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Cresce la preoccupazione per il decreto legislativo 155/2007

Inquinamento da benzo(a)pirene. IAS: “Il Parlamento ripristini le norme a tutela della salute”

La IAS (Società Italiana Aerosol) lancia un appello alla comunità scientifica e chiede il ripristino del tetto di 1 nanogrammo a metro cubo per le città con più di 150 mila abitanti
Daniele Marescotti9 novembre 2010

Cancerogeno: questo è il simbolo associato a sostanze che, come la diossina, sono sicuramente cancerogene per l'uomo

Un nuovo appello sul rischio cancerogeno del benzo(a)pirene è stato lanciato da scienziati che si occupano di inquinamento atmosferico. Dopo i pediatri che, negli scorsi giorni, avevano scritto a Governo e Parlamento ora è la volta della IAS (Società Italiana di Aerosol). La IAS si occupa di inquinamento atmosferico e in particolare di particelle e corpuscoli in sospensione (aerosol).
La IAS invita i parlamentari a ripristinare la precedente normativa sul benzo(a)pirene fissata con decreto legislativo 152/2007.
La nuova normativa, e cioè il decreto legislativo 155/2010, fa slittare al 31 dicembre 2012 l'entrata in vigore del valore obiettivo relativo al benzo(a)pirene (1 nanogrammo per metro cubo) anche per le aree urbane con più di 150 mila abitanti.
Cresce quindi la preoccupazione della comunità scientifica in relazione a quando disposto dalla legge per l'inquinante in questione che peraltro è fortemente cancerogeno. “La nuova normativa rappresenta un oggettivo arretramento rispetto a quanto finora sviluppato in virtù dell'obiettivo di qualità di 1 nanogrammo per metro cubo a partire dal 1° gennaio 1999”, scrive nell'appello ai parlamentari l'associazione di cui fanno parte scienziati, professionisti e studenti che si occupano di aerosol atmosferico.
Inoltre, spiega la IAS, “risulta cancellata la definizione di ‘obiettivo di qualità’, che ha valore cogente, per mantenere unicamente la definizione meno vincolante di ‘valore obiettivo’, che secondo l'attuale normativa deve essere perseguito mediante tutte le misure a tale fine necessarie che non comportano costi sproporzionati”. Verrebbe così ad essere ulteriormente attenuato il perseguimento di tale valore obiettivo poiché esso non deve comportare, per l'appunto, “costi sproporzionati”. Secondo l'associazione dunque “non vi è una sola ragione plausibile per ridimensionare una norma a protezione della salute, in considerazione dei preoccupanti studi presenti nella letteratura scientifica sulla pericolosità del benzo(a)pirene”.

Note: IAS
http://www.iasaerosol.it

La IAS invita ad aderire all’appello inviando una mail di conferma alla segreteria (c.lecerf@isac.cnr.it).

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