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Riflessioni a margine delle polemiche sulla centrale a biomasse a Lecce

Razionalizzare le risorse energetiche per il territorio

15 maggio 2008
Fonte: Documento CulturAmbiente onlus - 15 maggio 2008

logo CulturAmbiente onlus

Il Difensore civico ha risposto ieri, 14 maggio, al documento depositato in Comune da CulturAmbiente onlus una settimana prima, evidenziando come in questi giorni il Consiglio comunale stia deliberando su questioni per le quali, da Statuto, dovrebbe coinvolgere i cittadini.
Ci riferiamo alla delibera per la realizzazione della centrale a olio combustibile "Heliantos 1" di Italgest che dovrebbe sorgere proprio alle porte di Lecce.
Lo Statuto comunale è stato ignorato nell'articolo 26 "Istruttoria pubblica", che prevede per le centrali energetiche un particolare iter decisionale che coinvolga i cittadini, i quali in seguito possono presentare le istanze al Difensore civico, il quale dovrà in seguito obbligatoriamente pronunziarsi.
La risposta del Difensore civico Franco Stabili sottolinea come l'Ufficio abbia ribadito questa necessità in precedenti note (prot. n. 136 del 7.11.06; n. 43 del 17.11.06; n. 152 del 20.12.2006). Prosegue il Difensore: "Val la pena (...) evidenziare che tale adempimento deve trovare precisa allocazione nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche, così come previsto dall’art.n-1 del regolamento per lo svolgimento dell'Istruttoria Pubblica approvato con deliberazione CC. N. 99 del 4.11.2005" e conclude augurandosi una pronta risposta da parte di chi di dovere.

CulturAmbiente onlus ha preso atto che solo nel corso dell'ultimo consiglio, dietro pressioni certamente interessate, alcuni esponenti politici sembrano essersi accorti dell'anomalia ed hanno finalmente convocato le associazioni ambientaliste: giudichiamo questo un atto importante, ma insufficiente perché è l'istituzione che deve coinvolgere ufficialmente la cittadinanza.
Riteniamo che l'occasione sia importante per focalizzare l'attenzione sul duplice aspetto che giustifica le proteste degli ambientalisti: quello politico, attualmente dibattuto, e quello ambientale, che è stato etichettato e taciuto.

L'avvenuta risposta del Difensore civico, anzitutto, avvalora la tesi che non giudica regolare l'iter fin qui seguito per l'approvazione alla realizzazione della centrale, contrariamente a quanto sbandierato da alcune fazioni politiche presenti in giunta.
Una tesi ulteriormente avvalorata dalla predisposizione di accertamenti sugli atti depositati in Comune da parte della Procura avvenuta il 13 maggio.
Inoltre ci chiediamo come mai il prossimo consiglio cittadino sia stato convocato lo stesso giorno, in seguito a questi fatti, mentre ci è parso che un rinvio in attesa di notizie più precise sembrasse opportuno.
Terminando le nostre considerazioni sulla questione politica, chiediamo ai rappresentanti dei cittadini di informarsi e di dialogare con le associazioni, e di mettere da parte le questioni "di colore" finora perseguite: è un insulto alla cittadinanza eseguire pedissequamente le direttive dei propri partiti o dei propri leader solo per questioni di interesse, scavalcando trasparenza, partecipazione e informazione.

La questione ambientale è molto delicata e meriterebbe altri spazi, ma ci sembra doveroso farne cenno in questa sede.
Anzitutto contestiamo che l'intero progetto sia stato messo a disposizione dei cittadini solo nei primi mesi del 2008, ma proprio dal progetto "Heliantos 1" si evincono alcuni dati eloquenti. Che la centrale a olio combustibile produrrà energia per 25 MW, in primis, e che Italgest avrà a disposizione da Coldiretti circa 20mila ettari di terreno per coltivare le "materie prime" per la centrale: girasoli si era detto inizialmente, una coltivazione completamente sbagliata perché non autoctona ed idroesigente alla faccia della scarsità d'acqua del territorio.
Veniamo poi ai nodi della questione: Italgest ha proposto una "Heliantos2" a Casarano(Le), che dovrebbe produrre sempre 25 MW, mentre stime molto precise pubblicate sul nostro sito evidenziano come 20 mila ettari di terreno siano sufficienti ad alimentare 7-10 MW, ma è notizia recente che la stessa Coldiretti ha proposto come combustibile l'olio lampante, cioè lo scarto dell'olio di oliva, una soluzione accettabile se la qualità dell'impianto lo permette e che potrebbe arrivare a coprire, non si sa con quale continuità, un'altri 10 MW.
Come assicurare il pieno regime alla centrale di Lecce e come coprire il fabbisogno della centrale di Casarano evitando di dissanguare l'agricoltura del territorio? Da noi interpellata Italgest ha ammesso l'esistenza di accordi per l'importazione di olio di palma dal Sudamerica o dal Madagascar, con tanti saluti all'impatto zero, alla sostenibilità ed alla filiera corta. Ma le entrate sarebbero comunque assicurate dai parametri non proprio coerenti che garantirebbero comunque la certificazione verde per l'azienda e le royalties per il Comune.
L'ultima considerazione è dedicata allo spauracchio che troppo spesso politici e giornalisti utilizzano per presentare Heliantos come qualcosa di necessario: la riduzione dei fumi di Cerano. Sarebbe bene che si capisse che per coprire un centesimo dell'energia prodotta dalla centrale Federico II quella di Italgest dovrebbe produrre olio combustibile da 40 mila ettari di terreno. E poi un freno alla produzione di fumi da parte di Enel dovrebbe essere raggiunto con accordi politico-istituzionali e assetti energetici ben più articolati che non trovano un contributo importante in “Heliantos1” a causa della sua invasività.

In conclusione, CulturAmbiente non desidera essere ascritta ai movimenti tacciati di immobilismo strumentale, ma auspica un dialogo per la razionalizzazione della produzione, possibile solo con un mix ben studiato di biomasse, eolico, solare, edilizia attiva, senza scordare la partecipazione con la pubblicazione ed il monitoraggio in rete delle emissioni. E soprattutto ricordandoci che senza risparmio energetico, e decrescita vorremmo aggiungere, non ci resta che...il nucleare.

Note: CulturAmbiente onlus: http://www.culturambiente.it
info@culturambiente.it

Per approfondire questo discorso invitiamo alla lettura degli articoli presenti nella sez. Energia del nostro sito:
http://www.culturambiente.it/energia.php

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