Menzogne di guerra

Come manipolano l’opinione pubblica

E' fondamentale smontare la propaganda bellica che sta costruendo allarmi per creare un clima di paura e di scivolamento verso l'escalation militare. In allegato a questa pagina web vi sono le slide sull'allarme "droni" sull'Europa e sui presunti sconfinamenti russi.
8 ottobre 2025
Redazione PeaceLink

Negli ultimi tempi l’Europa è stata attraversata da una crescente ondata di allarmi: presunti “droni russi” avvistati sui cieli del continente, “violazioni” dello spazio aereo europeo, “minacce ibride” da est. Titoli gridati e immagini di caccia in decollo hanno costruito l’impressione di un continente sotto assedio.
Ma cosa c’è davvero dietro queste notizie?

Le slides “Droni sull'Europa, da dove vengono?”, curate da Alessandro Marescotti per PeaceLink, invitano a un esercizio di verifica dei fatti. Con pazienza e metodo, si confrontano fonti ufficiali, agenzie di stampa e smentite spesso ignorate dai media più seguiti. Fake news

Il caso dei droni “russi”

La premier danese Mette Frederiksen aveva inizialmente detto che non si poteva escludere la pista dei "droni russi”. Ma il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen ha poi ammesso che non ci sono prove di un coinvolgimento di Mosca. E in alcuni casi, come a Copenaghen, l’oggetto misterioso si è rivelato essere un piccolo aereo civile scambiato per un drone. Malgrado ciò, il racconto della “minaccia russa” ha continuato a circolare, alimentando l’idea di una guerra ibrida in corso contro l’Europa.

Gli sconfinamenti dei Mig

Un altro esempio è quello dei presunti sorvoli russi sopra Tallinn, capitale dell'Estonia. Secondo alcune testate, i Mig-31 “avrebbero volato sulla capitale estone per dodici minuti”. Ma il portavoce delle forze armate di Tallinn, maggiore Taavi Karotamm, ha chiarito all’Associated Press che i velivoli non si sono diretti verso la capitale, ma hanno semplicemente volato parallelamente al confine. Una differenza sostanziale, ma che nel flusso mediatico si è persa.

Transponder, diritto di passaggio e doppi standard

Le slides allegate a questa pagina web ricordano che il diritto internazionale (Convenzione di Montego Bay, 1982) consente il passaggio in transito anche per gli aerei militari in zone come il Golfo di Finlandia, dove gli spazi aerei si sovrappongono e dove non è possibile definire uno spazio aereo neutro e internazionale.
Nelle slides si sottolinea un punto ignorato nel dibattito: anche gli aerei NATO volano con i transponder spenti, proprio come quelli russi. Lo stesso vale per molte navi militari occidentali. Ma solo quando a farlo è la Russia, la notizia diventa un caso politico.

La “nave fantasma” e il flop mediatico

E veniamo al capitolo emblematico - analizzato nelle slides - della petroliera Boracay, accusata da vari media – e sospettata persino dal presidente francese Macron – di aver lanciato droni contro la Danimarca. Dopo clamore e titoli sensazionalistici, tutto è crollato: nessuna prova, comandante e vicecomandante rilasciati. L’inchiesta che non ha trovato riscontri per i presunti droni di cui la nave doveva - nelle ipotesi - essere stata base di lancio.

Un invito alla vigilanza civile

Questa raccolta di materiali non difende nessuno: difende la verità dei fatti e il diritto dei cittadini a essere informati senza manipolazioni. In tempi di tensione, la paura diventa un’arma potente e anche pericolosa.
Smontare la propaganda e disarmare la menzogna restituisce alla società civile la capacità di pensare e di sollecitare il dubbio cartesiano. Perché senza evidenze non vi dovrebbe essere notizia. 

Per questo serve un giornalismo capace di approfondire, di verificare e di andare controcorrente facendo un severo controllo delle fonti.

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