Per la liberazione di Gabriele Torsello
Gabriele Torsello, giornalista, fotografo e documentarista freelance, collaboratore di movimenti umanitari, impegnato contro le violazioni dei diritti umani, è stato rapito in Afghanistan sabato 14 ottobre 2006
2 novembre 2006
Peppe Sini (Centro di ricerca per la pace di Viterbo)
Chi tiene in ostaggio una persona è un criminale.
Lo è anche chi tiene in ostaggio interi popoli.
*
Chi fa stragi con un'autobomba è un terrorista.
Lo è anche chi fa stragi con un bombardiere.
*
Sia liberato Gabriele Torsello. E sia liberato il popolo afgano dalla guerra
che lo opprime da decenni.
Lo stato italiano cessi di partecipare alla guerra afgana, e si adoperi per
costruire la pace con mezzi di pace, si adoperi per soccorrere le vittime,
si adoperi per salvare vite umane anziche' sopprimerle.

E per quel che può contare la nostra voce, con tutto il cuore anche noi ci uniamo all'appello dei familiari, delle persone amiche, dei concittadini e delle tante persone di volontà buona che chiedono che Gabriele Torsello sia restituito alla libertà, sano e salvo, al più presto.
E per quel che può contare la nostra voce chiediamo alle istituzioni italiane di adoperarsi per salvare un nostro concittadino, e chiediamo alla società civile italiana di rendere visibile la coralità di questa richiesta. Non solo da Alessano, ma da ogni città e da ogni piazza d'Italia dovrebbe levarsi un medesimo appello: liberate Gabriele, cessino le uccisioni, finisca la guerra, si aiuti il popolo afgano a costruire la pace con mezzi di pace, ogni persona umana e' un valore infinito.
Noi riteniamo che la partecipazione militare italiana alla guerra afgana sia un crimine: essa e' illegale perché viola la Costituzione della Repubblica Italiana; essa e' criminale perché compartecipa dell'occupazione e delle stragi che la Nato sta compiendo; essa e' complice del terrorismo poiché la guerra e' terrorismo e suscitatrice di terrorismo ulteriore. La guerra uccide. E ogni vittima ha il volto di Abele.
Oggi come ieri noi ci opponiamo alla guerra, oggi come ieri noi ci opponiamo alla partecipazione italiana alla guerra. Oggi come ieri noi chiediamo che la comunità internazionale aiuti il popolo afgano nell'unico modo lecito e possibile: cessando di fare la guerra e di occupare militarmente il territorio afgano, recando aiuti umanitari alla popolazione, favorendo con incentivi positivi la smilitarizzazione del conflitto e il disarmo di tutte le parti, sostenendo tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani nell'unico modo possibile: con aiuti materiali, con interventi nonviolenti, rispettando la dignità di ogni popolo e di ogni persona, promuovendo il benessere di ogni popolo e di ogni persona.
Se la nostra voce e' ascoltata da qualcuno che qui o la' ha il potere di fare qualcosa per rendere visibile la volontà di pace del popolo italiano, per chiedere e ottenere che Gabriele Torsello sia restituito sano e salvo alla libertà, all'affetto dei suoi familiari, all'umanità intera, ebbene, noi preghiamo tutti di agire, di agire adesso: di scegliere la misericordia, di scegliere l'umanità.
Chiediamo pace, libertà e solidarietà per Gabriele Torsello, e chiedendolo per lui chiediamo pace, libertà e solidarietà per tutto il popolo afgano martoriato da decenni di guerra, di stragi, di oppressioni, di devastazioni.
Sia salva la vita di Gabriele Torsello.
Cessi la guerra e l'occupazione militare. Cessi ogni terrorismo.
Si rechino aiuti umanitari alla popolazione afgana.
L'Italia faccia un primo passo: cessi di partecipare alla guerra stragista e terrorista.
E forte di questo primo necessario ed urgente gesto di pace nitido e dovuto, imponga alla Nato, coalizione di cui fa parte, che cessino le stragi che oggi sta commettendo.
E forte di questo secondo gesto di pace si adoperi perché tutte le parti accedano alla smilitarizzazione del conflitto, al disarmo, alla bonifica del territorio da mine, bombe ed armi di ogni genere.
E contestualmente si impegni l'Italia, e l'Europa, e la comunità internazionale, ad un piano straordinario di ingenti aiuti umanitari in ambito alimentare, sanitario, abitativo, educativo, infrastrutturale, a sostegno di una economia autocentrata con tecnologie appropriate per l'autosostentamento (e solo garantendo sussistenza, lavoro, benessere, diritti, si potrà contrastare l'economia criminale).
Ed attraverso la solidarietà materiale, con l'intervento nonviolento, si promuovano i diritti umani di tutti gli esseri umani, muovendo dal più elementare: il diritto a non essere uccisi, fino a tutti gli altri: il diritto al benessere, il diritto alla libertà di pensiero e di espressione, il diritto alla conoscenza e al libero associarsi, il diritto a una vita degna in cui ogni persona sia rispettata ed aiutata, il diritto alla civile convivenza.
Pace, libertà e solidarietà per il popolo afgano e per l'umanità intera.
Cessi la guerra.
La pace si costruisce con la pace.
Chi salva una vita umana salva il mondo.
La misericordia e' la via.
Liberate Gabriele Torsello.
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