Malati di lebbra: due bombardieri in meno, una concreta speranza in più
PeaceLink aderisce all'appello dell'AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) per la 56° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra.
Vogliamo che si estenda quella che Raoul Follereau chiamava l'epidemia del bene, il
contagio della promozione della dignità e della bellezza di ogni persona ed in particolare dei più emarginati e dimenticati, come i malati di lebbra.
Ancora oggi, ogni giorno, 700 persone si ammalano di lebbra nel mondo. Ma
ve ne sono altrettanti che quotidianamente si ammalano di lebbra e non lo
sanno. Accade nei punti più poveri del mondo, in aree poco raggiungibili e
senza sistemi sanitari efficaci.
Nel loro insieme le persone che oggi portano i segni della lebbra sono
circa 10 milioni nel mondo. Siamo un'associazione che ha fatto scelte di
campo e questa della lotta alla lebbra è una scelta di campo. La vera
lebbra oggi è l'indifferenza ed è contagiosa.
Per diversi milioni di persone nel mondo la lebbra è una malattia che colpisce il corpo e che impedisce normali relazioni sociali. Ancora oggi infatti è associata a un isolamento sociale che può portare all'emarginazione anche dopo la guarigione. La lebbra,
producendo mutilazioni a braccia e gambe, danni ai nervi periferici con la perdita di sensibilità, ha sconvolto la vita di enormi masse di persone. Esse vivono nell'isolamento e nella paura. Vivono una vita non dignitosa.
Che fare di fronte a questa malattia spesso "invisibile" agli occhi dell'opinione pubblica mondiale?
Occorre reagire squarciando il velo del silenzio con gesti di solidarietà e volentieri
aderiamo a questa "giornata dell'altruismo". I governi non possono continuare a spendere folli cifre per la guerra. Basterebbero i dollari spesi in due bombardieri atomici per debellare per sempre la lebbra, diceva Raoul Follereau, e questo vale ancora oggi.
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