Mobilitazione contro i missili Storm Shadow
Il 16 settembre 2024, il governo italiano ha ricevuto una PEC firmata da PeaceLink e Pax Christi. Nella PEC abbiamo espresso forte preoccupazione in merito alla possibile autorizzazione all'uso dei missili Storm Shadow contro il territorio russo, lanciati dall'Ucraina. Questa azione rientra in un contesto delicato, poiché tali missili, sebbene fabbricati nel Regno Unito, includono tecnologie italiane di puntamento e individuazione del bersaglio, sollevando questioni di responsabilità etica e politica per l’Italia, la cui Costituzione è netta nel ripudiare la guerra come strumento di offesa e risoluzione delle controversie internazionali.
L’invio della PEC è stato preceduto da una vasta campagna di sensibilizzazione sui social, nella quale PeaceLink ha esortato i cittadini a diffondere il seguente messaggio con urgenza:
"FAI GIRARE QUESTO MESSAGGIO! INOLTRALO AI TUOI AMICI SUBITO! LA GENTE DEVE SAPERE! La Meloni decide se far scoppiare la terza guerra mondiale: al centro dei colloqui con il premier britannico c’è l’autorizzazione all’uso del missile Storm Shadow".
Questo appello ha messo in luce una realtà preoccupante, raramente discussa con trasparenza: i missili Storm Shadow, grazie a componenti italiane, potrebbero essere utilizzati per colpire obiettivi sul suolo russo, con potenziali conseguenze devastanti per la stabilità globale. PeaceLink ha diffuso sul suo sito web tutti i dettagli di questa inquietante vicenda, nascosta per ragioni di riservatezza.
Durante l'incontro odierno tra Giorgia Meloni e il Primo Ministro britannico Keir Starmer, il governo italiano ha adottato una posizione cauta, evitando tuttavia di concedere il via libera all'uso dei missili Storm Shadow. Sebbene la dichiarazione della Meloni sia stata volutamente sfumata per non creare tensioni diplomatiche con il Regno Unito, è emerso chiaramente che esiste una significativa distanza tra la posizione italiana e quella britannica su questo tema delicato.
La mobilitazione di PeaceLink e Pax Christi, quindi, non è stata vana. Il "pressing pacifista" ha contribuito a sottolineare l'importanza di un'opinione pubblica responsabile, vigile e attiva che rifiuta le soluzioni avventate e pericolose. E' significativo vedere tanti cittadini italiani prendere posizione e far sentire la propria voce nei momenti delicati, mentre stanno prendendo piede soluzioni pericolose in alcuni contesti internazionali. In un momento in cui il rischio di escalation è tangibile, è essenziale riaffermare i valori della pace e della diplomazia, evitando di essere trascinati in azioni militari che potrebbero avere conseguenze catastrofiche.
PeaceLink e Pax Christi ribadiscono l'urgenza di una riflessione profonda sul ruolo dell’Italia in questo conflitto, nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali.
Seguiremo con attenzione la vicenda ben consapevoli che le sollecitazioni all'escalation, oggi rintuzzate, torneranno a farsi sentire.
Si invitano coloro che sono interessati ad aderire anche all'appello online www.peacelink.it/noeuromissili
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