Guida all'AIA 2025 per lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto
DURATA
L’Autorizzazione Integrata Ambientale ha validità 12 anni e autorizza per tale periodo una produzione di acciaio basata sul carbone. Vi possono essere dei riesami parziali o totali. Le prescrizioni a cui si deve attenere il gestore sono 472 e sono contenute nel file del PIC (Parere Istruttorio Conclusivo).
ALTOFORNI AUTORIZZATI
Tre sono gli altoforni autorizzati: AFO1, AFO2 e AFO4.
Di questi attualmente è in funzione solo l'AFO4 che tuttavia presenta delle criticità in termini di emissioni, oggetto delle prescrizioni.
L'AFO1 è stato posto sotto sequestro per l'incendio del 7 maggio 2025 (qui le immagini).
L'AFO2 è fermo in quanto è in condizioni critiche; è prevista una fermata fino a febbraio 2026.
Autorizzando gli altoforni e le cokerie è stato autorizzato il ciclo basato sul carbone per altri 12 anni. La decarbonizzazione è trattata nella prescrizione n. 3.
DECARBONIZZAZIONE
Nella documentazione iniziale presentata dal gestore non si faceva cenno alla decarbonizzazione e la cosa è stata notata dalle associazioni che sono intervenute con delle osservazioni nel procedimento di AIA.
Il PIC contiene, fra le 472 prescrizioni, una sola prescrizione sulla decarbonizzazione. E' la prescrizione n. 3 in cui si legge:
"Al fine di promuovere la transizione ecologica del settore siderurgico e il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione di cui alle applicabili prescrizioni della normativa nazionale e comunitaria, si prescrive al Gestore di presentare all’Autorità competente e all’Autorità di controllo, entro 12 mesi dall’emanazione del provvedimento di rinnovo dell’AIA, un Piano operativo che contenga le tecnologie individuate per consentire la progressiva trasformazione dell’attuale ciclo integrale di produzione dell’acciaio, prioritariamente mediante la sostituzione del carbone e dei combustibili fossili. Tale Piano deve includere un cronoprogramma di dettaglio delle attività e degli obiettivi previsti".
Non vi è quindi nessun obbligo di attuare la decarbonizzazione e non è definito a carico di chi sarebbero i costi del Piano operativo. Nè vi sono scadenze definite a priori nel cronoprogramma. Nessuna prescrizione prevede delle date certe per lo spegnimento degli impianti a carbone.
PRODUZIONE DI ACCIAIO AUTORIZZATA
La produzione non potrà superare i 6 milioni di tonnellate/anno di acciaio. Ma attualmente è a circa un terzo di quel livello.
Lo stabilimento ILVA di Taranto è stato ed è stato ed è al centro di un ampio di battito per il suo impatto inquinante e per i danni sanitari provocati. La quantità di produzione autorizzata è una delle questioni di dibattito. Negli scorsi anni molti credevano che non vi sarebbero stati effetti inaccettabili per la salute non superando i 6 milioni di t/a di acciaio. Le Valutazioni di Danno Sanitario hanno in passato smentito questa opinione rendendo evidente che vi fosse un rischio sanitario inaccettabile. In questa AIA tale questione è particolarmente importante. Ma la questione rimasta nell'ombra è il contributo inquinante della produzione di carbon coke. Nell'attuale AIA viene definita solo la quantità di acciaio autorizzata mentre rimane attualmente vuota la riga della quantità di coke autorizzata che sembra essere collegata alla valutazione di impatto sanitario non ancora conclusa.
PARERE SANITARIO DEL SINDACO
Nel decreto di AIA non vengono recepite le prescrizioni del parere sanitario del Sindaco di Taranto, previste per legge. Il link al Parere Sanitario è questo: https://www.peacelink.it/ecologia/a/50888.html
DOCUMENTI DELL'AIA
Sono allegati a questa pagina web quattro importanti documenti:
- il Parere Istruttorio Conclusivo con le 472 prescrizioni;
- il Piano di Monitoraggio e Controllo;
- il Decreto Ministeriale AIA;
- la proposta di Valutazione di Impatto Sanitario presentata da Acciaierie d'Italia.
Per la prima volta l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) è tenuta ad affrontare - con una VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) - la questione dei danni sanitari alla luce della sentenza della Corte di Giustizia dell'UE del 25 giugno 2024.
La sentenza stabilisce in particolare quanto segue:
"La direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento), letta alla luce dell’articolo 191 TFUE e degli articoli 35 e 37 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea,
deve essere interpretata nel senso che:
gli Stati membri sono tenuti a prevedere che una previa valutazione degli impatti dell’attività dell’installazione interessata tanto sull’ambiente quanto sulla salute umana costituisca atto interno ai procedimenti di rilascio e riesame di un’autorizzazione all’esercizio di una tale installazione ai sensi di detta direttiva".
