Dissalatore al fiume Tara: che succede ora?
A due giorni dall’approvazione - nel question time tenutosi in consiglio comunale in data 11/03/2024- della mozione contro il progetto del dissalatore, desideriamo chiarire quali saranno i prossimi passi per difendere il fiume Tara.Il progetto di Dissalatore al fiume Tara è stato inserito nel programma di interventi approvato dall’Autorità Idrica Pugliese con Del. n° 31/2018 e nel Piano d’Ambito approvato con Del. 21/2023 con uno stanziamento di 90 milioni di euro, importo che riteniamo dovrebbe avere una destinazione diversa e coerente con l’esigenza di tutelare il territorio tarantino. L'Acquedotto Pugliese (AQP) ha affidato i lavori per la costruzione del dissalatore al consorzio Cisa– Suez, ai
Com’è noto, nel 2023, presso la Commissione Ambiente del Comune di Taranto si sono svolte numerose audizioni dei tecnici dell'Acquedotto Pugliese e delle associazioni ambientaliste. Queste ultime hanno infine consegnato “osservazioni” alla suddetta Commissione che le ha esaminate. Tale prezioso contributo è stato in parte trasfuso nella mozione approvata lunedì scorso a prima firma del consigliere Antonio Lenti di Europa Verde. Apprezziamo il fatto che sia stata votata a larghissimamaggioranza. A partire dal confronto in Commissione Ambiente l’anno scorso, alcune associazioni ambientaliste e cittadini residenti nel comune e nella provincia di Taranto hanno spontaneamente deciso di unirsi- senza alcun fine politico - nel Comitato per la Difesa del Territorio Jonico, per forniresupporto, con le proprie competenze e conoscenze, al territorio, per perseguire obiettivi di tuteladei nostri beni ambientali, contro possibili minacce ai nostri ecosistemi, attraverso diverse iniziative (divulgazione, manifestazioni, istanze ai decisori politici). Il comitato da mesi è impegnato nell’analisi dei documenti di vari progetti pericolosi per l’ambiente jonico e sta predisponendo le osservazioni tecnico - scientifiche in merito al progetto del dissalatore al fiume Tara, che contestiamo per gli effetti gravi e irreversibili sulla biocenosi del sito, sugli ecosistemi coinvolti e per la rilevanza sociale e culturale del sito stesso. I passi successivi saranno rivolti a informare e mobilitare la cittadinanza, monitorare l’avanzamento dell’iter autorizzativo ead avviare il confronto con il governo regionale, considerando il fatto che AQP è un’azienda pubblica regionale.
Il comitato ha inoltre predisposto una raccolta firme sulla piattaforma change.org (raggiungibile al link Giù le mani dalla nostra Taranto);
Istituito un gruppo Facebook Comitato per la Difesa del Territorio Jonico;
Realizzato un sito web per la divulgazione delle problematiche e delle iniziative messe incampo dal comitato (Uniti per Taranto);
Avviato una campagna di comunicazione attraverso la presenza in ogni convegno al quale abbiamo potuto partecipare (Fiera del mare 2024, interviste tv, giornali, etc.).
Il comitato è aperto a chi desidera collaborare alla tutela dell’ambiente, della salute del territoriojonico con metodo non violento e basandosi sulla citizen science.La lotta per la difesa del nostro territorio è un battaglia che va affrontata uniti!
Taranto, 13/03/2024
Il Comitato per la Difesa del Territorio Jonico
Articoli correlati
- Ennesimo decreto Salva IILVA
Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto
Il 13 marzo è stato convertito in legge l'ultimo decreto in materia di ILVA con un iter blindato e senza che ci fosse la possibilità di introdurre norme a difesa dell'ambiente e della salute. Nonostante ciò, la battaglia non è finita. Taranto resisti! Taranto non sei sola.21 marzo 2024 - Fulvia Gravame - La cittadinanza jonica si è mobilitata
Presentate le osservazioni al dissalatore presso il fiume Tara
Oltre dieci associazioni della provincia di Taranto si sono attivate per salvare il fiume Tara dal progetto di dissalatore che lo distruggerebbe e aumenterebbe la contaminazione delle acque del mare. “Ci si salva soltanto assieme!”, come ha detto Papa Francesco.19 marzo 2024 - Fulvia Gravame - Interpellanza in merito al futuro degli impianti ILVA
Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?
Se il governo non consideri prioritario destinare le risorse assegnate all'intervento «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate» di DRI d'Italia a progetti che invece potrebbero concretamente risolvere, una volta per tutte, l'emergenza ambientale e sanitaria della città di Taranto.21 marzo 2024 - Fulvia Gravame - E' una base Nato ad altra prontezza d'uso
A Taranto si investe nella base militare che non darà mai lavoro
L'operazione per ampliare la base militare tarantina viene sponsorizzata come un volano per l'economia della città, ma i sindacati sono dubbiosi. Non aiuta infatti a risolvere i problemi della città. Programmate esercitazioni nell'Indo-pacifico.25 febbraio 2024 - Futura d'Aprile
Sociale.network