“L’Italia va alla guerra”
L’evento, organizzato dal Comitato Articolo11 di Bari, ha luogo presso la sede MarxVentuno in II strada priv. Borrelli, 34 (citofono 51) a Bari.
Il relatore è Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, che ha il compito di illustrare l’impatto del riarmo e della crescente militarizzazione a livello nazionale ed europeo, offrendo una riflessione critica sulla situazione attuale.
L’incontro rappresenta un’occasione per esaminare in dettaglio le tendenze verso l’aumento delle spese militari e l’espansione delle basi e delle infrastrutture militari, evidenziando le implicazioni economiche e sociali di queste scelte, in un contesto internazionale sempre più segnato da tensioni e guerre.
Per coloro che non possono partecipare di persona, è possibile accedere all’incontro a distanza tramite Zoom. Gli interessati sono invitati a richiedere il link di accesso scrivendo all’indirizzo email articolo11.bari@gmail.com.
Questa conferenza si inserisce in un ciclo di iniziative che il Comitato Articolo11 di Bari porta avanti per promuovere una cultura della pace e della consapevolezza civile, cercando di stimolare un dibattito pubblico su temi cruciali per il futuro del Paese.

Allegato a questa pagina web c'è il dossier che viene presentato nella conferenza.
Introduzione al dossier su guerre, spese militari e impegno per la pace
Il piano di riarmo è un attacco alla spesa sociale
Il piano di riarmo in atto minaccia di prosciugare le spese del welfare delle nazioni del G7 e di ipotecare il futuro delle nostre società. Senza per di più creare sviluppo. Già oggi si possono notare gli effetti devastanti per l’Italia. Vediamoli nel dettaglio.
La spesa militare italiana per il 2025 schizza ai massimi storici
L'Osservatorio Mil€x ha lanciato un allarme preoccupante: la spesa militare italiana è destinata a toccare nuovi record nel 2025, superando i 32 miliardi di euro. Si tratta di un aumento del 12,4% rispetto all'anno precedente e di un incremento del 60% nell'ultimo decennio.
Un'escalation preoccupante
Quello che più preoccupa è l'impennata dei fondi destinati all'acquisto di nuovi armamenti, che supereranno i 13 miliardi di euro, con un balzo del 77% negli ultimi cinque anni. Questa corsa ad armarsi solleva interrogativi sulla reale necessità di investire così ingenti risorse in un settore che alimenta conflitti e instabilità nel mondo.
Dossier 2024 sulla fame
Non va tenuta separata la questione della lotta alla fame dalla questione della lotta alla guerra. E tutto è connesso ai cambiamenti climatici crescenti e devastanti in atto.
Sono stati diffusi oggi i nuovi dati dell’Indice globale della fame (Global Hunger Index - GHI), tra i principali rapporti internazionali sul tema, presentato in Italia da Fondazione Cesvi. Mentre a Baku è in corso la COP29, dal dossier emerge che gli eventi climatici estremi e le guerre hanno fatto crescere di oltre il 26% in appena quattro anni il numero di persone che soffrono la fame. Questi due fattori, sempre più frequenti e violenti, in un solo anno hanno fatto aumentare i livelli di malnutrizione di oltre 200 milioni di persone. Gli eventi meteorologici estremi, in particolare, nell’ultimo anno hanno peggiorato i livelli di fame in 18 Paesi, facendo precipitare in condizioni di insicurezza alimentare acuta oltre 72 milioni di persone, 15 milioni in più rispetto al 2022.
In allegato trovate le informazioni diffuse oggi dal CESVI.
Allegati
Iniziativa con PeaceLink 11 novembre 2024
Comitato Articolo 11142 Kb - Formato jpegGuerre, spese militari e impegno per la pace
Alessandro Marescotti577 Kb - Formato pdfDossier di PeaceLinkL'Italia va alla guerra
Alessandro Marescotti2579 Kb - Formato pdfSlides proiettate il giorno 11 novembre 2024 - Bari - videoconferenzaEmergenza fame
CESVI
Fonte: Global Hunger Index - GHI106 Kb - Formato docxSono stati diffusi oggi i nuovi dati dell’Indice globale della fame (Global Hunger Index - GHI), tra i principali rapporti internazionali sul tema, presentato in Italia da Fondazione Cesvi. Mentre a Baku è in corso la COP29, dal dossier emerge che gli eventi climatici estremi e le guerre hanno fatto crescere di oltre il 26% in appena quattro anni il numero di persone che soffrono la fame. Questi due fattori, sempre più frequenti e violenti, in un solo anno hanno fatto aumentare i livelli di malnutrizione di oltre 200 milioni di persone. Gli eventi meteorologici estremi, in particolare, nell’ultimo anno hanno peggiorato i livelli di fame in 18 Paesi, facendo precipitare in condizioni di insicurezza alimentare acuta oltre 72 milioni di persone, 15 milioni in più rispetto al 2022.2024 Indice globale della fame
CESVI4115 Kb - Formato pdfSinossi - Indice della fame
CESVI1362 Kb - Formato pdf
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