GLOSSARIO
Qui di seguito si riporta un glossario per facilitare la lettura dei documenti che compongono l'AIA.
Acciaieria
E' l'impianto che riceve la ghisa dall'altoforno e lo trasforma in acciaio.
Nell'Area a Caldo dello stabilimento siderurgico di Taranto ci sono 2 acciaierie. Queste sono specificamente denominate ACC/1 e ACC/2, ciascuna dotata di tre convertitori e cinque linee di colata continua: CCO/1 - CCO/2 - CCO/3 - CCO/4 - CCO/5. Le due linee CCO1 e CCO2 sono dedicate all'ACC1, mentre CCO3, CCO4 e CCO5 sono parte dell'ACC2. L'acciaio prodotto allo stato fuso viene trasformato in bramme attraverso queste cinque linee di colata continua.
Acciaierie d’Italia S.p.A. in A.S.
E' il Gestore dello stabilimento dello stabilimento siderurgico di Taranto. Viene gestita da commissari straordinari che sono stati nominati con decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). La presenza dei commissari straordinari è la conseguenza del fatto che l’impresa è entrata in una crisi grave e irreversibile che non poteva essere gestita con i normali strumenti societari.
Agglomerazione
Uno degli impianti dell'Area a Caldo dello stabilimento, dove i minerali di ferro fini vengono sottoposti a un processo di sinterizzazione per produrre agglomerato con caratteristiche chimico-fisiche idonee ad essere poi portato all'interno dell'altoforno assieme a carbon coke per produrre la ghisa.
AIA
E' l'Autorizzazione Integrata Ambientale. E' il provvedimento che autorizza l'esercizio di un impianto in conformità ai requisiti del Titolo III-bis del D.Lgs. n. 152 del 2006.
Altoforno
E' l'impianto dell'Area a Caldo dove avviene la trasformazione in ghisa dei materiali ferriferi della carica, in presenza di coke e fondenti. Lo stabilimento include attualmente tre altoforni autorizzati: AFO1 (fermo per gravi criticità), AFO2 (fermo per un incendio), AFO4 (l'unico attualmente in funzione). L'AFO5 (il più grande) è attualmente non in esercizio. L'AFO3 non è in funzione da tempo ed è stato demolito. Gli altoforni AFO1, AFO2, AFO4 producono circa 2 milioni di tonnellate/anno ognuno.
Area a caldo
E' l'area più inquinante che comprende impianti come le cokerie, l'impianto di agglomerazione, gli altoforni e l'acciaieria. Le prescrizioni per quest'area si basano principalmente sulle BAT Conclusions (BATC) per la produzione di ferro e acciaio. Si vedano gli ultimi due elementi di questa lista.
Autorità competente
E' il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) - Direzione generale Valutazioni Ambientali (DG VA).
Autorità di controllo
E' l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che può avvalersi dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Regione Puglia
BAT
BAT sta per Best Available Techniques. Sono le migliori tecnologie disponibili. Si veda questa lista. Le ultime due righe riguardano la siderurgia. Con il recepimento nell'ordinamento italiano (D. Lgs 46/2014) della Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali, i valori limite di emissione e le altre condizioni dell'autorizzazione vengono stabilite sulla base delle conclusioni sulle BAT (BAT conclusion, emanate in continuo aggiornamento sotto forma di “Decisioni” dalla Comunità Europea).
Cokeria
Un impianto dell'Area a Caldo per la produzione di carbon coke. Lo stabilimento ha attualmente in funzione quattro batterie di forni a coke (7-8-9-12) con tempi di distillazione non inferiori a 24 ore.
Garanzie finanziarie
Le garanzie finanziarie per il ripristino dei luoghi (spesso chiamate anche garanzie fideiussorie ambientali) sono strumenti previsti dalla normativa ambientale italiana ed europea per assicurare che, al termine dell’attività industriale, il gestore disponga delle risorse economiche necessarie a:
-
coprire i costi della messa in sicurezza,
-
bonificare i suoli e le acque eventualmente contaminate,
-
ripristinare lo stato dei luoghi (ossia riportare l’area a condizioni compatibili con gli usi futuri, eliminando i danni ambientali).
Il riferimento è il Testo Unico Ambientale (d.lgs. 152/2006) che, in recepimento delle direttive UE, stabilisce l’obbligo di prestare adeguate garanzie finanziarie in alcuni casi (impianti a rischio, discariche, stabilimenti soggetti ad AIA – Autorizzazione Integrata Ambientale). L’AIA rilasciata include l’obbligo del gestore di presentare garanzie fideiussorie a favore dello Stato, a copertura delle spese di bonifica e ripristino in caso di cessazione delle attività o di inadempimento. Presso la Provincia di Taranto sono state depositate le garanzie finanziarie.
Gestore
E' il gestore dello stabilimento ed è il destinatario dell'AIA. E' attualmente Acciaierie d'Italia.
