Compromesso sulla diossina ILVA
Il compromesso raggiunto a Roma sulle emissioni di diossina dell'Ilva presenta alcuni elementi positivi.
1) Non viene messa più in dubbio la legittimità costituzionale della legge regionale antidiossina.
2) La legge regionale non viene modificata ed è mantenuto l'obiettivo più qualificante, ossia il limite di 0,4 nanogrammi per metro cubo entro dicembre 2010.
3) Si infittiranno i controlli sul camino E312 dell'impianto di agglomerazione dell'Ilva.
Chiederemo però che venga mantenuto il "campionamento in continuo" ossia quel sistema di controllo costante 24 ore su 24 che costituisce uno dei punti qualificanti della legge.
Il sistema di controlli previsto dal "compromesso romano" è basato su misurazioni diurne che dureranno 8 ore mentre continueranno a non essere misurate le emissioni notturne che costituiscono uno degli elementi di maggiore preoccupazione.
Nonostante sia positivo che i controlli si infittiscano, appare necessario che si passi quanto prima ad un controllo continuativo. Ciò è consentito dalle attuali tecnologie di "campionamento continuo". Riteniamo che il "campionamento continuo" renda più lineare, chiara e trasparente la procedura di verifica del rispetto dei limiti.
Il "compromesso romano" sui controlli appare invece un "papocchio" talmente confuso e contorto da sembrare fatto apposta per non funzionare. Tenere occupati uomini, mezzi e laboratori più volte al mese per le analisi del camino E312 sembra una procedura paralizzante mentre il campionamento in continuo automatizza in gran parte la procedura e libera il personale Arpa da impegni inutilmente gravosi.
Infine va detto che il vero "controllore" della bontà dell'intera operazione sarà la pecora: se continuerà a contaminarsi con la diossina allora vuol dire che qualcosa non funziona.
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