte un voto favorevole nonostante il parere contrario dei consulenti giuridici, il Governo israeliano potrà chiudere qualsiasi media straniero senza l’intervento di un Tribunale, mirando a trasformare così la cosiddetta "Legge Al-Jazeera" - un provvedimento eccezionale venuto a scadenza - in una legge ordinaria, la cui applicazione potrebbe limitare fortemente la libertà d'informazione.  

Note: Per saperne di più:

https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2025/11/03/israele-arrestata-procuratrice-generale-esercito
https://www.atlanteguerre.it/larresto-e-il-crollo-della-procuratrice-militare-israeliana-tra-trasparenza-potere-e-crisi-dello-stato/

https://www.haaretz.com/israel-news/2025-11-10/ty-article-live/jared-kushner-lands-in-israel-for-talks-on-gaza-with-netanyahu-official-says/0000019a-6b74-dd82-a59a-fbf45a140000?liveBlogItemId=229910979#229910979

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