Gruppo Istruttore (GI)
E' nominato dal Presidente della Commissione AIA per l’istruttoria del procedimento e scrive di fatto il PIC. Per questa AIA comprende 8 componenti di cui metà degli enti territoriali: un tecnico del Comune di Taranto, un tecnico del Comune di Statte, un tecnico della Provicia di Taranto e un tecnico della Regione Puglia. Quindi anche gli enti territoriali hanno potuto far sentire la propria voce e fare i propri controlli, acquisendo tutta da documentazione.
ILVA in AS
ILVA in Amministrazione Straordinaria (ILVA S.p.A. in AS) è proprietaria degli impianti e delle aree dello stabilimento di Taranto (e degli altri siti collegati).
Osservazioni del pubblico
Il pubblico e le associazioni in particolare hanno la possibilità di fare osservazioni nella procedura AIA, limitatamente alla fase iniziale di esame della documentazione presentata dl gestore che chiede l'autorizzazione. Nella parte finale del PIC vi sono le osservazioni del pubblico e le risposte.
Le osservazioni del pubblico in questa procedura sono le seguenti:
- Associazione Genitori tarantini ETS (acquisite al prot. MASE/85884 del 26/05/2023);
- Associazione Legambiente (acquisite al prot. MASE/87539 del 30/05/2023);
- Associazione PeaceLink (acquisite al prot. MASE/89157 del 01/06/2023);
- Rosa D’Amato europarlamentare (acquisite al prot. MASE/89220 del 01/06/2023);
- Federazione provinciale di Europa Verde Taranto (prot. MASE/90583 del 05/06/2023);
- ARPA Puglia (acquisite al prot. MASE/90272 del 05/06/2023).
- Organizzazione sindacale FIOM – CGIL (acquisite al prot. MASE/96989 del 14/06/2023);
- Associazione PeaceLink (acquisite al prot. MASE/137274 del 30/08/2023).
Nel PIC si legge: "In riscontro alle osservazioni sopra elencate, con la nota del 13/06/2024 il Gestore ha trasmesso le “Controdeduzioni alle osservazioni del pubblico di cui al punto 102” del documento della Commissione AIA allegato alla nota MASE del 15/12/2023 di richiesta di integrazioni documentali. Per quanto attiene le osservazioni del pubblico interessato, per le parti ritenute di competenza del Gruppo istruttore, previa verifica con l’Autorità competente, i rilievi presentati e ritenuti pertinenti sono stati presi in considerazione per la definizione del presente parere tecnico".
PIC (Parere Istruttorio Conclusivo)
E' il documento finale dell'istruttoria condotta dalla Commissione Istruttoria AIA-IPPC per il riesame complessivo con valenza di rinnovo dell'Autorizzazione Integrata Ambientale dello stabilimento siderurgico di Taranto.
PMC (Piano Monitoraggio Controllo)
E' il documento che definisce i requisiti di monitoraggio e controllo degli impianti e delle emissioni nell’ambiente, inclusa la metodologia e la frequenza di misurazione. È proposto da ISPRA e costituisce parte integrante dell'AIA
PRA (Piani di Riprostino Ambientale)
Nell’AIA sono richiamati i PRA ossia i Piani di Ripristino Ambientale. In caso di dismissione totale o parziale di reparti (altiforni, cokerie, discariche, ecc.), la legge impone che il gestore presenti un Piano di Ripristino Ambientale, cioè un progetto per: smantellare le strutture in sicurezza, rimuovere i rifiuti e le sostanze pericolose, bonificare le matrici ambientali contaminate, restituire i luoghi a usi futuri compatibili (industriali, urbani, verdi). E se il gestore non dovesse adempiere allora si ricorre alle garanzie finanziarie che il gestore stesso deve depositare. Oltre al PRA c'è il PGPO ossia il piano di gestione post operativa e il PSC ossia il piano di sorveglianza e controllo.
Produzione
Nel 2023, la produzione totale di acciaio dello stabilimento ILVA di Taranto è stata inferiore a 3 milioni di tonnellate. La produzione che è stata autorizzata con l'AIA del 2025 è fino a 6 milioni di tonnellate/anno.
VIS (Valutazione di Impatto Sanitario)
Viene redatta da Acciaierie d'Italia. L'Istituto Superiore della Sanità (ISS) ha il compito di fare osservazioni.
VLE (Valori Limite di Emissione)
I valori che le emissioni dello stabilimento devono rispettare, definiti nel PIC in conformità al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e al principio di cautela e prudenza.
Allegati
Parere Istruttorio Conclusivo
7356 Kb - Formato pdfContiene le prescrizioniPiano di Monitoraggio e Controllo
2592 Kb - Formato pdfDecreto AIA ILVA del 25 luglio 2025
MASE358 Kb - Formato pdfVIS
Acciaierie d'Italia20462 Kb - Formato pdfSeconda revisione della Valutazione di Impatto Sanitario con produzione acciaio a 6 milioni di tonnellate anno
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