Blindati e carabinieri in tenuta anti-sommossa. Noi che come criceti cerchiamo di uscire...

C'erano anche gli studenti, ma non parleranno di loro i TG

Una frenetica occhiata a quello che è successo a Roma
14 dicembre 2010
Teresa Manuzzi

un ragazzo guarda gli scontri in piazza del Popolo seduto su un cartellone pubblicitario di un film che si chiama "un altro mondo"

Noi bloccati in via della dogana vecchia...Blindati e carabinieri in tenuta anti-sommossa. Noi che come criceti cerchiamo di uscire, ma niente... i botti. Gente che corre, la voglia di andare dall'altro lato c'è. I botti. Mi tremano le braccia, mi tremano le mani con le quali stringo la macchina fotografica, cerco di non perderla. La curiosità che ci spinge ad affacciarci sull'altra strada,una coltre di fumo, carabinieri che si schierano, manganelli...e noi che andiamo via.

Ponte con l'esterno con i cellulari: la fiducia è passata. "Ragazzi, è passata la fiducia!". Qualcuno già lo sospettava, qualcuno non ci avrebbe scommesso.
Finalmente un varco, finalmente si passa dall'altro lato e a largo Argentina la manifestazione è quasi del tutto passata. Ci sono gli studenti, ci sono gli aquilani.

E allora si va!

Passo dopo passo, vetrine in pezzi, pezzi di asfalto. Sanpietrini. Segnali stradali sdradicati e usati per trapassare i vetri delle banche e delle vetrine. Non è roba di ragazzi questa. Questa non è roba da ragazzi.

Il Tevere silenzioso alla sinistra del corteo, megafoni. GLi studenti sono quasi tutti con la macchina fotografica. Gli studenti sono quasi tutti con il panino in una mano e un cartello di protesta nell'altro.

Non è roba degli studenti la vernice, le uova, non è roba degli studenti l'odore acre che ad un certo punto pizzica la gola.

Una colonna di fumo nero. Le sirene dei vigili del fuoco. Gente che corre.
Ci contiamo di continuo, Cerchiamo di non perderci d'occhio, ci chiamiamo, ci telefoniamo. Sms scritti di fretta con le mani bloccate dal freddo di dicembre.

Qualcuno ha incendiato una macchina. "Ragazzi ma voi dove siete?"
"Vicino all'araPacis" "Non fermatevi, continuate a camminare. Non fermatevi!"

Da quel momento in poi è solo frenesia, massa di gente che ti corre contro, ponte telefonico con chi è davanti ai TG.

Che si fa? Ragazzi riparati dai negozianti, saracinesche abbassate.

Un sms- "Stanno caricando in Piazza del popolo"-
Una coltre di fumo bianco...ci contiamo, ci ritroviamo.

Si cerca solo una via d'uscita... ora come ora voglio solo andarmene da questo posto che non è un posto per ragazzi. Li vedo quelli con la faccia coperta, quelli con i caschi sulla testa. Rovesciano i cestini di ghisa, li mettono in mezzo alla strada.

Sulle sagome nere delle centinaia di persone c'è una coltre bianca e fumogeni rossi che lasciano scie bianche sulle teste. Volano pietre, assi di legno, sanpietrini, pezzi di asfalto...ma non sono i ragazzi. Non sono gli studenti.

Gli studenti hanno gli occhi terrorizzati e hanno paura. Gli studenti hanno gli striscioni bianchi e con i megafoni urlano"calma" ogni volta che un'ondata di gente corre via e crea il panico.

C'erano anche gli studenti, c'era il popolo viola, cerano un sacco di persone civili. C'era un intero popolo per le strade di roma. Un popolo di cui non parleranno al tg della sera.

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